Brusca frenata per il segmento delle caramelle. Complice la concorrenza della Gdo e degli altri canali distributivi. Individuata la malattia, non ancora la cura
Ci aspettavamo che in un periodo di stagnazione almeno le caramelle, che richiedono esborsi irrisori e danno un piacere immediato, mettessero a segno performance degne di richiamo. Sbagliato. «Dalla lettura delle informazioni che Nielsen trae dalla propria rilevazione presso i punti di consumo, Impulse (formato dalla somma dei canali bar diurni e tabacchi, ndr) e Food, monitorati in via continuativa su tutto il territorio nazionale, la categoria delle caramelle impulso registra vendite pari a 11 milioni di kg in termini di volumi venduti», testimonia Sara Zucchi, client service. «Nonostante il peso che la categoria continua a mantenere sul mercato - incalza Silvia Zambrino, client service -, il segmento ha registrato un calo complessivo rispetto all'anno precedente, pari a -5,6%. Nello specifico i canali che risultano essere più in calo sono quelli dell'Impulso: bar diurni e tabacchi».
A influire negativamente sul mercato delle caramelle d'impulso sono state le liberalizzazioni, che hanno permesso ai player di allargare la rete distributiva. Sono sempre più numerose, infatti, le catene di elettronica, i cinema ecc. che mettono in vendita le caramelle. Senza contare la concorrenza della Gdo: non sono molti quelli che vanno a comprare uno stick di caramelle al bar quando possono trovare lo stesso prodotto a un terzo del prezzo fra gli scaffali di un supermercato. I bar di servizio (bar di forte passaggio stradale o in stazioni di servizio) hanno ancora questa funzione, rivolgendosi a clienti che hanno bisogno di trovare molte cose nello stesso punto. Tutti gli altri devono ristrutturare l'assortimento. «Puntando al segmento con zucchero - esemplifica Zucchi -, il più importante nel canale bar, con un peso del 44,7%». Come a dire: il cliente va preso per la gola. Con l'aiuto, s'intende, dell'industria che non lesina certo in innovazione di prodotto. Il gioco vale la candela, considerata la marginalità di questi prodotti (circa il 30%). Di più: per evitare “perdite” occorre organizzare il banco per categoria merceologica (cioccolatini, caramelle ecc.) o per funzione d'uso ed esporre i prodotti ottimizzando visibilità e riconoscibilità.
Un ultimo consiglio: chi ha una cassa inserita nel banco, una visione chiara del cliente e gli espositori ai lati tiene sotto controllo i furti.