Sospesi tra incertezza e voglia di riscatto: così i professionisti del fuori casa si affacciano al nuovo anno. «Il primo semestre 2021 - afferma Luca Zanderighi, partner di TradeLab - sarà condizionato dall’incertezza, legata da un lato all’evoluzione dell’emergenza sanitaria, dall’altro alle dimensioni dell’impatto economico-sociale della crisi. Ma la “fame di socialità” degli italiani produrrà una ripresa della fiducia e una voglia di riscatto che spingeranno il fuori casa a recuperare almeno in buona parte il terreno perduto». Le stime di TradeLab parlano di un 2020 chiuso a -37%, che significa aver visto sfumare ben 35 miliardi di fatturato. Le previsioni per il 2021 sono di un recupero consistente, che però, anche nello scenario più ottimistico, non sarà tale da riportare il mercato ai livelli 2019.
«L’estate ci ha mostrato e dimostrato che la domanda di consumi fuori casa non è un lusso ed è molto più resiliente di quanto si possa pensare - afferma Luca Pellegrini, presidente di TradeLab -. Le nuove condizioni socio-economiche, caratterizzate da una riduzione delle risorse disponibili, produrranno una domanda che chiederà convenienza e sarà pronta ad accettare semplificazioni fatte in modo intelligente».
Le tre motivazioni di consumo
Pellegrini invita a dividere i consumi fuori casa in funzione delle motivazioni dei clienti. E identifica tre macroaree, ognuna con dinamiche proprie: godimento del tempo libero (che comprende turismo e svago), necessità legate alle attività lavorative e quelle facenti parte del mondo dei riti sociali (incontri amicali, ricorrenze, festeggiamenti ecc.).
«I consumi legati al turismo torneranno a crescere - spiega -: sarà premiante la capacità di sviluppare una proposta coerente con il proprio territorio, anche per attrarre il turismo enogastronomico. Per i consumi legati al settore dello svago - spettacoli, sport, eventi - la chiave sarà creare un’offerta integrata con le attività svolte, preferibilmente semplice e a costi contenuti».
I consumi legati alle attività lavorative saranno trainati da tre tendenze, destinate a consolidarsi: la lenta ma continua crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro, la riduzione del tempo disponibile e delle competenze tecniche per la preparazione dei pasti a casa: «Ma la diffusione dello smart working da un lato ridurrà la spesa fuori casa, dall’altro la ridistribuirà verso le aree residenziali a scapito di quelle direzionali».
Quanto ai riti sociali, i locali restano luoghi imprescindibili, specie per i single e i giovani che vivono con la famiglia d’origine: «Qui a guadagnare spazio sarà chi saprà creare un’offerta più economica per la componente della domanda più elastica ai prezzi».