Tante scommesse vinte per il settore dei giochi

Giochi –

La crescita del fatturato del comparto è proseguita a doppia cifra anche nel 2009. A trainare lo sviluppo sono state le new slot.Boom per Superenalotto, poker on line e Win for Life

Un altro anno da incorniciare per il settore dei giochi pubblici. Chiude in crescita anche il 2009 l’industria italiana della fortuna, come qualcuno ha opportunamente voluto definire il quinto comparto produttivo per fatturato, superato soltanto da colossi come quello dell’automobile e della telefonia mobile. Ma non si ferma qui: scommette anche su un futuro già instradato verso nuovi investimenti e nuove sfide e rilancia la lotta contro il dilagante fenomeno del gioco illegale.
I primissimi dati dello scorso anno, forniti a tempo record dalle agenzie di stampa specializzate, parlano di una raccolta complessiva del settore giochi di oltre 53 miliardi di euro (53,4 miliardi di euro la cifra stimata da Agipronews), con un incremento rispetto al 2008 che ha quasi raggiunto i 6 miliardi (5,9 miliardi), cioè il 12,3% in più. E tanti cari saluti alla crisi economica. Al di là di stime e conferme, di cifre e tendenze, l’unica vera realtà che si conferma nel 2009 parla e ragiona in termini di crescita, che mostra muscoli ipertrofici e rende più solide le entrate erariali. Allo Stato andranno circa 9 miliardi di euro (8,9 miliardi di euro secondo proiezioni ancora non consolidate), con uno scatto in avanti che supera del 14,5% la performance dell’anno precedente.

Segno più, ma non per tutti

Tuttavia l’aria di promozione a pieni voti dell’intero settore deve essere necessariamente stemperata da un’analisi più approfondita per ciascun reparto produttivo: lo studio nel dettaglio, infatti, rivela un mercato che, pur interessando circa 30-35 milioni di italiani, è particolarmente volubile, più incline a cogliere l’attimo commerciale che a stratificarsi, e al tempo stesso anche pigro e immobile.
Al poker on line, partito come si ricorderà soltanto nel settembre del 2008, potrebbe essere assegnata la “maglia rosa” dei giochi pubblici, per la capacità dimostrata dal segmento di conseguire risultati di grande rilievo nel breve-medio periodo: la pattuglia dei “giochi di abilità”, capitanata proprio dai tornei di poker in rete, è riuscita ad alimentare un mercato di circa 2,3 miliardi di euro. Un risultato che potrebbe spingersi oltre i 3 miliardi nel 2010, nel momento in cui entreranno a regime le norme sul cosiddetto “cash game”. Questa modalità prevede infatti la possibilità di giocare al poker cifre ben più elevate delle attuali.
Per proseguire con la metafora ciclistica, la “maglia ciclamino” (che nel Giro d’Italia premia l’atleta che totalizza più punti), potrebbe essere assegnata invece a una vecchia conoscenza del settore giochi, e cioè a quel segmento delle “new slot” cui sembra aver giovato - almeno all’apparenza - il confronto ingaggiato con lo Stato sul terreno del prelievo a scaglioni. La sfida consiste in questo: più gli apparecchi introitano, più l’imposta si abbassa. Il fatturato del 2009 per le slot ha superato i 24 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2008 del 14,4%. Conti alla mano, circa il 46% della raccolta complessiva del settore dei giochi pubblici passa pertanto attraverso la rete delle “macchinette dei bar”.
Per quanto impervio, il cammino del Super­Enalotto è stato abbondantemente premiato nel corso del 2009 dal pubblico. La “maglia verde”, quella che al Giro premia gli scalatori, si addice quindi perfettamente a questo gioco, capace di sfruttare al meglio tutta la forza propulsiva dei super-jackpot, tanto da toccare i 3,3 miliardi di euro di incasso, con una crescita nella raccolta di oltre il 33,5%.
Vicino a questo gioco, ormai da considerarsi tradizionale a tutti gli effetti, si è aggiunto a fine settembre 2009 anche “Win for Life”. Tre i fattori che hanno contributo in breve tempo a una raccolta di circa 450 milioni di euro: semplicità di esecuzione (si devono indovinare dieci numeri da uno a venti), tipologia del premio (per la prima volta in Italia un gioco mette in palio un premio mensile per la durata di 20 anni) e finalità istituzionale (raccogliere fondi per la ricostruzione in Abruzzo).
A Gratta e Vinci e scommesse sportive il 2009 ha assegnato la “maglia bianca” della classifica dei giovani. Anche se non proprio di primo pelo, le due attività di gioco hanno portato a casa rispettivamente 9,3 e 4 miliardi di euro e hanno mostrato una tenuta costante e tendente al miglioramento. Una parentesi va necessariamente aperta sull’andamento delle scommesse a quota fissa sugli eventi sportivi, capaci nel 2009 di abbattere il muro simbolico dei 3 miliardi di euro di raccolta. Un risultato ancor più significativo perché raggiunto in un anno dispari, ricorrenza che abitualmente costituisce un problema per un settore che mostra, in Italia, una vocazione prevalentemente calcistica. Negli anni dispari, infatti, le scommesse non mostrano particolari performance; questo perché il periodo coincide con la mancanza di eventi calcistici a livello internazionale come i Mondiali e gli Europei.
Il “premio per la combattività”, anche questo mutuato dalla tradizione del Giro d’Italia, va invece a quei giochi che hanno atteso pazientemente il 2010, per il proprio rilancio.

La rinascita del Lotto

Il Lotto, per esempio, conferma il momento di riassetto complessivo, con una flessione del 4,6% e ciononostante il gioco dei novanta numeri può pur sempre vantare una raccolta da circa 5,6 miliardi di euro. Ma il punto di svolta per il più storico dei giochi italiani potrebbe essere rappresentato dalle novità introdotte a metà dicembre, con il 10eLotto, gioco la cui raccolta confluisce direttamente in quella principale (del Lotto): a partire dall’inizio del nuovo anno, sono scattate le 200 estrazioni giornaliere (una ogni 5 minuti) previste dal nuovo sistema (vedi il nostro articolo a pag. 60). Bisognoso di un nuovo futuro è anche il Totocalcio che, con gli altri concorsi sportivi, non è andato oltre i 141 milioni di raccolta, con una perdita complessiva del 19,9% rispetto all’anno passato.
Altri due segmenti del gioco hanno atteso con impazienza la fine del 2009 per poter guardare in avanti con maggiore fiducia: l’ippica e il bingo. Per gli ippodromi, quello appena trascorso è stato un anno con segno meno: la raccolta è passata, infatti, da 2.272 a circa 1.971 milioni di euro, con una marcata flessione del 13,2%. Il 2009 ha segnato un calo anche per il bingo: il comparto ha chiuso l’anno con una raccolta di poco al di sotto di 1,5 miliardi di euro (con un calo del -11,5% rispetto al 2008).

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