Via libera al cibo d’asporto in Toscana, Abruzzo, Veneto, Marche, Emilia, Friuli, Valle d’Aosta, Puglia e a Trento

asporto
Foto di StockSnap da Pixabay

Dal 24 aprile le imprese della somministrazione della Toscana, dell'Abruzzo e del Veneto potranno attivare il servizio di vendita d’asporto. Possibilità prevista anche in Liguria, Marche, Emilia Romagna  e Valle d'Aosta dal 27, in Puglia dal 28 e a Trento e nella sua provincia dal 29 aprile. L’ok al take away è contenuto nelle ordinanze siglate dai rispettivi presidenti delle giunte regionali e dal presidente della provincia autonoma di Trento (trovate i documenti completi, da scaricare, in fondo all’articolo).

Per quanto riguarda la Toscana, la vendita per asporto, precisa il punto 1 dell'ordinanza 41 del 22 aprile 2020, dovrà essere effettuata «previa ordinazione on-line o telefonica». Inoltre, i locali che vogliono attivare il servizio dovranno garantire «che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all'esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce». I clienti, dunque, potranno accedere all’interno del locale solo per ritirare e pagare quanto ordinato, quindi non per ordinare e consumare, in quanto, si sottolinea al punto 2, resta vietata ogni forma di consumo sul posto».

Attenzione, però. La vendita per asporto è consentita solo per il cibo, non per le bevande. in un comunicato, Regione Toscana ha infatti chiarito che la possibilità di attivare il servizio è prevista «soltanto per gli esercizi di somministrazione di alimenti, escludendo però gli esercizi che somministrano bevande o, nel caso somministrino entrambi, ha limitato  la possibilità di vendita per asporto soltanto agli alimenti».

Abruzzo: via libera al take away fino al 3 maggio

Simile il documento emanato in Abruzzo (ordinanza 46 del 23 aprile 2020), che consente il take away fino al 3 maggio. Anche in questo caso il servizio è permesso per le sole vivande e con ordinazioni effettuate esclusivamente per telefono oppure online. Così come è consentito l'ingresso all'interno del locale di un solo cliente per volta, mediante appuntamenti dilazionati nel tempo, e solo per il tempo strettamente necessario per il ritiro e il pagamento dei prodotti.

I locali, inoltre, dovranno osservare le misure di prevenzione contenute nell’allegato 5 del Dpcm 10 aprile 2020, ovvero:

  • il mantenimento del distanziamento interpersonale in tutte le attività e le loro fasi;
  • la garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte, e di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria;
  • ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani;
  • utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative, laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale;
  • uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande;
  • fornire adeguata informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.

Ok all'asporto anche in Veneto

Asporto limitato al solo cibo anche per il Veneto. L'ordinanza 42 del 24 aprile 2020 dice che la vendita «sarà effettuata, ove possibile, previa ordinazione on-line o telefonica», dove per "ove possibile" la Regione ha chiarito che è da intendersi "solo dove possibile fare l'ordinazione per telefono oppure online". occorre inoltre garantire «che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano dilazionati nel tempo e comunque, negli spazi esterni anche di attesa, nel rispetto del distanziamento di un metro tra avventori e con uso da parte degli stessi di mascherina e guanti o garantendo l'igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante». Nei locali può accedere un cliente per volta, «con mascherina e guanti o garantendo l'igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante» e solo per il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento. In più, «gestore ed addetti devono essere muniti di mascherina e guanti».

In Liguria permesso anche l'asporto drive throught

Dal 27 aprile la vendita di cibo d'asporto è consentita anche in Liguria «ove possibile», previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano dilazionati nel tempo e con l'accesso al locale consentito a un solo cliente per volta e solo per il tempo necessario al ritiro e pagamento dei prodotti, con divieto di consumo sul posto. Anche in questo caso, inoltre il servizio deve essere espletato nel rispetto delle misure di prevenzione contenute nell’allegato 5 del Dpcm 10 aprile 2020.

In più l'ordinanza 22 del 26 aprile 2020, consente l'asporto anche «in quegli esercizi di ristorazione per i quali sia prevista l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo», il cosiddetto “drive throught”. 

Asporto e drive throught nelle Marche e in Emilia 

Le stesse modalità di erogazione del servizio sono previste nelle Marche e in Emilia Romagna. Le due regioni, rispettivamente, con il decreto 126 del 26 aprile 2020 e il decreto 69 del 24 aprile 2020, hanno permesso il take away del cibo a partire dal 27 aprile, ma «esclusivamente previa ordinazione on-line o telefonica», consentendo il servizio anche ai locali che prevedono l’ordinazione e la consegna al cliente direttamente dal veicolo.

In Friuli ok all'asporto anche per le bevande

È datata 26 aprile l'ordinanza 11/Pc che dà il via libera all'asporto, con prenotazione da remoto, e al drive throught in Friuli, a partire dal 27 aprile fino al 3 maggio, ma con una rilevante novità rispetto ai provvedimenti adottati dalle altre regioni. Il documento ha esplicitamente previsto la possibilità di effettuare la vendita take away anche delle bevande, non solo del cibo. Gestori e addetti al servizio devono essere muniti di mascherina e guanti e dovranno accogliere nel locale un solo cliente per volta, su appuntamento, solo per ritirare e pagare la merce, rispettando le misure di prevenzione dell’allegato 5 del Dpcm 10 aprile 2020 su ricordate.

Anche la Valle d'Aosta dice si al take away 

In Valle d'Aosta via libera al take away del solo cibo dal 27 aprile. L'ordinanza 183 emanata nella stessa data prevede ordinazioni online o per via telefonica e il ritiro dei prodotti su appuntamento. In caso di attesa all'esterno dei locali,  i clienti dovranno rispettare la distanza di un metro tra loro interpersonale e indossare guanti e mascherina. gli stessi dispositivi di protezione individuale sono prescritti per gli operatori all'interno del locale o nelle parti riservate alla vendita, dove dovrà essere disponibile per i clienti del gel igienizzante.

In Puglia permesso l'asporto anche delle bevande 

L'ordinanza 214 del 28 aprile permette il take away sul territorio pugliese a partire dalla stessa data. «Con efficacia immediata, sino al 17 maggio 2020, è consentita la ristorazione con asporto da parte degli esercizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)», recita il provvedimento. Nell'interpretazione del testo data da Fipe, l'asporto è consentito anche per le bevande. l'ordinanzaq prosegue elencando le condizioni alle quali i locali devono attenersi per poter fornire il servizio: «l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi».

A Trento si parte dal 29 aprile

Dal 29 aprile l'asporto è permesso anche nel territorio della provincia di Trento, capoluogo compreso, ma solo per il cibo. L'ordinanza n. 228940/1 del 25 aprile prescrive che le ordinazioni vengano effettuate ove possibile con ordinazione online o telefonica e che gli ingressi per il ritiro dei prodotti avvengano per appuntamento, dilazionati nel tempo, e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta e solo per la consegna e il pagamento. Mascherine e guanti sono obbligatori per gli operatori che vengono in contatto con i clienti, ma anche i clienti devono indossare la mascherina prima di entrare nei locali. Il servizio sarà regolato in modo puntuale da specifiche linee guida che la Provincia emanerà nei prossimi giorni.

Fipe e Fiepe: estendere l‘asporto ai locali di tutta Italia

Alle nuove misure adottate dalle tre regioni plaudono Fipe Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) e FiepeT Confesercenti (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici), le principali organizzazioni del settore della somministrazione. «Il take away è la soluzione più efficace per far ripartire ristoranti, bar e locali nella sicurezza di tutti, dipendenti e clienti», scrivono in una nota congiunta, nella quale chiedono che tale possibilità venga estesa ai locali di tutta la Penisola.

«Nella fase di riapertura di fabbriche e uffici, la consumazione al di fuori dei locali svolgerà ancora un ruolo cruciale. La consegna a domicilio, però, non basta. È fondamentale dunque che ristoranti e bar possano riprendere anche la vendita d’asporto, per garantire il servizio con maggior sicurezza, visto che il take away riduce drasticamente il rischio di assembramenti», la richiesta delle due organizzazioni.

Del resto, fanno notare, la facoltà di vendita d’asporto è già concessa in molti importanti Paesi europei, tra i quali Francia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Turchia e Olanda. Anche l’Italia dovrebbe adeguarsi velocemente a beneficio sia delle imprese sia dei cittadini.

Ordinanza del Presidente della giunta regionale toscana n. 41 del_22-04-2020

Ordinanza del Presidente della giunta regionale Abruzzo n 46-2020

Ordinanza del Presidente della giunta regionale Veneto n. 42 del 24 aprile 2020

Ordinanza Liguria n. 22 del 26_aprile_2020

Decreto presidente giunta regionale Marche n.126 del 26 aprile 2020

Decreto presidente giunta regionale Emilia Romagna n 69 del 26 aprile 2020

Ordinanza presidente regione Friuli Venezia Giulia n 11_PC del 26 aprile 2020

Ordinanza regione Valle d'Aosta n 183 del 27 aprile 2020

Ordinanza presidente regione Puglia 214 del 28 aprile 2020

Ordinanza presidente provincia autonoma di Trento n 228

 

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome