Addetti ai servizi di controllo: slittata a giugno l’iscrizione all’albo

Risorse umane –

Chi decide di servirsi di un “buttafuori” deve prendere personale formato e iscritto all’elenco prefettizio. Alla registrazione deve provvedere il datore di lavoro entro l’estate. Obbligate le discoteche e i locali di intrattenimento e spettacolo

Doppia novità per i locali che si avvalgono degli addetti ai servizi di controllo, i cosiddetti “buttafuori”. Tutto nasce dalla legge n. 94 del 2009, che all’articolo 3 indica come chi fornisca servizio di vigilanza e controllo sulla clientela dei pubblici esercizi debba essere iscritto a un elenco, registrato in prefettura, cui si può accedere soltanto dopo aver seguito un corso di formazione. All’iscrizione a questo elenco devono provvedere non gli stessi addetti, ma i datori di lavoro, e quindi i locali o le strutture che li assumono o le agenzie di vigilanza. Il termine per le iscrizioni a questo elenco era stato fissato a fine 2010, ma il ritardo nell’allestimento dei corsi ha spinto il ministero dell’Interno, e questa è la prima novità, a prorogare la scadenza al 30 giugno 2011.

La circolare ministeriale

La seconda notizia è che, con una circolare del 17 novembre 2010 (n. 557) il ministero ha chiarito chi deve impiegare gli addetti di controllo e in quali occasioni. Così si specifica per esempio che il dettato della norma si applica “alle attività di spettacolo in luogo aperto al pubblico (es. concerti musicali negli impianti sportivi, parchi di divertimento), nei locali di pubblico spettacolo e intrattenimento, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta (per esempio discoteche, cinema, teatri) e nei locali che svolgono anche in maniera occasionale spettacoli”. Ma qui subentra un ulteriore dubbio. In molte città sta prendendo piede l’abitudine dei locali di dotarsi di personale di controllo anche quando non forniscano intrattenimento o spettacolo: devono o non devono seguire le indicazioni della legge 94? Abbiamo girato il quesito a Francesco Lento, responsabile della Sezione Investigativa-Informativa della Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Firenze e autore di un puntuale volume sull’argomento. «La circolare - spiega Lento - non esclude i locali pubblici. Semplicemente specifica che chi propone spettacoli o concerti e le discoteche, cioè le strutture in cui può verificarsi un grande afflusso di pubblico, sono tenute a impiegare addetti ai servizi di controllo. Chi decide di servirsi di questo tipo di personale, anche se non è un locale da intrattenimento, deve farlo con addetti registrati nell’elenco prefettizio». Chi sono queste persone? «Possono essere dipendenti del locale - spiega Lento - già formati o possono essere forniti da agenzie investigative abilitate».

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