Acqua: risorsa da proteggere. Il libro bianco di Ambrosetti e Gruppo Celli

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Lo scorso 22 marzo si è celebrata la Giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’importanza di questa risorsa e della sua salvaguardia. Per affrontare questi temi, in un’ottica più focalizzata sulla realtà italiana, lo scorso anno è nata la Community Valore Acqua per l’Italia. Una piattaforma costituita da The European House – Ambrosetti alla quale hanno aderito alcuni operatori attivi nei diversi anelli della filiera estesa dell’acqua nel nostro Paese, tra i quali Gruppo Celli, tra i principali produttori mondiali di soluzioni per la spillatura della birra e dei soft drink e presente nel mercato acqua con il brand di erogatori di acqua di rete trattata Acqua Alma, per mettere in comune le rispettive competenze ed elaborare scenari, strategie e politiche a supporto di una gestione più razionale e sostenibile della risorsa acqua.

Valore Acqua per l’ItaliaRisultato del primo anno di attività della Community è il libro bianco Valore Acqua per l’Italia (che potete scaricare gratis in fondo all’articolo), che fa il punto sulla gestione dell’acqua in Italia, stima il valore della risorsa per il sistema-Paese e avanza una serie di proposte di azione da presentare al governo e a tutti i cittadini per lo sviluppo della filiera e arrivare a un modello di gestione più efficiente dell’acqua.

Una risorsa sempre più scarsa

Un’analisi che parte dallo sguardo al contesto mondiale, dove l’evoluzione demografica, l’urbanizzazione crescente e i cambiamenti climatici rendono l’acqua una risorsa sempre più scarsa. Un problema destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, come sottolineato dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che stima che entro il 2050 il 40% della popolazione del Pianeta sarà esposto al rischio di carenza d’acqua. Un problema che riguarda anche l’Europa, dove per gli effetti dei cambiamenti climatici si prevede che il numero di persone affette da scarsità d’acqua potrebbe passare dagli attuali 85 milioni fino a 295 milioni, principalmente nei Paesi del Mediterraneo, a partire dall’Italia.

Italia dove la gestione dell’acqua non brilla per particolare efficienza. Il nostro Paese ha purtroppo una rete di infrastrutture idriche deficitaria, a causa della sua vetustà, dal momento che circa il 60% degli acquedotti ha oltre 30 anni di vita e un quarto addirittura oltre 50 anni, e caratterizzata da un livello di dispersioni, ovvero di acqua che viene dispersa dalle condotte prima di arrivare alle utenze sul totale di quella che vi viene immessa, pari al 47,9% a fronte di una media europea del 23%. Ma non solo, perché deteniamo anche un altro triste primato, quello del Paese più idrovoro in Europa con 160 m3 di acqua prelevata per uso potabile per ogni abitante all’anno: una quantità doppia rispetto alla media europea. Di contro, nettamente al di sotto della media europea è l’investimento nel settore idrico per abitante all’anno, pari a 40 euro a fronte dei 100 euro dei partner continentali.

Il valore dell'acqua in Italia

Una situazione che richiede, dunque, importanti interventi per salvaguardare una risorsa preziosa, non solo per garantire la vita, ma anche lo sviluppo del Paese. Se, infatti, le sette fasi del ciclo idrico integrato (captazione, potabilizzazione, adduzione, distribuzione, fognatura, depurazione e riuso), compresi i fornitori di tecnologie, macchinari, impianti e software per il funzionamento della filiera, generano un fatturato di 19,6 miliardi di euro, addirittura molto maggiore è il “peso” dell’acqua in un contesto economico complesso come il nostro. L’impiego di tale risorsa, considerando tutti i settori per i quali costituisce un input produttivo primario (dal comparto agricolo a quello delle manifatture idrovore alla produzione di energia), rappresenta infatti l’elemento abilitante per la generazione di 287,2 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 17,4% del Pil (prodotto interno lordo): una cifra paragonabile all’intero pil dell’Irlanda o della Finlandia.

Un decalogo per l'azione

Interventi che il report ha condensato in un decalogo di azioni e proposte rivolte all’intero Paese. Proposte che vanno da un rilancio degli investimenti nel settore idrico, per modernizzare le infrastrutture, anche attraverso una revisione della tariffa idrica (tra le più basse d’Europa), all’incentivazione della circolarità lungo tutta la filiera, dal favorire la collaborazione tra imprese e reti di ricerca alla riqualificazione degli edifici anche sotto il profilo idrico, dalla formazione sui temi della gestione corretta dell’acqua estesa a tutte le realtà che ne fanno uso allo sviluppo di sinergie tra i gestori del servizio idrico, fino al rafforzamento della comunicazione e della sensibilizzazione dei cittadini sul valore dell’acqua e sulla necessità di un consumo più sostenibile.

Erogatore AcquaAlma
Uno degli erogatori della gamma Acqua Alma

In questo contesto si colloca la soluzione proposta da Gruppo Celli, ovvero la gamma di erogatori a marchio Acqua Alma pensati per valorizzare l’acqua di rete nel mondo del fuoricasa. Soluzioni che possono offrire un importante contributo all’uso più razionale e sostenibile della risorsa. Da qui la richiesta del Gruppo alle istituzioni, e condivisa dalla Community, di prevedere incentivi fiscali all’installazione di questa tipologia di impianti in bar, ristoranti e hotel, ma anche presso le utenze domestiche e nel terziario.

Libro Bianco Valore Acqua per l'Italia

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