Abbasso i trend, viva l’arte

Tendenze –

Progettare sull’onda delle mode rischia di dar vita a locali nati vecchi. Per creare ambienti che durino nel tempo Marco Lucchi si affida a pittura e scultura.

La sua “firma”, nei luoghi che progetta, non è mai opera sua. Perché negli oltre 200 locali nati dalla creatività di Marco Lucchi l'elemento di spicco è sempre un'opera d'arte moderna. «Arte e architettura, nei luoghi che progetto, vanno di pari passo - afferma l'architetto, titolare dello Studio Mla di Riccione (Rn) -. Il mio obiettivo è rendere un locale unico, ben identificabile. Per realizzarlo mi avvalgo della pittura o della scultura moderne. Perché l'arte vera è l'unica cosa che a al di là del tempo e dello spazio, che può rendere un ambiente indimenticabile». Scandagliare le gallerie in cerca di giovani artisti fa parte del suo quotidiano. «Gli artisti affermati hanno costi difficilmente compatibili con l'investimento possibile. Mi affido a giovani emergenti, scegliendo persone con cui sia possibile colloquiare e scegliere soluzioni condivise».
Ne sono un esempio i due più recenti progetti di Lucchi: il Pascucci Caffè di Belgrado e il Paris Croissant di Seul (il 70% dei locali che realizza sono fuori Italia). Il primo si caratterizza per l'ingrandimento su pellicola fotografica di un quadro realizzato appositamente, che fa l'effetto di un moderno affresco, oltre che per un pilastro scultura composto da corpi maschili e femminili attoricigliati. Il secondo per il quadro che raffigura un tripudio di pasticceria, realizzato da una pittrice di Salerno. «I miei progetti - spiega Lucchi - richiedono sicuramente investimenti più onerosi della media. Ma, in cambio, hanno una vita molto più lunga. È come scegliere se comprare un maglione dell'ultima collezione o uno in cachemire. Il secondo fra 15 anni lo userò ancora».

Scegliere il progettista giusto

Secondo Lucchi, progettare un locale seguendo le mode è l'errore peggiore che si possa fare. «Oramai i trend evolvono con una velocità impressionante - afferma -. Cercare di seguirli con un ambiente sarebbe pura follia. Nella migliore delle ipotesi ci si trova con un locale destinato a invecchiare velocemente. Ma si corre addirittura il rischio di arrivare al giorno dell'apertura che il trend è già tramontato». Nesun progettista, per quanto bravo, può essere buoni per tutti i progetti. «Chi vuol fare un locale - dice Lucchi - deve intanto avere ben chiaro cosa vuole realizzare. La prima discriminante è decidere se si vuole un luogo che chiude alle 21 o sta aperto anche la sera. Quindi si sceglie la personalità del locale: di design, classico ecc. In funzione del tipo di locale che si vuole si sceglie il progettista». Come dire: inutile chiedere a me di fare un locale tradizionale.
La relazione con il committente
«Le realizzazioni migliori sono quelle in cui il committente e il progettista sono sulla stessa lunghezza d'onda - sostiene Lucchi -. L'apporto del committente per me è fondamentale».
Un concetto che Lucchi ha mutuato dalle discoteche, settore dove ha lavorato a lungo, è quello del dinamismo degli spazi: «Occorre cercare di immaginare come le persone si muoveranno all'interno dell'ambiente per creare possibili percorsi, visuali, situazioni alternative. Nei locali che disegno, ad esempio, cerco sempre di inserire 5-6 tipi di sedute: dallo sgabello al divanetto, dal divano barocco alla poltrona. Così chi lo frequenta può avere sempre l'impressione di andare in un luogo diverso». Altri piccoli “trucchi del mestiere”? Sedute alte davanti al banco bar per fare in modo che gli occhi di barman e clienti siano alla stessa altezza, ampi spazi davanti al bancone per favorire l'affluenza al momento dell'aperitivo, privée rialzato per permettere di guardare ed essere visti, palchi inseriti nell'ambiente ecc.
Se c'è una tendenza che Lucchi identifica, a livello internazionale, è quella di dar vita sempre più a locali polifunzionali: «I costi elevati di acquisizione, realizzazione e locazione degli ambienti, soprattutto nelle città e nelle ubicazioni di pregio, spinge nella direzione di creare luoghi capaci di abbracciare fasce di clientela più ampie possibili e di trasformarsi nelle proprie funzioni attraverso le varie ore del giorno: proponendo dalla colazione al brunch, dall'aperitivo all'intrattenimento serale».

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