Quattro cose da fare subito per affrontare la nuova situazione

Tenere sotto stretto controllo i conti, coinvolgere il team alla ricerca di soluzioni, dare esempio di responsabilità e sicurezza ai clienti, confrontarsi con i colleghi: i consigli del mental coach Maurizio Papa

Affrontare la nuova situazione
Foto di Engin Akyurt per Pixabay

L'aspetto più complicato, per i gestori alle prese con questa nuova ondata di Covid-19 e di conseguenti nuove restrizioni, si chiama incertezza. Regole che cambiano velocemente, nuove paure che si affacciano («Reggeremo a un nuovo possibile lockdown?»), fiducia nel futuro e nella propria capacità di gestire la situazione che comincia a mostrare crepe.

«Viviamo una situazione di conflitto di valori - spiega il coach motivazionale Maurizio Papa -, in cui siamo combattuti tra la necessità di lavorare e la paura di lavorare. Una situazione simile a quella che accade quando c'è in corso una guerra. E se il primo lockdown ci ha colti del tutto impreparati, ora da una parte pensiamo di poter prevedere come reagiremo a questa nuova crisi, ma dall'altra intervengono fattori nuovi: abbiamo sulle spalle i danni economici del lockdown e nella testa meno certezze sul fatto che "tanto a noi non ci tocca". Soprattutto man mano che scopriamo e incontriamo persone che conosciamo che sono state colpite dal Covid-19. Il rischio è che tutto questo ci blocchi».

Come uscire da questa situazione? Papa suggerisce un punto di partenza e quattro passi da compiere. Non per far sì che la crisi scompaia (bisogna fare i conti con la realtà) ma per affrontarla nel modo migliore possibile.

«Il punto di partenza è distinguere cosa è nel nostro controllo da cosa non lo è. E concentrarmi solo sul primo aspetto. Tenendo presente che, relativamente a ciò che dipende da noi, alla domanda "cosa posso fare" la risposta "niente" non è ammessa».

1. Conoscere la situazione

La prima cosa da fare è spostare la propria attenzione dalle emozioni ai fatti: «Un imprenditore, in questi momenti più che mai, deve concentrarsi sull'avere sotto controllo la propria situazione economica e finanziaria. Che significa: sapere qual è la soglia minima che gli permette di "reggere" e per quanto tempo. Nel concreto, consiglio di farsi un foglio Excel su cui segnare giornalmente il numero di clienti, gli incassi e il cash flow (il flusso di cassa, ovvero la differenza tra incassi e uscite monetarie). Di calcolare qual è il livello minimo di incassi che mi permette di reggere e mettermi una "spia" che mi indichi quando mi sto avvicinando al pericolo. Faccio un esempio: se con meno di 300 euro al giorno di incassi il mio business va in crisi, quando - con incassi in discesa - arrivo a 400 dovrebbe suonare un allarme che mi dice: "devo fare qualcosa"».

2. Agire coinvolgendo il team

Se l'allarme mi dice "devo fare qualcosa", la questione diventa cosa: «Occorre chiedersi: cosa posso inventarmi? È un esercizio fondamentale - afferma Papa -, che va fatto coinvolgendo tutti i membri del team. Occorre per prima cosa metterli al corrente della situazione, presente e futura: le persone hanno paura di parlare di futuro, quando è negativo. Ma è una cosa necessaria, perché solo così possono responsabilizzarsi. Occorre far sì che ogni membro del team possa far sentire la propria voce, possa buttare fuori le proprie paure per poi passare alla parte propositiva: cosa possiamo fare? Non bisogna aspettarsi che vengano necessariamente fuori idee intelligenti. L'obiettivo primario è far mettere in gioco le persone e creare uno spirito di squadra».

3. Dare sicurezza ai clienti

La responsabilità e il rispetto delle regole sono più che mai due elementi fondamentali. «Sono il punto di partenza imprescindibile - spiega Papa -. Ma è altrettanto importante dare sicurezza al cliente, mettendo in mostra le procedure e gli accorgimenti che avete adottato e facendoli notare. Bisogna rendere visibile il fatto che ci si sta occupando della sicurezza dei propri clienti e del proprio personale».

4. Andare in cerca di confronti e ispirazioni

Un altro effetto collaterale di questa situazione, per l'imprenditore, è sentirsi solo. «Per questo diventa fondamentale il confronto costruttivo tra pari, tra colleghi imprenditori. Non per dire cosa non va, o per sfogarsi. Ma per confrontarsi sulle rispettive situazioni e sulle soluzioni che ognuno sta adottando. Oggi più che mai è fondamentale uscire dal gruppo, dal flusso dei chiacchericci sterili, per seguire i consigli e le indicazioni delle persone, dei professionisti e dei colleghi che possano ispirarci e darci gli stimoli, le energie e la carica necessaria per affrontare questo momento difficile».

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