Qual è il tuo pensiero sulle persone? Spero positivo, visto che ti dedichi a un lavoro che si basa sulla relazione con gli altri. Perché stare dietro al bancone significa, prima di tutto, lavorare con le persone. Con i tuoi collaboratori, che sono quelli che - insieme a te – determineranno lo stile della tua accoglienza. E con i tuoi clienti, che ti auguri entrino nel maggior numero possibile. Certo, un mestiere sempre a contatto con gli altri ha un lato faticoso e stressante. Ma se ti trovi a pensare troppo spesso che i tuoi collaboratori sono un problema e i clienti dei rompiscatole insopportabili, beh, delle due una: o provi a cambiar mestiere o provi a cambiar pensieri (leggi anche: "Ottenere il massimo dai collaboratori? Scopri come fare").
Se scegli la seconda strada, un’utile lettura è il libro di Richard Templar “Tu e le persone. Le regole per ottenere il meglio dagli altri”. Templar è un superprolifico autore specializzato in regole. Ha scritto libri di regole su tantissimi argomenti: pensare, portare a termine le cose, gestire il denaro, ottenere ciò che vuoi, essere il capo e altri ancora.
Libi che si fanno leggere volentieri: semplici, diretti, pratici, da leggere tutto d’un fiato o una regola alla volta, per rifletterci sopra ed eventualmente provare ad applicarla.
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Delle 100 regole di cui si compone il libro ne proponiamo tre, giusto per dare un assaggio di cosa questo libro può regalare a chi lo legge:
Regola 2. Nessuno deve essere per forza come te. “Quasi tutti siamo colpevoli di pensare, a volte, che il nostro modo di fare le cose sia il migliore” scrive Templar. E aggiunge: “Solo perché non ti piace qualcosa, non significa che sia sbagliata”: un invito ad allargare i propri orizzonti
Regola 50. La lealtà funziona a doppio senso. “Le persone non scelgono di essere leali nei tuoi confronti. O lo sono o non lo sono” dice. Dipende da come ci si comporta con loro: “Se vuoi circondarti di persone leali, dovrai guadagnarti la loro lealtà”.
Regola 64. Non dire agli altri che hanno torto (anche se è così). “L’obiettivo non è farli sentire stupidi, ma tenerli a bordo del progetto anche se esprimono visioni opposte alla tua”. Come? Dimostrandosi assertivi e concilianti.
Se ti hanno incuriosito e interessato, probabilmente hai già deciso quale sarà la tua prossima lettura.