Hey Baby apre l’estate del Chapter di Roma

L’apertura della terrazza Hey Baby è il primo evento pubblico del nuovo bar manager dell’hotel Chapter, Erik Munguia, arrivato dal Nu Lounge di Bologna

Mancava solo l’inaugurazione della stagione estiva (nonostante il tempo ancora non proprio clemente) sulla terrazza romana Hey Baby, per dire iniziata al 100% l’avventura del nuovo bar manager del Chapter di Roma, Erick Munguia. Originario di Città del Messico, chi meglio di lui poteva interpretare lo stile di quella che fin dall’inizio è stata connotata come una terrazza ispirata all’allure di una Acapulco anni Novanta. Ma andiamo con ordine e ricapitoliamo chi è Munguia e cosa è il Chapter.
Iniziamo da questo: siamo in un boutique hotel in pieno centro storico di Roma, a due passi dal Ghetto ebraico. Focus sull’arte e fin dall’inaugurazione è stata esplicita l’intenzione di affidarsi a giovani e promettenti professionisti, per dar loro un palcoscenico su cui esprimersi al meglio. E se il bar al piano terra è un trionfo di atmosfere industrial in stile newyorkese, con graffiti e fotografie d’autore alle pareti, nella terrazza contornata dai tetti e dalle cupole delle chiese di Roma, l’ambiente vuole essere volutamente in contrasto, richiamando come si diceva uno stile caldo, con una miscelazione ispirata al Messico.
Ed ecco che la carta già elaborata da Erick Munguia si presta benissimo, con chicche come il suo signature Elotl (a base di tequila ridistillata alla tortilla, Nixta liquore al mais, fake lime, sciroppo d’agave affumicato e Ito Tagarashi) o il Planters Split (Rum ridistillato alla banana, mix di agrumi, tè nero giapponese, vaniglia, aztec chocolate bitter).
Di sé Munguia racconta dei primi passi nel mondo della miscelazione: «Avrei voluto fare l’alberghiero, ma i miei genitori non volevano». È una zia a iniziarlo al bancone di un bar e a fargli capire che studiare mixology sarebbe potuta essere la sua strada.
Nel mezzo, un corso da Factory Bologna e il lungo periodo trascorso dietro al bancone del Nu Lounge sempre a Bologna: 4 anni durante i quali ha approfondito il mondo del Tiki, dal quale ammette di essere affascinato. Tante le competition a cui ha partecipato, fra cui si segnala una partecipazione a una finale della Diageo World Class. A convincerlo a mollare Bologna per Roma e ad accettare la sfida del Chapter, non solo la bellezza di entrambi i banconi di questo hotel, ma anche il laboratorio che ci sta dietro: «Qui - dice il bar manager - ho tutti gli strumenti per sperimentare i drink come volevo io».
Fra le caratteristiche dello stile di Munguia, la scelta di utilizzare zuccheri alternativi come lo xilitolo e giocare con elementi “strani” come i funghi. Importante anche il ruolo del food nella proposta del Chapter, la cui proposta è studiata in collaborazione con lo chef del Campocori, l’insegna fine dining dell’hotel, Alessandro Pietropaoli.

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