Quella di stasera, 16 giugno 2021, sarà ricordata come l’apertura italiana dell’anno. Non è folklore, né esagerazione, né un gioco, né un’iperbole buttata lì per caso. Ieri sera, dopo tanto rumore e attesa, siamo andati a visitare in anteprima il BV Club di Bruno Vanzan. E abbiamo valide ragioni per sostenere la tesi in alto. A cominciare dalla squadra messa in campo. Numeri uno in tutti i ruoli. Mario Farulla come general manager, Stefano Ripiccini, maître e sommelier, i bartender Saverio Casella, Sabina Yausheva, Carola Abrate, Gianluca Tuzzi e altri protagonisti della scena bar nazionale e internazionale. Uno squadrone, non solo in senso numerico, di 35 elementi. È stata una campagna acquisti senza precedenti. Il locale è un colosso. Anzi i colossi sono due. Perché il BV Club si trova all’interno di Cera, in via Sirtori 34, una location di prestigio nel cuore di Milano su 2 piani, 490mq, che ospita sia il BV Club (al piano terreno) sia un’eccellenza della ristorazione, l’Angolo di Casa capitanato dallo chef Angelo Roccavilla. I due imprenditori si sono uniti con l’obiettivo di far vivere un esperienza food & drink unica basata su valori fondamentali come l’ospitalità, la qualità, l’impegno e la passione. Sarà l’apertura dell’anno perché ha slancio vitale. Perché le buone vibrazioni contano, come cantavano i Beach Boys. Perché dedicherà spazio alla musica live e, soprattutto a Milano, se ne sentiva la mancanza. Perché è il prototipo architettonico di un locale che profuma di freschezza estetica e funzionalità. Due piani, il fascino di un loft newyorchese, le opere d’arte alle pareti curate da Lambretto Factory, le piante tropicali. È un posto da mini-vacanza dopo un anno e mezzo di isolamento, per le persone che vogliono uscire di nuovo. È quale genere di locale necessario. Che serviva per liberarsi dagli aperitivi su Zoom, per ricordarci che siamo creature sociali e che il bar deve riappropriarsi del suo ruolo di luogo di riconnessione e socialità. Il banco di 17,5 metri, studiato dal duo Farulla-Vanzan in collaborazione con Marco Galli, è stato realizzato in modo da mostrare ogni parte della preparazione. Perché dopo la cucina a vista è tempo di bar a vista. É il luogo dove i drink sono roba seria, anche nei prezzi. Ce n’è per tutti. Dalla carta degli 4 Spritz proposti a 9 euro ai due extra luxury drink da 1.500 euro. In mezzo, un mare ordinato, nel bottigliere, di 500 spiriti: 100 gin, rum e altre 400 etichette. E poi ci sono le luci. Un light design che ricorda le atmosfere dello Studio 54, sui toni del rosa e dell’ultravioletto. Per ridestare i cuori dei vecchi nostalgici di Cerrone e della disco-music. Per non farsi mancare niente il BV Club ha una cantina vini, che tra super bolle e vini rari, mette sicurezza solo a guardarla. Ho conosciuto Bruno Vanzan, oggi 35enne, a una gara di flair intorno a una piscina, tra Parma e Reggio Emilia, in un torrido pomeriggio d’estate. Era giovane, giovanissimo, caparbio. La gente lo applaudiva. I giudici e gli altri concorrenti lo guardavano con attenzione, altri con stupore, altri iniziavano a osservarlo sottecchi con un po’ di invidia e sospetto. Stava arrivando il campione. Nel tempo Bruno è diventato BV, il pluricampione del mondo di cocktail, la star del flair, il personaggio televisivo, il creatore di bar tools di lusso e del suo nettare Iovem che ha introdotto un nuovo codice colore nella palette del bar. Tutto guadagnato, centimetro per centimetro, con il piglio di un imprenditore straordinario. Un messaggio di rinascita, che dà nuovi stimoli a tutto l’ambiente.
Bruno, Mario e la squadra delle meraviglie del BV Club
Apre a Milano il nuovo locale di Bruno Vanzan: 490 metri quadrati in centro e una supersquadra di 35 elementi guidata da Mario Farulla. L'abbiamo visitato in anteprima