Arma di Taggia celebra Clemente Queirolo, “mr. Martini”

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La vicenda di Clemente Queirolo, nato a Taggia nel 1897, emigrato negli Stati Uniti intorno al 1913 e tradizionalmente indicato come "inventore" del Martini Cocktail. Ad Arma di Taggia una targa in suo onore

C'è un filo nella storia che lega la scintillante New York dei Roaring Twenties alla quieta riviera ligure. È un filo che parte da un giovane contadino di Taggia (Imperia), Clemente Queirolo, e arriva fino all'iconica coppetta che ancora oggi è simbolo di stile ed eleganza in tutto il mondo. Con l'evento "Martini Day", tenutosi il 6 giugno, Arma di Taggia ha voluto celebrare il suo illustre concittadino, gettando le basi per rivendicare con orgoglio e visione la paternità del cocktail più famoso al mondo.

Un emigrato italiano tra i grandissimi

La storia, affascinante come le leggende che spesso avvolgono la mixology, racconta di Clemente Queirolo, nato a Taggia nel 1897, emigrato negli Stati Uniti intorno al 1913. Giunto a Ellis Island, adottò il cognome materno, Martini, più semplice per gli americani. La sua ascesa lo portò dietro al bancone del bar del prestigioso Knickerbocker Hotel di Manhattan, un crocevia di celebrità come Francis Scott Fitzgerald, Giacomo Puccini e il tenore Enrico Caruso, che vi risiedeva. Fu lì, secondo la tradizione riportata anche dall'hotel stesso, che una sera servì al magnate John D. Rockefeller un drink innovativo, battezzandolo sul momento: Cocktail Martini.

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La targa commemorativa dedicata a Clemente Queirolo Martini

Una targa in onore di Queirolo, ideatore del Martini Cocktail

Per onorare questa incredibile vicenda, l'amministrazione comunale di Taggia, guidata dal sindaco Mario Conio, in collaborazione con l'Associazione Italiana Bartender e Sostenitori (AIBES), ha svelato una targa commemorativa dedicata a Queirolo. L'evento è stato arricchito da un convegno a Villa Boselli, che ha visto la partecipazione di figure di spicco del settore come Giorgio Fadda, presidente onorario dell'International Bartenders Association, Angelo Donnaloia, presidente AIBES, e giornalisti del settore. Durante il dibattito è emersa la statura quasi mitologica del Martini, definito "il re dei cocktail". Un drink letterario, amato da premi Nobel come Ernest Hemingway, che ne creò una sua versione, il "Montgomery", e cinematografico, reso immortale da James Bond con il suo "shakerato, non mescolato". Ma è stato anche un drink politico, considerato da Nikita Chruščëv "l'arma più micidiale degli Stati Uniti".

Un legame con il territorio ligure

La giornata non è stata solo una celebrazione del passato, ma un trampolino di lancio per il futuro. La vera notizia emersa dai panel e dalle discussioni è la volontà di legare indissolubilmente il Martini al suo territorio d'origine, trasformando questa eredità storica in un volano per la promozione e il turismo, con proposte concrete. La prima, e più immediata, è l'istituzione di un "Black Martini", una variante che sostituisca la classica oliva verde con una pregiata oliva Taggiasca, simbolo gastronomico della zona. Un'idea che conferisce un'identità locale inconfondibile a un drink globale. La seconda proposta è ancora più audace: sfruttare un'altra eccellenza del territorio, il Moscatello di Taggia. L'idea è quella di creare una versione del cocktail che utilizzi questo vino aromatico – da cui si sta lavorando per produrre un vermouth locale – al posto del classico Vermouth Dry.

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Autorità, delegazione Aibes ed esperti presenti all'evento ad Arma di Taggia (Imperia)

Meta per appassionati del bere miscelato

L'obiettivo è chiaro: fare del "Martini Day" un appuntamento annuale fisso e trasformare Arma di Taggia in una meta per gli appassionati e gli studiosi del bere miscelato. Non più solo un aneddoto storico, ma un progetto di valorizzazione territoriale che, partendo da una targa, punta a creare un'esperienza unica, un Martini "sartoriale"  che parli la lingua della sua terra natale. Come ha sottolineato il giornalista Marco Cremonesi, tra i relatori del convegno, il Martini è la «pallottola d'argento che fa calare il sipario tra la giornata di lavoro e tutto il resto». Arma di Taggia ora ha la sua "pallottola d'argento", per affermarsi tra le rotte del bere miscelato.

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