Prosegue l’iter di candidatura dell’Espresso Patrimonio Unesco

Presentato ufficialmente alla Camera il progetto del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, che ha ottenuto il consenso di tutte le parti politiche

Tazzina Espresso Italiano Tradizionale

Ha ottenuto il sostegno di parlamentari di diverse forze politiche la candidatura del Caffè espresso italiano tradizionale a patrimonio immateriale dell’Unesco presentata a Roma presso la Camera dei Deputati dal Consorzio di tutela dell’espresso italiano tradizionale. Quest’ultimo nasce nel settembre del 2014 e, come racconta il suo presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato, «abbiamo protocollato il dossier alla commissione Unesco nel marzo del 2016. Ci sono state richieste delle integrazioni che abbiamo completato; con l’Università degli Studi di scienze gastronomiche di Pollenzo abbiamo realizzato una decina di video tematici e fatto 16 interviste ad addetti del settore che spiegano l’importanza dell’espresso italiano. Ora stiamo puntando a una maggiore valorizzazione dell’aspetto culturale del nostro progetto e a ottenere l’appoggio dei Paesi produttori come la Colombia, l’Etiopia e altri contatti sono in corso». La conclusione dell’iter è attesa per novembre 2020.

Logo Consorzio di Tutela Espresso Italiano Tradizionale
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Accanto al percorso istituzionale, a sostegno della candidatura è previsto un tour nei locali storici delle principali città, in particolare in quelle Creative Unesco quali Bologna (musica); Fabriano (artigianato e arte popolare); Roma (cinema); Parma (gastronomia); Torino (design); Milano (letteratura); Pesaro (musica); Carrara (artigianato e arte popolare); Alba (gastronomia). Tre gli obiettivi che si vogliono raggiungere: insegnare come si prepara il vero espresso italiano; trasformare ogni barista in un ambasciatore del gusto; favorire il dialogo con i portatori di interesse sul valore culturale e sociale del caffè: tradizione, gestualità e condivisione. Questa operazione identitaria e di promozione è pressoché d’obbligo a fronte di « Un’eccellenza famosa in tutto il mondo - riprende Caballini -. Gli italiani hanno inventato sia il caffè espresso sia la macchina che si trova in tutti i bar. Attorno al chicco di caffè è nata un’occasione di lavoro per tante persone e tante generazioni”. Di qui l’importanza di valorizzare e sostenere la candidatura da parte delle Istituzioni.

Attualmente sono soci del Consorzio: Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova Treviso – Padova, Associazione Caffè Trieste – Trieste, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Gruppo Italiano Torrefattori – Trieste, Istituto Nazionale Espresso Italiano Srl Benefit – Brescia, Bin Caffè – Trevignano (TV), Caffè Cagliari – Modena, Caffè Carraro – Schio (VI), CMA Macchine per caffè – Susegana (TV), Danesi Caffè – Roma, D.M.C. – San Vendemiano (TV), Dersut Caffè – Conegliano (TV), Elektra– Dosson di Casier (TV), Essse Caffè – Anzola dell’Emilia (BO), Goppion Caffè – Preganziol (TV), Gruppo BFC Espresso by Royal – Scomigo di Conegliano (TV), Gruppo Cimbali– Binasco (MI), Hausbrandt Trieste 1892 – Nervesa della Battaglia (TV), I.P.A. Industria Porcellane – Usmate Velate (MB), La Spaziale – Casalecchio di Reno (BO), Lazzarin Caffè Srl – Susegana (TV), Mazzer Luigi – Scorzè (VE), Mokamo – Trento, Musetti – Pontenure (PC), Oro Caffè – Tavagnacco (UD), Quarta Caffè – Lecce, Rancilio Group – Villastanza di Parabiago (MI), Saquella 1856 – Pescara, Simonelli Group – Belforte del Chienti (MC), Torrefazione Caffè Krifi – Ferrara.

 

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