Il rito slow del caffè al Costadoro Social Coffee Factory

Nuova ambientazione in stile industrial in uno spazio articolato, tutto dedicato all’esperienza del caffè e alla sua filiera. Il locale comprende anche un’aula per la formazione

I punti cardinali del Costadoro Social Coffee Factory

Lo scorso gennaio all’interno del Costadoro Coffee Lab Diamante in via Teofilo Rossi, nel cuore di Torino, venne creato il Social Coffee, un angolo dedicato alla cultura del caffè. Contraddistinto dallo slogan Nuova frontiera del caffè consapevole era l’ambiente in cui degustare con tempi più lunghi rispetto dal classico espresso, miscele biologiche e specialty nelle varie estrazioni, dall’espresso ai metodi a filtro, infusione e molti altri, a caldo e a freddo. Da pochi giorni l’”angolo” è diventato protagonista dell’intero locale, che ora è Costadoro Social Coffee Factory, il flaghship store della Torrefazione a cui si ispireranno i locali affiliati: le prossime aperture sono previste a Torino, Genova e Principato di Monaco.

Fabio Verona al nuovo banco bar
Fabio Verona al nuovo banco bar

«Il locale è in stile londinese - ci dice Fabio Verona, formatore per Costadoro e Ast Sca -: abbiamo tolto il classico servizio al banco: il cliente guarda l’offerta, sceglie, va alla cassa quindi passa davanti alla macchina espresso (una Strada de La Marzocco, ndr) dove il barista lo saluta e riceve l’ordine, quindi va a sedere. Un “vibrino” lo avverte quando la comanda è pronta da ritirare. L’obiettivo è fare comprendere ai clienti che il tempo di attesa, che prima avveniva al banco, si può trascorrere seduti, in tranquillità, su sedie e poltrone realizzate con materiale riciclato; qui tutto è eco-friendly».

La macchina espresso personalizzata Costadoro
La macchina espresso personalizzata Costadoro

Protagonista assoluto del locale è il caffè; il food comprende croissant, salato e per pranzo insalatone e sandwich. L’espresso realizzato con la miscela Respecto Bio, ha un costo di 1,30 euro; ad essa si affiancano un monorigine e uno specialty a rotazione; il Kenya (86 punti), utilizzato nel mese di ottobre, ha un costo di 2,80 ed è servito esclusivamente con il nacked. L’offerta di cucina è stata ridotta e questo ha permesso di recuperare spazio: non si è ampliato il locale in sé, ma è stato suddiviso in tre aree. Prima di tutto il Bar, con il lungo bancone realizzato in legno riciclato, quindi un’area Experience con strumenti per ogni tipo di estrazione, in cui conoscere da vicino il caffè, toccarlo annusarlo, assaggiarlo (qui è disponibile una macchina espresso Slayer) e, in alcuni momenti, vedere all’opera la tostatrice. L’area comprende anche uno Shop, con macchine espresso e grinder in vendita insieme a diversi strumenti per l’estrazione del caffè, dal V60 al chemex, dalla moka alla napoletana, e alcuni caffè sempre tostati freschissimi. Quindi l’Academy, con tutto il necessario per realizzare corsi professionali e amatoriali. Qui si sono formati i sei baristi che si alternano al banco bar: Cristian Herrera, Michela Piovuti, Ilaria Audino, Stefania Zecchi, Marco Aloy, Michele Malafarina (in tutto i dipendenti sono 19). Finita la formazione, tutti a Londra per visitare locali third wave, comprenderne la realtà e come ci si rapporta al cliente in modo costruttivo, offrendo conoscenza, oltre che caffè di qualità.

Comode poltrone per gustare un buon caffè con tranquillità
Comode poltrone per gustare un buon caffè con tranquillità

Rispetto al precedente locale si può dire che tutto è cambiato. Molti clienti accettano di buon grado la nuova impostazione, altri “scalpitano” davanti al fatto di “dovere” accomodarsi. A conciliare gli animi ci pensano le spiegazioni ricevute, l’ambientazione accogliente, l’assenza del vociare tipico di tanti locali. La consegna della preparazione avviene su un vassoio assolutamente inedito realizzato con legno di recupero e un metallo che ricorda i setacci dei crivelli.

Una rapida occhiata al locale: legno, ferro, tubi e rubinetti sono posti in evidenza in questo locale in stile industrial che utilizza materiali essenziali , con un occhio di particolare riguardo all’ecosostenibilità: dal legno antico ricondizionato proveniente dallo smaltimento di tetti e coperture di baite e case del territorio, ai frangisole in ferro per diminuire il calore dovuto all’irraggiamento solare (dunque il dispendio di energia per il condizionamento), ai licheni stabilizzati utilizzati per l’insonorizzazione, alle poltrone vintage originali, ai bicchieri da asporto in materiale 100% compostabile, infine la presenza di due postazioni di free-water a disposizione dei clienti per riempire le borracce.

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