Gli 80 anni di Dinicaffè, torrefazione al femminile

Durante il Fuori di Taste, la Torrefazione fiorentina ha festeggiato l’importante anniversario. Ad accogliere i numerosi ospiti le tre figure alla sua guida: Elisabetta Dini e le figlie Benedetta e Serena.

Porte aperte in Dinicaffè domenica 10 marzo per festeggiare con un Coffee Cheers: Dinicaffè Turns 80, un aperitivo in torrefazione, i primi 80 anni di attività della Torrefazione. Radiose e un po’ sorprese dal gran numero e dall’affetto mostrato dai convenuti, le padrone di casa: Elisabetta Dini, rappresentante della seconda generazione con la sorella Laura, mancata lo scorso anno, e le esponenti della terza generazione: Benedetta e Serena Nobili (figlie di Eslisabetta) che con la stessa passione e lo stesso impegno del nonno Alberto proseguono la tradizione nel segno di un caffè di qualità.

Nel deposito, tra pile ordinate di sacchi di caffè le principali tappe della storia aziendale, fondata nel 1939 da Alberto Dini, che dopo avere lavorato per un’attività di coloniali, nel 1939 decide di aprire la propria torrefazione nel cuore di Firenze. La sede viene distrutta nel corso della terribile alluvione del 1966; dopo due anni una vecchia fornace in via dei Bastioni diventa la nuova e attuale sede. Nel 1980 fanno il loro ingresso le rappresentanti della seconda generazione e nel 1996 Dinicaffè è tra i fondatori di CSC – Caffè Speciali Certificati, un marchio di qualità, sinonimo di tutela dell’eccellenza di caffè piantagione e della loro totale tracciabilità. Nel 2009 fanno il loro ingresso le rappresentanti della terza generazione, che portano nell’azienda in cui sono cresciute, nuove conoscenze frutto anche di numerose esperienze in piantagione.

Benedetta e Serena proseguono una tradizione di qualità apportando innovazione. Con l’anno in corso sono cambiate le confezioni dei caffè: ora il pacchetto ha un fondo neutro grigio medio sul quale spiccano i colori della terra, ravvivato dai colori delle etichette delle diverse proposte, che si differenziano per colore e per la presenza su ognuna di un diverso decoro ripreso dai pavimenti delle chiese fiorentine. È stata introdotta la line Mono, a cui per cominciare fanno capo tre caffè di piantagione certificati CSC: Salvador (Finca San Luis), Guatemala (Finca El Hato Blue) ed Etiopia Sidamo Grado 2 Corona. La torrefazione si impegna ad affiancare il barista, aiutandolo a diffondere una cultura del caffè di piantagione ed anche di diversi metodi di estrazione anche con la realizzazione del nuovo Coffee Lab, un luogo di formazione e sperimentazione. All’ingresso della torrefazione si sono potute ammirare alcune illustrazioni (tavola racconta un’immagine o un frammento della città di Firenze) dell’artista e designer Stefano Ramunno, che a breve diventeranno i decori di una collezione di tazzine di caffè realizzate in edizione limitata.

Durante la serata, si sono potute seguire fasi di tostatura, gustare i cocktail preparati dall’head bartender al The Dorchester Hotel di Londra, un 5 stelle lusso, Lucia Montanelli, tra cui una rivisitazione del localissimo Negroni che quest’anno compie 100 anni, per l’occasione denominato Il Dini e composto di Antica Formula, Bitter Campari, Vallombrosa Gin, China Clementi e Dinicaffè Etiopia Sidamo. Gustosi i finger food della chef Camilla Santedicola a base di carne, pesce e formaggio, tutti con la presenza e la piacevole nota di diversi caffè della Torrefazione fiorentina. Al bar della torrefazione espressi ed estrazioni filtro con l’esperto di mixology con il caffè Davide Spinelli.

Elisabetta Dini e le figlie guardano con fiducia al futuro, consapevoli del ruolo sempre più importante che la figura femminile ha nel mondo del caffè: al suo interno vogliono proseguire un cammino di qualità con un occhio sempre rivolto al futuro e all’innovazione.

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