A Mumac Academy la finale italiana dell’Espresso Italiano Champion 2019

Quattordici baristi di tutta la Penisola si contendono il primato italiano in vista della fase finale della gara in programma nell’ambito di Host. L’espresso è saldamente la bevanda a base caffè più amata dagli italiani.

Ultime ore di riscaldamento in vista delle finali italiane dell’Espresso Italiano Champion 2019, il campionato baristi dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano - Inei -, che si svolgono a Mumac Academy di Binasco (MI) il 12 e 13 giugno. I 14 concorrenti di tutta Italia che hanno superato le prove di selezione sono Alessandro Alpaca (La Genovese di Savona), Daniele Betti (Mokarico di Firenze), Nico Bregolin (Essse Caffè di Bologna), Fabiano Bucci (Torrefazione Paranà di Roma), Stefano Cevenini (Mokador di Faenza), Sara Faraci (Altogusto di Sassari), Fabrizio Fumagalli (Torrefazione San Salvador di Sondrio), Aldo Gariboldi (Jolly Caffè di Firenze), Nadia Giacomelli (Caffè Milani di Lipomo-Como), Alex Maronese (Astoria MC di Treviso), Michela Piovuti (Costadoro di Torino), Stefano Salaris (Torrefazione Saturno di Alessandria), Gaia Secco (Dersut Caffè di Treviso) e Davide Valenziano (GI.FI.ZE Filicori Zecchini di Bologna).

Il campione italiano accederà alla fase finale della gara in programma nell’ambito di Host tra il 18 e il 22 di novembre, quando saranno coinvolti anche concorrenti provenienti da Bulgaria, Cina, Corea, Germania, Gran Bretagna, Giapopne, Russia, Taiwan e Tilandia, per decretare il migliore espresso del mondo, che lo scorso anno ha visto incoronato Chang Chung-Lun, taiwanese, 36 anni, da 18 anni nel coffee business e titolare di tre caffetterie a Taipei. La gara si gioca a colpi di espresso e cappuccini da preparare in 11 minuti sotto gli occhi dei giudici tecnici e sottoposti al giustizio di giudici sensoriali che operano in modo “blind” (alla cieca, senza sapere chi ha preparato le specialità che andranno a giudicare), secondo gli standard di Iiac - Istituto Internazionale Assaggiatori caffè. Questa competizione, osserva Luigi Morello, presidente Inei, mira a premiare le competenze dei baristi, dunque a valorizzare l’intera filiera del caffè, perché, afferma, «solo quando alla macchina c’è un vero professionista, l’espresso italiano risponde alle caratteristiche attese. Con il campionato baristi Inei vuole portare al centro dell’attenzione in Italia e nel mondo questa figura così importante nella diffusione della cultura e della promozione dell’espresso italiano»

Luigi Morello, presidente Inei.

Frattanto emergono i dati di una ricerca Coffee Monitor, primo Osservatorio social monitoring di Nomisma condotto in collaborazione con Datalytics. Da questi si evidenzia che chi consuma espresso lo fa bevendo 1 o 2 tazzine al giorno (58%), preferendo la mattina (77%), appena sveglio, come momento di consumo. Tra i diversi metodi, la più richiesta è l’espresso, scelto dal 93% dei consumatori di caffè. Residuale la percentuale di chi predilige il caffè americano, orzo o altre tipologie di caffè (7%). L’espresso si beve al bar e l’58% dei consumatori ricerca in esso la carica necessaria ad affrontare la giornata. Non è tuttavia solo fonte di energia, chi lo beve lo fa anche per il gusto (51%) e in parte per abitudine (30%). La “tazzina” evoca nell’immaginario dei consumatori momenti di relax (53%), un piacere (47%), ma al contempo un rito, una tradizione (37%). Il suo consumo avviene in più luoghi; tra questi il bar rimane il preferito, scelto dal 72% del target di riferimento.

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