PepsiCo spinge forte sulla sostenibilità

La multinazionale ha fissato i suoi nuovi ambiziosi obiettivi ambientali: ridurre le emissioni del 40% entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040

PepsiCo
La multinazionale ha fissato i suoi nuovi ambiziosi obiettivi ambientali: ridurre le emissioni del 40% entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040

PepsiCo spinge forte sulla sostenibilità. La multinazionale ha deciso di dare una netta accelerata al percorso per de-carbonizzare le proprie attività e la filiera, presentando un nuovo piano d’azione che fissa obiettivi molto ambiziosi: l’abbattimento delle emissioni di gas serra del 40%, rispetto ai valori del 2015, entro il 2030, e il raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2040. Un impegno forte a favore dell’ambiente per diventare una realtà sempre più green e dare un contributo, non piccolo, visto la portata globale delle attività della compagnia, alla lotta ai cambiamenti climatici. Basti pensare che il solo primo target, la riduzione del 40% delle emissioni, significherebbe evitare l’immissione di 26 milioni di tonnellate di emissioni serra, una quantità equivalente a quella generata da oltre cinque milioni di automobili per un anno intero.

Piano che ha un suo snodo strategico in Europa, dove PepsiCo ha già ridotto le sue emissioni del 6% dal 2015, e dove le azioni per il taglio dell’ulteriore 40% di gas serra si concentrerà su aree prioritarie, come l'agricoltura, gli imballaggi, la distribuzione e le operazioni.

Pepsico Italia è anche tra le aziende che hanno ottenuto la certificazione Top Employers Italia 2021 e Top Employers Europe 2021.

Dall'agricoltura un terzo delle emissioni

Per quanto riguarda l’agricoltura, settore dove viene generato un terzo delle emissioni serra totali della compagnia, l’impegno è volto al rafforzamento delle pratiche sostenibili e rigenerative, che aiutano anche a migliorare la salute e la biodiversità del suolo, a ridurre la deforestazione e ad aumentare la produttività per gli agricoltori. Ciò attraverso l’ulteriore estensione della sua rete globale di Demonstration Farm, le aziende agricole dove tali tecniche sostenibili sono messe in pratica e che fungono da esempio per gli operatori del settore. PepsiCo implementerà anche una tecnologia per la produzione di fertilizzante a basse emissioni, usando gli scarti delle patate delle suoi brand Walkers e Lay’s, oltre a sfruttare ulteriormente la tecnologia agricola di precisione nelle colture di avena Quaker e di patate Lay’s. L'azienda spingerà anche sulle energie rinnovabili con agricoltori e aziende per la trasformazione delle materie prime.

Pack in plastica riciclata

Altra aree cruciale è quella degli imballaggi, dove verrà ridotto il consumo di plastica vergine e sarà aumentato il contenuto di riciclato, per arrivare entro il prossimo anno ad avere bottiglie a marchio Pepsi in plastica 100% riciclata (rPert) in 9 Paesi europei, tra i quali però non c’è l’Italia.

Produzione e distribuzione più green

Importante sarà anche l’aggiornamento nel segno della sostenibilità dei siti di produzione e stoccaggio e nelle attività di trasporto e distribuzione con tecnologie a zero e quasi-zero emissioni. Già oggi sono diversi i marchi, da Lay’s a Pepsi Max, da Quaker a Tropicana, realizzati utilizzando elettricità da fonti rinnovabili e questa rappresenta il 100% dell’energia utilizzata in 12 Paesi, questa volta compresa l’Italia. PepsiCo continuerà inoltre a collaborare con i suoi fornitori per passare al carburante a basse e zero emissioni nella sua logistica, espandendo al l'uso della tecnologia dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la pianificazione dei percorsi e quindi ridurre le emissioni nella distribuzione.

Sostenibilità al centro del prodotto

Infine, si proseguirà nell’implementazione di processi aziendali innovativi che permettono la riduzione delle emissioni serra, come il programma Sustainable from the Startche pone il processo decisionale sull'impatto ambientale al centro della progettazione del prodotto. Inoltre, PepsiCo implementerà anche due programmi interni di determinazione del prezzo del carbonio: uno finalizzato a eliminare l'impatto dei viaggi aerei aziendali dei dipendenti e un altro a costruire un modello di impatto del carbonio, attraverso il quale selezionare i trasportatori terzi per la logistica.

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