Tiki secondo Cortese

Ricetta base presentata alla tappa Baritalia tenuta il 13 giugno 2016 al Palazzo del Ghiaccio di Milano.

Milano cambia le sue coordinate geografiche e diventa un’esotica isola del Pacifico del Sud. Una magia creata dal team Cortese, che ha dedicato la sua performance non a un singolo cocktail, ma piuttosto a un intero stile di miscelazione: il tiki.

E allora ecco il Palazzo del Ghiaccio trasformarsi per venti minuti in un tiki bar. Musica polinesiana di sottofondo, lo schermo che proietta filmati e immagini di questi luoghi, veri paradisi sulla Terra, delle danze tipiche delle popolazioni che le abitano e dei capostipiti del movimento tiki, Donn Beach e Trader Vic e dei loro locali, a creare l’atmosfera giusta.

Ma neanche il maestro di cerimonia, Roberto Pellegrini, e i tre bartender della squadra, Federico Cremasco, Jonathan Di Vincenzo e Ambrogio Fazio, hanno voluto far mancare il loro contributo “all’atmosfera giusta”. Coerenti alla vena ironica che ha caratterizzato tutte le prove del team in questa edizione di Baritalia Lab, si sono presentati dietro il bancone in tenuta polinesiana, con tanto di gonnellino in paglia e corona di fiori al collo. Prima di iniziare si sono prodotti in un una Ka Mate, uno degli stili dell’Haka, la danza tipica dei Maori, nello specifico quella resa celebre dagli All Blacks, che erroneamente viene considerata un rituale di guerra, ma in realtà viene interpretata quando ci si sente bene e lo si vuole esprimere in modo libero, sebbene, l’esibizione non sia stata proprio uguale a quella dei campioni di rugby neozelandesi.

Come con grande libertà i bartender hanno interpretato questo stile, servendo le loro creazioni in autentiche conchiglie polinesiane. Di Vincenzo in Cortese Q.B., ha utilizzato una miscela di rum (un rum giamaicano, un rum della Guyana e un rum della Martinica), succo di arancia, succo di lime, miele speziato, falernum home made, sciroppo di tonka e cannella anch’esso home made, angostura, Pernod e un top di ginger beer. Federico Cremasco, invece, ha realizzato il suo Giaguaro Scortese, con rum giamaicano, cognac, succo di lime fresco, orzata home made, sciroppo di zucchero, gin infuso all’ibisco, crema di cacao, White Porto, vermouth e tonica. Mentre Ambrogio Fazio per il suo La Locha Cortes…e, a una base di rum cubano e di rum giamaicano ha aggiunto Angostura, succo di ananas, succo fresco di lime, mezzo frutto della passione fresco, falernum, wild hibiscus, completando con un top di ginger beer e gocce di Alchemia.

La storia del cocktail

Oltre che uno stile di miscelazione, il tiki può essere considerato un vero e proprio mondo. Un mondo che ripropone in chiave “pop” l’esotismo delle isole del sud del Pacifico, ovvero di quell’area dell’Oceania compresa nel triangolo tra la Nuova Zelanda, l'Isola di Pasqua e le isole Hawaii, e che nasce con l’intenzione di soddisfare il desiderio di evasione dalla realtà quotidiana. Non a caso, questo movimento nasce con l’apertura del Don the Beachcomber, il primo bar-ristorante a tema polinesiano aperto a Hollywood da Donn Beach (al secolo Ernest Raymond Beaumont Gantt), considerato il padre della tiki culture, nel 1931, subito dopo il periodo del Proibizionismo e della Grande depressione. Alla sua diffusione nel secondo dopoguerra, insieme a Donn, dettero un forte impulso anche i locali di Trader Vic (Victor J. Bergeron), altro grande esponente del movimento. I due furono autori di numerosi cocktail, copiati e imitati in tutto il mondo, dei quali i più leggendari sono lo Zombie (di Donn Beach) e il Mai Tai (di Trader Vic). La fortuna del tiki, dopo oltre 25 anni di boom cominciò a declinare negli anni Settanta, per tornare alla ribalta a partire dai primi anni del nuovo secolo.

La ricetta del  Tiki secondo Cortese

Ingredienti

1/2 oz rum bianco

1/2 oz brandy

1/2 oz gin

1/2 oz bourbon

3/4 oz lime juice

mezza chiara d'uovo

3/4 oz Sciroppo Rosa Fabbri 1905

1 dash Angostura Bitters floating

top Cortese Ginger Beer

Preparazione

Dry shake, servire in baloon, guarnire con orchidea lime ginger a julien.

Nel video i quattro distillati sono stati miscelati insieme in una bottiglia premix più facile da utilizzare nei momenti di grande richiesta.

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