Il rum può vantare il merito di essere uno dei distillati più versatili, ma non sempre viene valorizzato a dovere. I consigli e le ricette stilate da Wirspa, organizzazione che promuove i rum autentici dei Caraibi
Parliamo di rum caraibici, quelli con il marchio di origine e qualità ACR che sta per Authentic Caribbean Rum ovvero “rum caraibico autentico”. Distillati che anche in Italia sono stati protagonisti di una massiccia campagna di comunicazione orientata ai consumatori e ai professionisti del bar. Artefice di questa operazione è Wirspa, organizzazione politico-economica fondata negli anni Sessanta con sede a Barbados nel cui board siedono i responsabili delle principali distillerie caraibiche che rappresentano gli interessi di una quarantina di brand prodotti in Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Repubblica Dominicana, Grenada, Guyana, Haiti, Giamaica, St Kitts e Nevis, St Lucia, St Vincent e le Grenadines, Suriname, Trinidad and Tobago.
Tra i più brand più famosi, distribuiti in Italia, figurano chicche del calibro di Mount Gay, ElDorado, Appleton, Barbancourt, Brugal o Angostura. Non solo comunicazione (l’investimento è stato intorno ai 3 milioni di euro), ma anche tanta formazione. «Abbiamo organizzato - spiega Daniele Biondi, country manager per l’Italia di Wirspa - oltre una decina di bartender training di una giornata e altrettanti master class in collaborazione con Aibes, di cui siamo stati socio sostenitore nel 2009. Sempre con Aibes ci siamo attivati sul fronte della concorsistica organizzando a Sorrento una cocktail competition “fuori dagli schemi” con i nostri rum protagonisti. In collaborazione con Bar University, la scuola per bar manager di Bargiornale, abbiamo organizzato due workshop destinati ai professionisti del bar e ai manager delle aziende distributrici dei brand Wirspa. Last but not least, due giorni di formazione presso l’Università del Gusto di Pollenzo patrocinata da Slow Food. Complessivamente in un anno e mezzo di attività abbiamo coinvolto più di un migliaio di professionisti». Un’attività che è servita anche a testare il livello culturale della categoria riguardo l’utilizzo del rum.
Occorre creare cultura intorno al rum
«Il primo dato importante è che la domanda di prodotti qualità è crescente - spiega Biondi - e diversi operatori hanno colto al volo quest’opportunità organizzando un’offerta premium. Prodotti “certificati” come i nostri rum caraibici che vengono prodotti secondo gli standard più elevati e che devono essere conformi alle normative europee in fatto di dichiarazioni relative all’invecchiamento. Il secondo dato è che, al di là, della buona volontà c’è ancora molta improvvisazione».
Le lacune sono su più fronti: dalla scarsa conoscenza dei diversi stili di produzione del rum alle tecniche elementari di miscelazione. «Molti operatori si avventurano nella preparazione di mix a base di rum complicati o caratterizzati da troppi ingredienti - sottolinea Biondi - con risultati modesti o non memorabili. Meglio partire dai fondamentali e imparare l’arte della miscelazione confrontandosi con l’abc della mixability a base rum. A questo proposito, abbiamo messo a punto una guida che insegna la preparazione di cocktail semplici, ma di grande appeal. E, non a caso, la formazione sarà uno dei cardini delle prossime iniziative di Wirspa».