L’altra Piadineria ha creato un mini format per i locali che puntano sul pranzo per integrare l’offerta con un ricette di qualità, fatte al momento e redditizie
L'altra Piadineria sbarca al bar: dopo aver un aperto oltre una ventina di punti vendita come laboratori artigianali nel centro-nord, l'azienda bresciana ha messo a punto una nuova formula adatta ai pubblici esercizi. Una sorta di “corner della piadina” che permette ai locali specializzati nella pausa pranzo di integrare la propria proposta con un menu di una trentina di referenze già ampiamente sperimentato.
«Ci rivolgiamo - spiega Paolo Malfassi, amministratore unico dell'altra Piadineria - a quei bar che dispongono già di canna fumaria e cucina autorizzata e lavorano molto sul pranzo. A loro offriamo, con un investimento limitato, la possibilità di ampliare la gamma della propria offerta con una proposta di qualità che offre margini molto importanti - il margine operativo lordo dei nostri punti vendita è del 70% - e zero sprechi, essendo tutto fatto al momento». Il menu dell'altra Piadineria si compone di 28 referenze (27 salate più la piadina con la Nutella), cui si aggiunge una pressoché infinita possibilità di personalizzazione. «Noi - spiega Malfassi - forniamo salumi e formaggi di qualità e la pasta cruda surgelata, prodotta da Sammontana, da usare come base per la piadina, in due versioni: con strutto e farina bianca o con olio d'oliva e farina ai quattro cereali. Al franchisee invece fa capo l'acquisto delle verdure fresche e di salse e scatolame».
Bastano quattro metri lineari
«Per allestire un corner - afferma Malfassi - occorre attrezzare un mini laboratorio con tirapasta, piastra e affettatrice, che insieme occupano uno spazio di quattro metri lineari. A questo va aggiunto un apposito spazio per la vendita, da brandizzare con il nostro logo. Il vantaggio per chi decide di aprire un corner è la possibilità di offrire un buon piatto unico, completo e di qualità, a prezzi contenuti».