Presentato da Osservatorio Birra il primo rapporto "Birra valore condiviso", a cura di Althesys per conto di Fondazione Birra Moretti, che ha esaminato la creazione di valore che il settore ha generato in Italia nel 2015. Visti i dati tutti positivi, si può tranquillamente parlare di una Primavera della birra.
Secondo i dati forniti dalla società internazionale Althesys Strategic Consultants, per conto del nuovo Osservatorio Birra promosso da Fondazione Birra Moretti, il valore creato dall'industria di settore ammonterebbe a circa 7,8 miliardi di euro pari all'0,48% del Prodotto Interno Lordo nazionale, con un forte contributo per il Sistema Paese. Questo dato costituisce il fulcro del primo rapporto "Birra valore condiviso" di Osservatorio Birra e mostra un mercato con forti segnali di crescita per quanto riguarda l'Italia, in controtendenza con il resto d'Europa. Dal 2010 al 2015 infatti nel nostro Paese si è registrato un incremento dei consumi pari all'8,6%, confermato da un aumento dell'1,6% nel 2016 e da uno straordinario +11% nel primo quadrimestre 2017. Da rilevare inoltre che la quota import è aumentata al 37%, come quella export arrivata a 2,3 milioni di litri, mentre la quota delle birre artigianali ha raggiunto quota 3%. Una tendenza positiva destinata a proseguire con una stima di crescita del 2% annuale.
L'analisi dei dati è stata presentata nel corso del recente evento "Heineken Incontra" a cui hannno presso parte Søren Hagh (amministratore delegato Heineken Italia), Alfredo Pratolongo (presidente Fondazione Birra Moretti) e Alessandro Marangoni, economista e ceo Althesys.
«Il potenziale dell'industria birraria in Italia è altissimo - ha affermato Soren Hagh, ad Heineken Italia - con prodotti di grande reputazione e presenta ampi margini di incremento del consumo pro-capite. Oltre a continui e forti investimenti nel campo della sostenibilità ambientale e nella riduzione del consumo energetico tradizionale, abbiamo ampliato la nostra offerta di prodotti, in particolare nel campo delle specialità, valorizzando marchi regionali come Birra Moretti e Ichnusa, con una forte identità territoriale, realizzando importanti incrementi di fatturato. A cominciare dalle sei Birra Moretti Le Regionali, diversamente aromatizzate con ingredienti locali, a Ichnusa nelle versioni Cruda, Non Filtrata e radler Limone, di cui festeggiamo i 150 anni del marchio e i 50 anni di attività dello stabilimento di Assemini (Cagliari). Inoltre ci siamo impegnati anche nel campo della promozione sportiva, diventando sponsor ufficiale Uefa Champion League per il mondo calcistico e global partner delle auto da corsa di Formula 1. Infine ricordo l'ultima campagna di promozione del consumo alcolico responsabile che ha visto come testimonial il leggendario campione di Formula 1 sir Jackie Stewart. Con soddisfazione affermo che Hewineken Italia è leader di mercato con il 28,1%, avendo chiuso il 2016 con un fatturato di gruppo pari a 835 milioni di euro e una quota accise versate 2016 pari a 181,6 milioni di euro».
Costituita nel 2015 per iniziativa di Heineken Italia e del collegato distributore di bevande Partesa, Fondazione Birra Moretti è nata allo scopo di allargare e aumentare il livello della cultura birraria nel nostro Paese. «La nostra attività - precisa il presidente di Fondazione Birra Moretti, Alfredo Pratolongo - si articola su tre progetti: Premiolino, Premio Birra Moretti Grand Cru e ora l'Osservatorio Birra. Sicuramente tra i più "antichi" premi giornalistici, il Premiolino ha tagliato il traguardo della 57.a edizione. Al suo interno consegnamo ogni anno dal 2009 il Premio FBM per la diffusione della cultura alimentare che per il 2017 è andato alle giornaliste Angela Frenda (Il Corriere della Sera) e Eliana Liotta (Io Donna). Il Premio Birra Moretti Grand Cru invece intende riconoscere il lavoro di chef e sous-chef under 35 che si sono distinti per la preparazione di piatti birrari. Il nome del vincitore della 7.a edizione verà reso noto il 6 novembre prossimo, selezionato da una giuria specializzata tra tutti i numerosi concorrenti che ogni anno s'iscrivono al concorso».
«Man mano che raccoglievo dati e formulavo analisi - sostiene Alessandro Marangoni, ceo Althesys - ho preso atto che il settore birrario è sicuramente tra i più dinamici dei settori produttivi italiani, con un importante effetto leva sull'intero sistema economico. Il valore condiviso di 7,8 miliardi di euro prodotto nel 2015, dei quali il 58,5% va attribuito al settore Horeca, va scomposto infatti in 1 miliardo di euro di ricadute dirette, 4,3 miliardi di euro di ricadute indirette e 2,3 miliardi di euro di ricadute indotte. Essendo pari allo 0,48% del Pil italiano, il valore condiviso creato dall'industria della birra costituisce 4,16 volte il fatturato delle aziende produttrici, con quasi 2 miliardi di euro di salari lordi, pari al lo 0,19% dei consumi delle famiglie. Grazie al parallelo incremento dei consumi procapite di birra salito da 30,8 litri del 2015 a 31,5 litri del 2016, che ha superato il livello precrisi del 2007, possiamo dire che il settore sta vivendo una vera e propria Primavera della birra. Senza dimenticare che il comparto birra contribuisce fiscalmente con l'0,82% del totale delle entrate, pari a 3.567 milioni di euro, di cui 619 milioni sono solo di accise».