Nei bar di Londra è scoppiata la rivoluzione

Grandi sconvolgimenti sulla scena bartending londinese: Simone Caporale e Alex Kratena (nella foto, rispettivamente, a sinistra e a destra) lasciano l’Artesian, mentre un altro big della miscelazione, Marian Beke, conclude la propria esperienza al Nightjar.

A sorprendere, in particolare, è l’addio di Caporale e Kratena, arrivato dopo che il luxury bar del Langham Hotel, che sorge nel centro della City, è stato nominato per il quarto anno consecutivo al primo posto nella classifica del The World’s 50 Best Bars, il concorso internazionale promosso e organizzato dalla rivista Drinks International. I due bartender, in forza all’Artesian, rispettivamente, da otto e da cinque anni, hanno dato un contributo fondamentale al successo del locale, grazie alle loro originali creazioni e trasformandone l’idea di ospitalità, abbandonando le formalità dell’ambiente a cinque stelle a favore di un’atmosfera più divertente e spontanea.

Per una storia che finisce, un’altra inizia, anzi diverse altre. Il sodalizio tra Caporale e Kratena infatti proseguirà con altri progetti, tutt’ora in fase di definizione e che dovrebbero concretizzarsi a partire dal 2017. Staremo allerta. Ma alcune novità - ci ha rivelato Caporale, co-autore della rubrica Shaker and Servant di Bargionale - potranno essere svelate già tra un paio di mesi.

Il primo è il Multidisciplinary Collective, che punta a creare i drink del futuro. Collegato a questo è l’apertura di un bar che, secondo lo stile dei due bartender, sarà qualcosa di molto differente dal tradizionale concetto di bar. Infine, il terzo progetto prenderà la forma di un’organizzazione non profit, che lavorerà per migliorare l'industria e il futuro dei drink.

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Nuova vita anche per Marian Beke (nella foto sopra), che ha lasciato il Nightjar, lo speakeasy della Old street classificatosi al terzo posto a The World’s 50 Best Bars, dove per cinque anni ha coperto il ruolo di capo barman, per aprire un suo bar, il Gibson, insieme a Rusty Cerven, ex barman senior presso The Connaught bar dell'hotel Connaught nel quartiere Mayfair.

Il nuovo locale, aperto proprio in questi giorni sempre a Old Street, deve il suo nome all’omonimo cocktail, una variante del Martini Cocktail, fatto con vermouth dry, gin dry e con guarnitura di cipollina in salamoia, creato nei primi decenni del secolo scorso da Charley Connoly, barman del The Players Club di New York, su ispirazione di Charles Dana Gibson, celebre illustratore della rivista Life.

Nelle intenzioni dei due barteder, il bar vuole offrire un viaggio nel tempo nel mondo dei cocktail, proponendo, non solo il Gibson del quale intendono rinverdire la fortuna, ma grandi classici della miscelazione reinterpretati in chiave contemporanea e una selezione di drink originali ispirati ai sapori di stagione.

Ma le novità non finiscono qui. Luca Cinalli, braccio destro di Beke al Nightjar è volato all'Oriole, nuovo locale di Edmund e Rosie Weil, proprietari del Nightjar.

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