A fianco dei mixologist, comincia a crescere la categoria degli shotologist. Che adesso possono contare anche su un nuovo ricettario dedicato
Nel circus del bartending americano, gli shotologist stanno diventando delle figure sempre più importanti e richieste. Due analisti finanziari, Bryan Auld e Dominic D'Aleo, nel 2007 hanno fondato un'agenzia, la Auld D'Leo Inc., che recluta giovani e sexy shot girl e le propone a diversi bar di Manhattan. Le ragazze guadagnano dai 300 a 600 dollari a sera, soprattutto in mance, mentre l'agenzia continua anno dopo anno a incrementare fatturati e utili.
Di recente è anche uscito un vero e proprio ricettario dedicato agli shot: a firmarlo sono gli shotologist Robby Waddell e Ryan Jonsson, che hanno raccolto in un volumetto i drink più richiesti: si tratta di "Mad about shooters, baby! Guide to shotologist" e contiene oltre 250 ricette. Si può acquistare per 9,95 dollari sul sito www.mixitbaby.com.
Classificazione azzardata
I due, che si autodefiniscono “infami shotologist”, hanno provveduto a suddividere le ricette secondo una classificazione assolutamente originale, che prevede quattro categorie: si parte dai “Tutti Fruity” (altrimenti detti “Foo Foo shot”), esplosioni tropicale di sapori di frutta, di solito non troppo forti in termini di gradazione alcolica; ci sono poi i “Dreamy N Creamy”, ricchi blend di liquori, abbastanza forti, adatti soprattutto al dopo cena; “Mucho Macho”, come si intuisce dal nome, è la categoria che raccoglie gli shot più strong, mentre i “Wild N Wacky” puntano sul binomio alcol&humour, con nomi discutibili di ricette che spaziano da “Emorragia cerebrale” a “Tumore al cervello”, da “Orgasmi” ad altri legati alla categoria sesso che preferiamo non tradurvi.
Un concorso dedicato
La rivista “The Tasting Panel” e il liquore Harlem Kruiden hanno di recente ideato e sponsorizzato la gara “Make Your Best Shot”, con selezioni in sette città americane e finale per i migliori 14 shotologist al Palms Casino di Las Vegas. L'Harlem Kruiden è un liquore alle erbe della distilleria olandese Nolet di Schiedam cui “The Tasting Panel” ha assegnato 100 punti, il massimo. Negli shot cerca ora di scalfire il primato di Jägermeister, che vanta tanti fan soprattutto tra gli studenti dei college americani, che vanno matti per shot ghiacciati e Jagerbombs.
«Abbiamo paragonato l'Harlem agli altri liquori più usati per gli shot, da Jägermeister a Tequila, whiskey e rum - dice Andy Belmonti, presidente del N9ne Group, che gestisce diversi locali tra Las Vegas, Chicago e Dallas -; si mixa estremamente bene con altri ingredienti ed è ben accolto dai nostri clienti. Crescono i giovani perfettamente coscienti di quanto alcol voglion bere o quante calorie ingoiano. Sono loro i primi preferire gli shot ai drink tradizionali».