Puntando su nuove confezioni di prodotti tradizionali e sulla loro naturale propensione a essere miscelati, Amaro Lucano affronta con decisione il canale horeca nazionale ed estero con promozioni e proposte innovative
Arrivata alla soglia dei 120 anni di attività, l’azienda
fondata da Pasquale Vena per la produzione
di Amaro Lucano ha deciso di cambiare la propria
strategia commerciale, prima affiancando al prodotto
principale altre specialità liquoristiche locali ed estere, poi
puntando con decisione sul canale horeca. Un cambio decisivo
a cui non è estraneo, accanto al titolare Pasquale Vena
(nipote del fondatore) e a sua moglie Rosistella, l’ingresso
nell’azienda di Pisticci Scalo (Matera) della quarta generazione
Vena rappresentata da Leonardo (29 anni, marketing
manager) e Francesco (27 anni, legal affair & compliance).
Non solo morbido digestivo
Ricetta originale, infusione in alcol di oltre 30 erbe aromatiche
e officinali, gusto morbido ed equilibrato, media gradazione alcolica
(28°). Questa è la carta
d’indentità di Amaro
Lucano, specialità dopopasto
per definizione, conosciuta e diffusa nei più diversi
Paesi del mondo come un tipico prodotto made in Italy.
Una fama dovuta anche a indovinate campagne stampa
con slogan accattivanti che sono rimasti nell’immaginario
collettivo tipo “Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!”
(amarolucano.it).
A un prodotto che rappresenta l’80% di un fatturato di 24
milioni di euro, sono state affiancate, nelle nuove bottiglie
ristilizzate, altre specialità tipiche come Limoncello
Lucano, Caffè Lucano e Sambuca Lucano. Grazie a un
accordo con NF Food, proprietario dello storico marchio Natfood, distributore specializzato
nel canale horeca per il Nord Italia
(Toscana compresa) con oltre 250
agenti, è stata costituita la società
specializzata Nat for Lucano.
Promozioni mirate
Prima iniziativa promozionale è
stata Shottozero, modalità di consumo
alternativo per clienti di bar
e ristoranti che prevede il servizio
di uno bicchierino di Amaro Lucano
servito gelato a solo 1 euro.
Allo stesso tempo è stato coinvolto
il gruppo di barman professionisti
del sito bartender.it per la messa
a punto di una serie di ricette per
cocktail a base di prodotti Lucano.
Il riscontro da parte di esercenti e
clienti è stato molto confortante e
ha convinto l’azienda di Pisticci a
insistere su questa strada.
Inoltre a Host 2013, il salone internazionale
dell’ospitalità organizzato
da Fiera Milano, l’azienda era
presente con lo stand Bar Lucano
(format unico, nella foto) che è diventato velocemente
un punto di riferimento
per gli operatori di mixability.
Intervista a Roberto Galantini, direttore commerciale Amaro Lucano
Quali obiettivi intendete raggiungere
puntando sulla mixology?
ll mercato degli amari sta soffrendo la
contrazione del tradizionale consumo dopopasto
legato a una riduzione dei consumi in generale e
di quelli alcolici in particolare. Per questo motivo
abbiamo voluto rilanciare il nostro prodottto di
punta con iniziative per allargarne i tempi e le
modalità di consumo. Grazie all’impegno dei
barman professionisti di bartender.it abbiamo
messo a punto un articolato ricettario di
cocktail che puntano a valorizzare le naturali
caratteristiche aromatiche e di gusto del nostro
storico amaro a base di di erbe. In questo
modo insieme agli esercenti dei locali possiamo
raggiungere una fascia di consumatori più
giovane, dai 20 ai 40 anni, sensibili ai gusti
insoliti e alla continua ricerca di prodotti creativi.
Avete organizzato iniziative a supporto
di questa operazione generazionale?
Oltre all’iniziativa Shottozero, abbiamo varato una
collaborazione con personaggi molto seguiti da
un pubblico giovanile come gli speaker di Radio
Deejay La Pina e Diego. Grazie ad Amaro Lucano,
stanno realizzando alcuni “piccoli desideri
carinissimi” espressi da molti follower attraverso
il sito cosavuoidipiudallavita.com
L’operazione mixability è limitata al solo
mercato nazionale?
L’alchimia di sapori, spezie e infusioni rendono
Amaro Lucano un cocktail già pronto. Per questo
motivo stiamo incontrando molti favori anche in
mercati esteri più sviluppati del nostro in tema di
mixability come Gran Bretagna e Stati Uniti, nei
quali i bartender sono tradizionalmente abituati
a lavorare con spezie e sostanze aromatiche. E
confidiamo di ricevere altrettanti consensi anche
nel ricco e dinamico mercato sudamericano.
In che modo state promuovendo la miscelazione di Amaro Lucano?
Grazie alla nostra rete commerciale stiamo dando vita a una serie di partnership con
locali a livello nazionale. Tra gli altri, con le nostre proposte siamo presenti al Caffè degli
Orti di Roma, noto punto di ritrovo sotto Ponte Milvio; ai Bagni Balena di Viareggio con
la nostra Terrazza Lucano; al Maestrale di Otranto che organizza coinvolgenti serate a
tema; allo Shed Club di Busto Arsizio, locale multifunzionale da conoscere.
Al salone Host eravate presenti con uno stand originale. Con quale scopo?
Dalla proposta Bar Lucano, temporary lounge da 80 mq che abbiamo realizzato e
presentato all’interno del salone Host 2013, ci aspettiamo una risonanza internazionale
nel mondo della miscelazione. Bar Lucano infatti ha ospitato le esibizioni di bartender di
grande richiamo come Agostino Perrone e Dario Comini, pluripremiati mixologist che si
sono cimentati in creazioni innovative a base di prodotti Lucano, accanto a preparazioni
più facilmente replicabili nel lavoro di tutti i giorni messe a punto dal resident bartender
Simone Maci. Allo stesso tempo abbiamo voluto ricordare le nostre radici regionali,
ambientando lo stand come una terrazza con lo sfondo del tipico paesaggio di Pisticci.