L’ultima edizione di Lady Drink ha confermato il primato di una mixability rosa che ha saputo ritagliarsi uno spazio proprio con drink beverini, fruttati e finemente decorati
Cinque anni fa Bargiornale ha incontrato all'edizione di Lady Drink di Bibione delle barlady alle prime armi che oggi sono diventate campionesse e professioniste affermate. E, quest'anno, all'ultima edizione (per la cronaca, la dodicesima), all'Enterprise Hotel di Milano, barmaid di grande esperienza hanno ribadito un primato tutto femminile nell'arte della miscelazione. Una cocktellerie ormai distinta da quella maschile e senza complessi d'inferiorità. A cominciare dai gusti. Tra i cocktail presentati a Lady Drink in questi 12 anni, più o meno 1.500 ricette (120 circa per ogni edizione), emergono miscele create su misura per un pubblico femminile, drink da signore per signore. Cocktail dolci, ma non “sdolcinati”, completati per alleggerirli con soda spumanti e ready to drink. Drink beverini, dove la frutta, in sciroppo, succo, nettare, è la vera regina. E poi le decorazioni. Il luogo comune vuole che le donne in questo campo siano più portate dei colleghi maschi. Il luogo comune ha un certo fondamento.
Il bicchiere, complemento fondamentale
Le concorrenti di Lady Drink (tutte con “patente” Aibes o aspiranti) hanno dimostrato una mano d'artista nell'intaglio della frutta e, soprattutto, una particolare attenzione al bicchiere: ci pensano due volte prima di addobbarlo come un elegante albero di Natale. E hanno stile. Come dimostra la ricetta, ideata insieme al mixologist Fabio Bacchi, della trionfatrice assoluta a Lady Drink 2008, Lucia Milone dello Scimlis di Bari. Una versione riveduta del classico Whiskey Sour, realizzata con tecnica sartoriale. «Ho usato - spiega Lucia Milone - quattro boston, uno per cocktail, per miscelare e per shakerare. Così ho amalgamato al meglio tutti gli ingredienti. Per completare l'opera ho aggiunto foglie di menta e gocce di oli essenziali di lime, ma senza shakerarli insieme al resto per non rovinare l'equilibrio». Un bella prova di professionalità. In rosa.