A Budapest (Ungheria) si è tenuto il Woc-World of Coffee che si è confermata essere una delle più importanti manifestazioni internazionali legate al mondo del caffè. Da tutto il mondo ha richiamato espositori e i campioni delle diverse nazioni a competere per le 5 finali mondiali del circuito Sca-Specialty Coffee Association:
- World Cup Tasters Championship
- World Latte Art Championship
- World Coffee in Good Spirits Championship
- World Brewers Cup
- World Cezve-Ibrik Championship.
I finalisti italiani erano tutti alla loro prima esperienza internazionale e il bilancio è positivo: Simone Cattani e Matteo Beluffi hanno gareggiato in finale e si sono classificati tra i primi sei; quarto Simone nel World Cezve-Ibrik e sesto Matteo nel World Latte Art. Per tutti un buon “rodaggio” che fa ben sperare per il futuro. Abbiamo raccolto le loro testimonianze a poche ore dalla conclusione della manifestazione.
Matteo Beluffi, sesto posto World Latte Art
Matteo Beluffi ha passato le diverse prove del World Latte Art Championship lavorando con mano ferma e sicura e con una buona serenità, ma soprattutto con una padronanza che gli ha permesso di guadagnare l’ambito trofeo per il sesto posto mondiale. In finale ha sommato un overtime di circa mezzo minuto. «Conclusa la gara ero amareggiato - precisa Matteo Beluffi - successivamente i giudici mi hanno detto di avere apprezzato molto i miei disegni che tuttavia ho realizzato utilizzando come unica base la foglia: avrebbero preferito usassi diverse tecniche. I punteggi che ho ottenuto per la qualità dei decori sono molto alti e gli stessi giudici mi hanno incoraggiato a proseguire». In finale ha “disegnato” in free pour un fiore di caffè e una foglia d’acero; l’etching è stato il muso di un toro ispirato da un sogno fatto dal padre nei giorni in cui si cominciò a pensare ai decori per i mondiali. L’anno prossimo? Proseguirà, senza dubbio, cambiando strategia.
Matteo Poidomani, Sicilia in tazza
Il sole, il mare e il vulcano sono stati i tre protagonisti della finale mondiale di Coffee in Good Spirits di Marco Poidomani: «Sono tre parti della mia Sicilia che si ritrovano nelle terre in cui sono coltivati i caffè monorigine che ho utilizzato nei miei drink - afferma Marco Podomani - il sole che asciuga il caffè di Yrgacheffe in Etiopia, il mare fonte di vita come l’acqua utilizzata per il caffè semi lavato Gesha del Costarica e il vulcano, che rende le piante più rigogliose». E per caratterizzare ancor più la sua prova, durante la gara si è messo in testa una coppola. Ecco uno dei suoi drink. Di base ha estratto con l’aropress un caffè composto da 30% di Etiopia e 70% Costarica, al quale ha unito 10 ml di Kavalan whisky, 10 ml di Grand Marnier, 10 ml di zucchero di clementina, 2,5 ml di Marsala. Il tutto servito in un bicchiere di pietra lavica con vaporizzazione finale di un bitter all’arancia. Ha dato flavours di vino dolce e cioccolato al latte. «La vera sfida - conclude - è sapere osare e non mollare; per questo mi sto preparando a una nuova sfida».
Gian Zaniol, errore di pesata
Anche Gian Zaniol, il nostro concorrente di origine veneziana, che da 5 anni lavora in Germania, ha sommato un over time nella World Brewers Cup. «Sono arrivato carico - afferma Gian Zaniol - ma qualcosa non ha funzionato mentre pesavo il macinato. La pressione a un mondiale è altissima; non ho avuto la lucidità di cercare la soluzione più semplice, così ho sommato 1 minuto e 2 secondi di over time che mi è costato la squalifica». Per la sua prova con il metodo V60 ha utilizzato un caffè colombiano proveniente da La Guamera Estate nella regione di Chinchinà, un naturale con fermentazione anaerobica. Ha unito 16 grammi di macinato a 250 ml di acqua. Ne è risultata una tazza complessa con aromi che ricordano frutti rossi, confettura di fragole e note floreali. Nel flavour: melone, mirtilli e uva fragola, ma raffreddandosi anche ananas, fragola e meringa al limone. Il retrogusto lungo e delicato ricorda semi di cacao e cioccolata fondente nonché mirtillo e fragole. Oggi si sente ancora più motivato a crescere e migliorarsi.
Simone Cattani, quarto posto World Ibrik
Quarto nell’Ibrik alla prima finale mondiale: un risultato ottimo. Simone Cattani è soddisfatto del risultato ottenuto e dei contributi ricevuti in chi ha creduto in lui. «Rubens Gardelli mi ha dato la possibilità di portare qualcosa di nuovo - sostiene Simone Cattani - e particolare grazie a un progetto che sta conducendo in Uganda. E’ un caffè coltivato nella regione del monte Elgon a 1.900 metri, un naturale processato con 3 gironi al sole per proseguire con una lenta asciugatura di 37 giorni in una dark room. Questa lavorazione ha esaltato la parte fruttata che è emersa in tazza con note di frutta rossa molto matura e di cacao». Per la sua preparazione ha realizzato un’estrazione con l’ibrik (arrivando a circa 93 °C) unendo 12 gr di caffè e 60 gr di acqua. Il caffè è stato poi versato nell’aeropress su della polpa di ciliegie ben mature per estrarne note dolci e acidità malica. Il tutto è stato poi versato in un blender con 1,5 ml di sciroppo composto da vino Recioto e zucchero e frullato. E’ stata apprezzata la sinergia tra gli ingredienti, che non hanno sovrastato il gusto del caffè.
Giacomo Lo Caascio, fretta traditrice
Giacomo Lo Cascio, campione italiano di Cup Tasting, ha dato il via alle sue prove finali individuando 8 tazze su 8 in 7’12”, passando ai quarti di finale. Nel secondo round, l’emozione ha avuto la meglio sulla concentrazione e ha concluso con un risultato 5 tazze su 8 in 6’09”, che gli è costato il proseguimento della gara. «Mi sono fatto condizionare dall’emotività e non ho calibrato bene il tempo – afferma Giacomno Lo Cascio- sono passato da una tazzina all’altra un po’ frettolosamente, e non mi sono reso conto che avevo ancora due minuti a disposizione. Gestire le emozioni in gara non è semplice, soprattutto quando si gareggia accanto a persone molto competenti, che fanno dell’assaggio il proprio lavoro». Ha comunque dimostrato il suo talento e il frutto di un allenamento costante che, non ha dubbi, proseguirà.
Tutti i campioni hanno avuto una nutrita schiera di coach, collaboratori, sponsor, amici e in alcuni casi parenti che li hanno sostenuti, tutti da ringraziare. Nonostante la preparazione sia ancora per lo più a carico del singolo concorrente, quest’anno i membri del Team Italia si sono sentiti maggiormente parte di una squadra e vicini tra loro. L’auspicio è che questo positivo cammino prosegua. Complimenti a tutti.
Le precendenti edizioni si sono tenute a: Rimini (2014), Göteborg-Svezia (2015), Dublino-Irlanda (2016). Appuntamento per la prossima edizione ad Amsterdam (2018).
Caratteristiche concorsi e vincitori 2017
World Cup Tasters Championship
Premia il il professionista che dimostri velocità, abilità e precisione nel distinguere le differenze di gusto dei caffè specialità, scegliendo tra tre tazze collocate in un triangolo.
Vincitore: Lok Chan, Hong Kong.
World Latte Art Championship
Mette in evidenza l'espressione artistica nel realizzare una decorazione sullla superficie di una tazza di latte.
Vincitore: Arnon Thitiprasert, Thailandia.
World Coffee In Good Spirits Championship
Mette in evidenza la capacità di miscelazione dei bartender nel realizzare drink, caldi e freddi, a base di caffè e liquori.
Vincitore: Martin Hudak, Slovacchia.
World Brewers Cup
Mette in evidenza l'abilità del concorrente nella filtratura manuale del caffè e nell'eccellenza nel servizio.
Vincitore: Chad Wang, Taiwan.
World Cezve-Ibrik Championship
Abilità nel preparare e servire il caffè alla turca utilizzando l'apposito bricco.
Vincitore: Karthikeyan Rajendram, Emirati Arabi Uniti.
Una cronaca più dettagliata dell'evento Woc è stata pubblicata nel precedente articolo di Giuseppe Gentile dal titolo "Trionfo dei baristi orientali ai mondiali di World of Coffee".