Regina delle chiare, la birra di Pilsen festeggia oggi, 5 ottobre, i 170 anni della prima cotta. Varie iniziative in atto per celebrare l’avvenimento, in concomitanza con la finale dell’International Master Bartender.
Nel 1842, a Pilsen, cittadina ceka a 100 km da Praga, il mastro birraio Josef Groll metteva a punto la prima cotta di birra chiara a bassa fermentazione con il nome Pilsner Urquell che sarebbe in seguito diventata una vera e propria tipologia birraria con il nome di pils o pilsner. A differenza di altre birre chiare (tipo lager), la pilsner si caratterizzava per un colore dorato, un gusto più secco, un amaro contenuto dovuto all’impiego di luppoli particolari, alla gradazione poco alcolica (4,4°) tutti elementi che la rendevano più elegante, piacevole e facile da bere. A 170 anni di distanza, nulla è cambiato nella ricetta Pilsner Urquell, se non l’uso di tecnologie più moderne. Invariato invece l’impiego di botti in legno, grandi e piccole, per la maturazione che avviene in lunghe gallerie sotterranee (ben 9 km) sotto la cittadina boema.
Una serie di feste ed eventi speciali
Per festeggiare l’avvenimento, Pilsner Urquell ha organizzato in tutto il mondo una serie di eventi e feste nei locali. Distribuita in Italia da Birra Peroni (filiale italiana della multinazionale Sab-Miller di cui Pilsner Urquell è brand top), la birra ceka viene proposta a Milano (Enoteca Sorso e The Friends Pub) e a Roma (Circolo degli Artisti) anche in botte, nella versione non filtrata e non pastorizzata, proveniente direttamente dalle cantine di produzione di Pilsen. Altre feste particolari da segnalare si svolgono a Padova (Il Cetra), Bologna (La Torinese), Firenze (Danny Rock). In queste occasioni vengono distribuite alcune preziose bottiglie celebrative da un litro della “Limited Edition 170” prodotta in soli mille esemplari.
Non mancano iniziative da guerrilla marketing: in alcune piazze di Milano, Bologna, Roma e Torino eleganti damine in abiti Ottocento e insistenti strilloni provvedono a distribuire copie di un divertente, quanto improbabile, quotidiano “The Pilsen Times” datato 5-10-1842, con articoli dedicati ad avvenimenti lontani e recenti, oltre a diffondere inviti per i vari locali coinvolti nell’iniziativa. Oltre a bar e pub indipendenti, partecipano anche i locali delle catene Roadhouse Grill e Wiener Haus, nei quali i festeggiamenti si prolungheranno fino al 10 ottobre. Da registrare anche il coinvolgimento degli chef dell’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe, con cui Pilsner Urquell intrattiene da tempo un rapporto di partnership, a conferma del prestigio che la birra ceka riscuote anche nel mondo dell’enogastronomia di qualità. «Negli ultimi anni sono stati conseguiti ottimi risultati - afferma Luca Beretta, nuovo Business Unit Director Pilsner Urquell Italia – grazie a un lavoro attento e meticoloso, con una distribuzione molto selettiva della birra nei migliori locali, impegno che fa di Pilsner Urquell un prodotto dallo status superiore, in cui si fondono qualità di prodotto, grande tradizione e raffinatezza del gusto».
International Master Bartender a Pilsen
Non poteva mancare il coinvolgimento dell’annuale concorso International Master Bartender che Pilsner Urquell organizza ogni anno in vari Paesi del mondo, offrendo l’opportunità ai propri locali di dimostrare la bravura dei rispettivi spillatori, insieme alla capacità di attirare l’attenzione dei clienti sul prodotto Pilsner Urquell. Quest’anno la finale italiana è stata tenuta il 10 settembre scorso al Tratto Nero, il ristorante per non vedenti organizzato presso l’Unione Italiana Cechi di Milano. Tenutasi ovviamente prima della cena di gala, rigorosamente al buio, la gara ha visto la presenza di provetti spillatori provenienti da sedici locali della Penisola:
Caffè Lungarno (Firenze), Cantina del Teatro (Soresina, Cr), Rock Café (Modena), Good Devil Pub (Maserada sul Piave, Tv), Shamrock (Roma), Rock Island Pub (Trevignano Romano, Rm), Caffè 51 (Crema, Cr), Chimney Pub (Pontedera, Pi), Maga Furla (Milano), Caffè dei Poeti (Teramo), Rose & Crown (Rimini), Billiard Caffè (Busto Arsizio, Va), Flamingo Café (Angera, Va), Terra di Mezzo (Bari), Willy’s Café Pub (Trento), La Quercia (Termoli, Cb).
A prevalere è stato Vincenzo De Santis del Rock Island di Trevignano Romano, a 70 km dalla capitale, che ha incontrato gli altri finalisti europei del concorso questa notte, tra il 4 e il 5 ottobre, a Pilsen. Vincitore è risultato il norvegese Kim Daniel Bergesen, seguito dal ceko Ota Haurythun e dallo statunitense Bryan Panzica. Ecco gli altri finalisti: Meeri Saksman (Finlandia), Alex James Whitford (Gemania), Paul Seagraves (Inghilterra), Pawel Niklas (Polonia), Ho Rang Kang (Corea del sud), Jàn Obsatnìk (Slovacchia), Youssef el Bajnouni (Olanda), oltre ovviamente al nostro Vincenzo De Santis. Il concorso si è avvalso della partnership del Cicerone Certification Program e dell’International Bartender Association (Iba).
Nella foto, il finalista italiano Vincenzo De Santis, il Business Unit Director Pilsner Urquell Italia Luca Beretta e il brew master Pilsner Urquell Vaclav Berka.