Ginseng, è di moda il toccasana cinese

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La medicina orientale ne conosce da secoli le proprietà benefiche. Nei nostri bar lo si trova in abbinamento col caffè

Inchiniamoci davanti a questa magica pianta! Secondo i cinesi, che la conoscono da sempre e ne hanno fatto un pilastro della loro medicina tradizionale, possiede tutte le virtù possibili: per limitarci a qualcuna, è energizzante, riequilibra il sistema nervoso, combatte stress e depressione, contrasta l'invecchiamento, ha poteri afrodisiaci. Chiaro che, con simili proprietà ed essendo raro, visto che spontaneamente cresce solo nella penombra parziale di aree boscose della Cina e della Corea, il ginseng fosse riservato ai cinesi che se lo potevano permettere. A partire dall'imperatore, che non a caso ne aveva il monopolio. Intorno a questa pianta si è scatenata, quindi, una vera e propria bagarre: lotte sanguinose per aggiudicarsene il possesso, bracconaggio, prezzi selvaggi (“più del suo peso in oro”, raccontava agli inizi del secolo scorso monsignor Favier, vescovo di Pechino).

Le sue proprietà curative
Naturalmente, con il tempo si è riusciti a coltivarlo, anche se il procedimento è abbastanza laborioso (occorre un anno perché la radice assuma più o meno la dimensione di un fiammifero, sette perché arrivi al peso di 70-100 grammi) e l'efficacia è minore di quella del tipo spontaneo. Oggi ne producono la stessa Cina, la Corea, il Giappone, la Russia, l'Ucraina; in Canada, infine, si produce una varietà meno pregiata, il Panax quinquefolium. Il ginseng (o meglio, panax gingseng, dal termine greco panákeia, cioè “rimedio a tutti i mali”) appartiene alla famiglia delle Araliacee ed è una pianta perenne, che può raggiungere i 150 cm di altezza. Le foglie sono palmate, i fiori piccoli e verdi, raccolti in grappolo, i frutti sono bacche di colore rosso vivace. La parte più interessante è la radice carnosa, di color bruno/giallastro e curiosamente simile nella forma a un corpo umano maschile: da cui il nome gin-seng, che vuol dire appunto “radice uomo”. Ed è proprio la radice il serbatoio dei principi attivi utili per l'essere umano: dai ginsenosidi, composti chimicamente molto complessi, che fra l'altro hanno la prerogativa di agire come “spazzini” dei radicali liberi, causa di invecchiamento cellulare, a tantissime vitamine (B, C, A, E e K), dagli aminoacidi essenziali agli isoflavoni, estrogeni naturali contenuti nelle piante.

La nuova moda: il caffè al ginseng
Come si utilizza il ginseng? Se in alcune zone montuose della Cina si aggiunge al vino o al tè o si mangia a fettine saltate o cotte a vapore, in Occidente fino a poco tempo fa si utilizzava soprattutto in erboristeria, fitoterapia e nell'industria cosmetica. Negli ultimi tempi, però, sta conoscendo un vero e proprio boom al bar come alternativa al classico espresso. Il consumatore ha mostrato di gradire il gusto di questa nuova bevanda e il caffè al ginseng (in realtà caffè cui viene aggiunto estratto di ginseng) si trova ormai macinato, in grani, in cialde, solubile. Ci sono macchine per prepararlo e vari modi per servirlo: in tazzina o in tazza grande, caldo o shakerato, magari con panna montata e una spolverata di cannella.

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