Futuro assicurato per il tè

Nonostante il caffè stia avendo un successo planetario, con consumi in crescita anche in Paesi nei quali la tazzina non è un appuntamento quotidiano, gli analisti concordano che sarà il tè ad affermarsi sempre più su scala globale. Nero, verde o mix, si presta per la realizzazione di ottimi cocktail alla frutta.

Secondo Euromonitor, che ha realizzato uno studio dedicato alle prospettive del mercato globale del pregiato infuso, le vendite retail del 2014 hanno superato i 43 miliardi di dollari, con una crescita del 7,7% rispetto al 2009 e 286 miliardi di litri, secondo solo all’acqua imbottigliata, tra le bevande consumate nel mondo e veicolate dal retail. Non solo nelle nazioni storicamente altoconsumanti (Cina su tutte, ma anche Russia e Giappone per citare il podio) ma anche in molti altri Paesi “emergenti” che stanno apprezzando in modo crescente la varietà gustativa, la versatilità delle occasioni di consumo e l’immagine salutistica di cui il tè gode. Nella foto, il panelllo dei distributori di tè in foglia di Argotea (Chicago).

Salutismo, un plus
Se il mercato è tuttora dominato dal tè nero e dal tè verde, sono le formule innovative, gli infusi di tè e frutta, fino ai tè con proprietà salutiste, quasi funzionali, quelle che mostrano un potenziale ancora inespresso, che le aziende del settore e i grandi gruppi internazionali vogliono sfruttare. Un esempio su tutti è Starbuck’s, multinazionale Usa del caffè, che dopo aver conquistato il mondo con il proprio brand e il proprio “stile”, oggi ha affiancato al solito listino bevande anche un’offerta di tè, stilando un decalogo per insegnare ai propri clienti come ordinare la propria tazza attraverso una selva di personalizzazioni in termini di formato, aromatizzazioni e quant’altro.
Leggendo il menu di Starbuck’s è evidente come il concetto di tè oggi proposto al cliente non ha nulla a che vedere con quello tradizionale: l’infuso - di cui sono messi in evidenza il contenuto zero di calorie e l’ampio spettro di occasioni di consumo durante il giorno - è aromatizzato con succhi ed estratti di frutta e dolcificato con sciroppi, per creare una bevanda che soddisfi il desiderio di qualcosa di innovativo. Elemento, quest’ultimo, che gli analisti di Euromonitor mettono alla base del boom mondiale delle vendite del tè.
Tra i driver emergenti sui mercati mondiali, quindi, stanno i tè freddi, i mix di tè, succhi e infusi di frutta, i tè salutistici ad alto contenuto di antiossidanti, mentre l’allargamento delle occasioni di consumo e la nascita di nuovi format dedicati permetteranno di consolidare e accrescere i trend di vendita.
La nascita di locali dedicati - che si scostano dall’immagine tradizionale del rito anglosassone e “parlano” al consumatore più giovane in termini di visual del punto vendita e di prodotti offerti, tra approccio street, minimalismo degli arredi e tè con nuovi abbinamenti di gusto - di certo accelera i consumi, specie nelle zone urbane occidentali.

Format dedicati al tè
Tra i tanti, P&T di Berlino, concept store che vende tè e infusi di erbe da tutto il mondo, che si possono acquistare in uno store dall’aspetto minimal e industriale o consumare in loco (vedi i box per le insegne di maggior rilievo). Questa tendenza sta attecchendo anche in Italia? Da noi il consumo di caffè è molto radicato e il tè ha sempre vissuto un ruolo subalterno. È Milano, come sempre, la capitale dell’innovazione alimentare italiana, città da sempre aperta alle mode provenienti da tutto il mondo, in questo caso alla tradizione nipponica del tè matcha, la polvere finissima di foglie che ha proprietà antiossidanti ed è considerato un “superfood” con particolari doti salutistiche. Sono tanti i locali meneghini che offrono tè matcha, alcuni rispettando la tradizione nipponica, altri lanciandosi in contaminazioni più ardite, come il cappuccino matcha, o il tiramisù al matcha, il “matchamisù” nella quale il tè del Sol Levante incontra la tradizione italiana.
In tempi di società globalizzata, è proprio questa contaminazione tra stili e prodotti, uno degli ingredienti che Euromonitor mette in evidenza per spiegare il successo planetario del tè.

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