Paolo Fontana, ad di Gancia, svela la sua strategia. Tra master per bartender, Bar Gancia e scouting internazionale di nuovi prodotti
Sono passati 160 anni da quando Carlo Gancia, il fondatore, tornò in Italia con i segreti e le tecniche del metodo classico francese detto “champenoise”. Da allora l’azienda F.lli Gancia & C. non ha mai smesso di occuparsi di bollicine. In tempi recenti (2009) l’azione di rebranding è stato il primo passo di un percorso evolutivo in cui vanno inseriti una nuova campagna di comunicazione (Sganciamoci) e il lancio di nuove linee di prodotti premium, tra cui Cuvée Gancia Metodo Classico per l’horeca. La gamma attuale copre diverse esigenze. Va dagli spumanti ai vini, dagli spirit agli Champagne, dai distillati alle acque. Ai marchi di Casa Gancia, l’azienda affianca brand dei quali è distributrice. Tra gli spirit, in particolare, vanta un portfolio con prodotti molto apprezzati nelle bottigliere dei cocktail bar. Tra i fiori all’occhiello Angostura, Galliano, Plymouth gin, Stolichnaya. In generale, negli ultimi anni, dal Gruppo Spi a Bols, sono stati diversi e importanti i gli accordi di distribuzione.
A Paolo Fontana, amministratore delegato, chiediamo innanzitutto quali saranno le prossime mosse.
«I marchi internazionali acquisiti dopo Maxxium - come Spi e Bols - sono stati in questi anni i nostri cavalli di battaglia e ci hanno permesso di creare un portfolio forte e diversificato. Molte sono state le iniziative legate a questi marchi. Quest’anno, per esempio, apriremo a Roma il primo Elit Bar dedicato alla vodka premium Spi. Un’iniziativa d’impatto per promuovere un marchio che in Italia - con Stolichnaya e Moskoskaya - già riscuote apprezzamenti superiori alle nostre più rosee aspettative. Continuiamo in ogni caso il nostro scouting internazionale di brand e prodotti alla ricerca di marchi sinergici con il nostro nuovo posizionamento e capaci di ampliare le nostre quote di mercato. Le sinergie messe in atto ci hanno permesso di conseguire ottimi risultati e ben sperare in termini di prospettiva di crescita per questi nuovi marchi internazionali. Ancor meglio che con Maxxium - e forse grazie al fatto che coordiniamo internamente anche il marketing di questi prodotti - siamo riusciti a integrare questi marchi nel nostro portfolio con risultatati eccellenti che hanno aperto nuove e significative prospettive di consumo».
Le vostre attività per il mondo dei locali: bilanci di quelle realizzate e progetti futuri.
Il bar in Italia - fulcro della socialità e della vita quotidiana di ciascuno di noi - è divenuto per Gancia un punto di riferimento strategico per riposizionare il mondo delle bollicine verso un pubblico diversificato - e talvolta più giovane - che può apprezzare i nostri prodotti a pasto o per l’aperitivo. Se Gancia è ancora numero uno in termini di volumi con prodotti gdo, per il mondo dei bar abbiamo oggi a disposizione una serie di prodotti nuovi e di più alta gamma che riteniamo perfetti per questo canale. Stiamo in tal senso sviluppando nuove iniziative fra cui anche dei test di nuovi format come il “Gancino”, bar recentemente aperto a Milano in Via Tortona che, proprio nel nome, recupera il tipico aperitivo a base di spumante brut che Gancia introdusse negli anni Settanta e che oggi intende recuperare e rilanciare nel nostro Paese.
State pianificando iniziative specifiche per i bartender?
Molte. Gancia in tal senso ha una tradizione consolidata - quella del Gancia Flair Challenge - che ci viene riconosciuta e che intendiamo recuperare. Attraverso master specifici offriremo l’opportunità ai professionisti italiani di interagire con i migliori bartender internazionali in una riscoperta della mixability di qualità che per noi è sinergica col nuovo portfolio, ricco e diversificato. Ma vi sono anche iniziative internazionali di spessore. Penso alla recente apertura in Germania di un Bar Gancia dall’atmosfera del tutto simile al nostro Spazio Gancia a Milano - interamente dedicato alle nostre bollicine di qualità. Un bar che è collocato all’interno di uno dei più importanti grandi magazzini di Monaco: il Ka de We (Kaufhaus des Westens), che dal 1907 è un illustre punto di riferimento per la città. Al suo interno il Bar Gancia propone le nostre bollicine più raffinate a un pubblico che mostra di apprezzarle.
Chiudiamo con un tema caldo. Il cosiddetto “bere responsabile”. Quale impatto hanno avuto le nuove regole sul vostro mercato?
Come ha dichiarato recentemente Federvini, in Italia la cultura del “bere mediterraneo” è più efficace di qualsiasi regola imposta. In Italia si beve con moderazione e con una particolare sensibilità verso la qualità dei prodotti che beviamo. Se ci confrontiamo con Paesi come il Regno Unito e la Germania, è evidente che il nostro modo di bere è prevalentemente legato a una sana convivialità, alla buona tavola e alla moderazione. Solo una quota minoritaria di persone eccede con l’alcol, ma per questo bisogna continuare a promuovere il nostro “modo tradizionale” di affrontare il bere in modo sano e conviviale, ovvero moderato. In questo - nella diffusione di una cultura della responsabilità - Gancia crede fortemente.