«Così rilancio la cedrata»

Top Management –

Miglioramento della capacità produttiva, apertura ai mercati esteri e interesse alla mixability stanno valorizzando lo storico marchio italiano Tassoni

Sono pochi i marchi commerciali che contraddistinguono un’intera categoria di prodotto. Quando un cliente entra in un bar quasi sempre chiede “un Campari” al posto di un bitter aperitivo o “una Tassoni” se vuole dissetarsi con una cedrata. E proprio la storica bibita italiana giallo sole sta vivendo una nuova giovinezza. Per scoprire i particolari di un grande prodotto italiano di tradizione, abbiamo posto alcune domande a Pierangelo Bettinzoli, amministratore delegato e direttore generale di Cedral Tassoni.

Negli ultimi anni la vostra azienda ha ricevuto una certa accellerazione. Quali sono i motivi strategici di questa scelta?
Nel 2009 l’azienda Cedral Tassoni era davanti a un bivio: vendere il brand a qualche multinazionale o rilanciarlo per evitare la semplice sopravvivenza. Anche con la prospettiva di sbarcare nel mercato americano, i proprietari Amadei hanno deciso per la soluzione più difficile e impegnativa certo, ma anche più ricca di prospettive e soddisfazioni. Una scelta che vede impegnata direttamente Michela Redini, bisnipote di Paolo Amadei che ha rilevato l’attività nel 1884, una realtà che conta una produzione di 22 milioni di pezzi per un fatturato 2012 di 11,3 milioni di euro.

Cosa rende unica Tassoni Soda nel panorama delle bibite?

Tre sono i pilastri del successo di Tassoni Soda: ricetta originale, lavorazione all’avanguardia, intensa comunicazione del prodotto. La ricetta originale prevedeva l’impiego dei cedri del Garda, ma la crescente necessità di frutti, non più soddisfatta dalla produzione locale che anzi è andata a perdersi, ha indotto l’azienda a fornirsi dei Cedri lisci di Diamante della costa tirrenica della Calabria, non trattati chimicamente. Nella ricetta è presente anche un mix di aromi di bergamotto, arancia e limone. Una volta scorzati gli agrumi, le bucce vanno messe in infusione idroalcolica che viene quindi distillata con un vecchio alambicco di rame. Così si può eliminare testa e coda del distillato, mantenendo solo la parte nobile del cuore. In bottiglia sono presenti quindi solo acqua demineralizzata frizzante, sciroppo di zucchero, aromi e olii essenziali di agrumi. Il particolare colore giallo sole è ricavato invece dall’aggiunta di fiori della pianta di cartamo o zafferanone. Nel 2010 abbiamo rinnovato la linea di produzione e quella dell’impianto per il trattamento delle acque per migliorare il nostro impatto ambientale.

Quali sono i possibili sviluppi nel canale horeca?

Diretta da Elio Accardo, la rete di vendita può contare su Tassoni Soda, bevanda premium in bottiglia 18 cl, molto imitata ma inimitabile, che rappresenta il 95% del fatturato aziendale e copre il 70% del mercato horeca delle cedrate. Disponiamo inoltre di Sciroppi alla frutta ed erbe, da quello di Cedro al Tamarindo Erba, e di una linea alcolica con Acqua di Tutto Cedro, Cedral Duplex, Acquacedro Cedralina e Anesone Triduo. Bevanda dissetante con ghiaccio e fetta di limone, Tassoni Soda può essere usata come alternativa alla tonica o per cocktail “leggeri” come Apertass (5 cl Aperol, 18 cl Tassoni Soda) o la polibibita futurista Carousel d’Alcol (6 cl Barbera d’Asti, 3 cl Tassoni Soda, 3 cl Campari). L’attenzione riscontrata a eventi come Super-Bar e Lady Drink, ci ha indotto a investire di più nella miscelazione, anche con un ricettario web.

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