Il sole di marzo ha dato nuova linfa al mercato del fuori casa, con i consumi di bevande che hanno confermato il trend di crescita avviato all’inizio dell’anno e quelli di food che hanno ripreso a salire, dopo due mesi di andamento piuttosto stentato.
Mostrano tutti il segno più i dati del report del mercato del fuori casa relativo a marzo elaborato dalla società di ricerche Formind incrociando i dati di consumo, raccolti nei singoli punti vendita con lo strumento Mindforhoreca, e le preferenze dei consumatori, monitorate attraverso le indagini de La Piramide dei Consumi.
Andando nello specifico, il comparto beverage nel mese ha fatto registrare un incremento dell’1,38% a volumi e del 2,91% a valore rispetto a marzo del 2015. Altro dato positivo è che la crescita ha interessato tutti i sottocanali e tutte le aree geografiche, con le performance migliori riscontrate nelle regioni del Centro e del Sud.
Analogo, sebbene con numeri inferiori, l’andamento del mercato del food service, cresciuto dell’1% in termini di volumi e dell’1,34% in termini di valore. Anche in questo caso, l’incremento ha interessato tutti i canali e l’intero territorio italiano, ma con qualche differenza. Centro e Sud le aree dove la crescita si è rivelata più consistente, seguite dal Nord Ovest, con un Nord Est più fiacco.
Tutto bene allora? Purtroppo no, perché se è vero che l’anticipo di primavera ha scaldato il mercato, è altrettanto vero che all’orizzonte è cominciata ad apparire qualche nuvola.
Gli analisti di Formind nel loro report sottolineano come il positivo andamento del mercato resti ancora legato a fattori aleatori. A spiegare le buone performance, infatti, hanno concorso in primo luogo le condizioni climatiche particolarmente favorevoli che hanno caratterizzato il mese, ma anche l’intero primo trimestre dell’anno, che da sempre rappresentano un importante stimolo per i consumi.
Per un vero cambio di passo e un consolidamento del trend occorrono, però, basi più solide: una reale ripartenza dell’economia. Ripartenza che al momento non c’è. Anzi, proprio a partire da marzo, la produzione industriale ha mostrato una nuova contrazione.