Distillato peruviano per eccellenza, il Pisco guadagna spazio nella miscelazione, grazie all’abbinamento con frutti tropicali come maracuja e litchi, o con il peperoncino rocoto.
Il Pisco sour non è più solo. Il cocktail simbolo della miscelazione a base Pisco oggi è in ottima compagnia. Il distillato peruviano prodotto dalla fermentazione delle uve coltivate nelle zone desertiche della costa oceanica del Perù, pur essendo di lunga tradizione (le sue origini risalgono al XVII secolo) oggi sembra vivere una nuova giovinezza. Merito della valorizzazione delle sue caratteristiche note aromatiche e vellutate da parte dei bartender più innovativi delle due Americhe, continuamente in cerca di nuove frontiere su cui confrontarsi, di nuovi prodotti con i quali arricchire le proprie bottigliere e le proprie carte dei cocktail e di nuovi sapori da sottoporre a clienti sempre più famelici di novità. «Nelle drink list dei cocktail bar più di tendenza, da Lima a New York, il Pisco è sempre più presente - afferma Federico Solari, ambasciatore del distillato peruviano in Italia - del resto gli Stati Uniti sono il maggior importatore di Pisco. Ma anche in capitali della miscelazione come Londra e Tokyo lo si vede con sempre maggiore frequenza». Di certo il grande interesse mediatico che la nuova cucina peruviana ha saputo creare attorno a sé ha dato un contributo decisivo nel trasportare la fama delle eccellenze locali anche al di fuori dei propri confini nazionali.
Caratteristiche ideali
Ma il Pisco non vive solo di luce riflessa: «La sua struttura vellutata e la sua piacevolezza al palato lo rendono un ingrediente estremamente versatile per la miscelazione» afferma Solari. Merito anche dell’evoluzione della produzione: se storicamente gli agricoltori lo producevano per consumarlo in famiglia o al massimo per regalarlo agli amici, la crescita dell’industria agricola l’ha trasformato in un vero prodotto, commercializzabile anche all’estero.
In coppia con la frutta
Se il Pisco Sour, il Pisco Punch, il Pisco Collins e il Peruvian Paloma sono i cocktail più conosciuti e più diffusi a base del distillato peruviano, un nuovo filone in grande sviluppo è quello dei drink costruiti sull’abbinamento del distillato con la frutta esotica: «Le varianti più apprezzate e più richieste sono il Maracuyà Sour e il Litchi Sour - afferma Solari - due frutti che si trovano comunemente anche da noi. Ma è la frutta tropicale in genere a fornire ottimi abbinamenti come base per nuovi drink a base Pisco. Un’altra ricetta che riscuote molto successo per la sua morbidezza è il cocktail fruttato preparato con Pisco, Triple Sec e zucchero di litchi». Dalle versioni fruttate a quella piccante, come il Rocoto Sour: qui la star è il Rocoto Red, il tipico peperoncino originario delle Ande di media piccantezza.
Anche per quello che probabilmente è “il cocktail che vanta il maggior numero di imitazioni al mondo” non poteva mancare la versione peruviana. Parliamo ovviamente del Martini Cocktail, che presenta una buona varietà di twist a base Pisco: «Quello che va per la maggiore - afferma Solari - è il Martini cocktail a base Pisco con Lillet Blanc e Amargo Chuncho (un bitter peruviano). Ma ho assaggiato ottime versioni che invece utilizzavano liquore di vaniglia o succo d’ananas»
L’ultima suggestione? «Provare a miscelare il Pisco con vermouth o Cointreau» invita a provare Solari.
La ricetta
Pisco Sour
Ingredienti
6 cl Pisco Acholado
1 cl succo lime
1 cl sciroppo zucchero di canna
0,75 cl albume d’uovo
3 gocce Angostura Bitters
Preparazione
Versare gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio, agitare energicamente e filtrare, versare tre gocce di bitters in superficie.