Dopo Porto Rico e Honduras, il talent show del caffè ha scelto per il 2016 il Brasile, primo paese al mondo per produzione. Nelle pagine che seguono il “diario di Bordo” della nostra inviata. Tema dell’edizione: la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della filiera.
Lo scenario delle piantagioni che si estendono a perdita d’occhio e che ricordano per ordine e cura i filari delle nostre viti è ciò che più colpisce all’arrivo nelle terre del caffè in Brasile. Qui si è svolta la terza edizione di Barista & Farmer, il talent show dedicato al caffè di qualità creato da Francesco Sanapo, tre volte campione italiano di caffetteria, in collaborazione con Rimini Fiera e Sigep. Dieci baristi, alla loro prima esperienza in piantagione dopo anni di impegno al banco bar, provenienti da ogni parte del mondo si sono sfidati in una competizione che ha unito duro lavoro (la raccolta quotidiana di ciliege), studio, divertimento e competizione con un tema comune: la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della filiera del caffè. Alla fine è risultato vincitore il greco Nikos Kanakaris, trainer Scae, che si è distinto per impegno, resa nella raccolta e collaborazione in ogni fase dell’impegnativa trasferta. «La bellezza di questa nuova edizione. che ha offerto approfondimenti su ogni fase della lavorazione del chicco di caffè dalla piantagione alla tazzina, è stato trovare dieci baristi provenienti da diversi Paesi, esperienze e culture che sono riusciti a instaurare e vivere un rapporto positivo, di amicizia e collaborazione, sin dal primo giorno», afferma in chiusura dell’intensa esperienza Francesco Sanapo. All’impegno in piantagione si sono uniti workshop e certificazioni Scae grazie alla presenza di specialisti quali Andrej Godina e Alberto Polojac, rispettivamente docente e direttore dell’accademia Barista & Farmer, il roaster australiano Ben Toovey, trainer Scae, e Filippo Mazzoni.
Da San Paolo a Lambarì
La prima tappa, durata cinque giorni si è svolta presso l’azienda O’Coffee, situata a Pedregulho nell’Alta Mogiana, regione dello stato di San Paolo. L’azienda si estende su 2.500 ettari di cui un migliaio coltivati a caffè con 4 milioni di piante. Parliamo di una realtà che è tra le prime cinque a livello di produzione del Paese e che si caratterizza per la diversificazione di colture, metodi di lavorazione e per la presenza di specialty coffee. Qui i concorrenti hanno potuto vedere e toccare con mano le differenti varietà botaniche di Arabica e cimentarsi ogni mattina nella raccolta manuale delle ciliegie mature scelte una per una (picking) o “strappate” dai rami e successivamente selezionate (stripping). E, infine, partecipare alle diverse fasi di lavorazione che seguono alla raccolta.
La seconda tappa del talent si è svolta nello stato del Minas Gerais e precisamente in un’area montuosa presso Lambarì. Qui la comunità di farmer residenti nella regione è coinvolta dal 2010 nel progetto di sostenibilità ¡Tierra! che la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza sviluppa in collaborazione con l’organizzazione non governativa Rainforest Alliance. La spedizione di Barista & Farmer ha incontrato i piccoli produttori di comunità situate a un’altitudine tra i 1.100 e i 1.300 metri e anche in questo caso i concorrenti hanno lavorato sodo partecipando a una raccolta effettuata in tandem da baristi e picker. Raccolta che si è trasformata in una sfida vinta dalla russa Olga Kaplinka. Nello stesso giorno, al pomeriggio, gara di cupping e di latte art: questa volta sono stati i baristi a guidare i produttori locali nella realizzazione di una bevanda insolita per i brasiliani: il cappuccino.
Rotta verso Santos
Siamo così arrivati all’ottavo giorno del talent: poco riposo e ancora tante sfide con una nuova raccolta avvenuta con la tecnica dello stripping e i concorrenti suddivisi in due squadre: la Free Mandela, capitanata dal trainer di Lavazza Fapio Sipione, e la Papaya Power con al comando il coffee lover Nino Conti. Alla fine ha prevalso la squadra di Conti. Il giorno successivo, siamo al 13 maggio, nuovo spostamento a Santos, il principale porto del caffè del Brasile da cui parte l’87% delle esportazioni con visita al museo dedicato alla storia caffeicola del Paese. Altra trasferta e arrivo a San Paolo, ultima tappa, Punto di incontro e di lavoro delle squadre il locale di O’Coffee, l’Octavio Café. Sempre a San Paolo, dopo una visita al mercato vecchio della città per l’acquisto di alcuni ingredienti vegetali, i concorrenti si sono sfidati in una cocktail competion vinta dalla squadra Papaya Power con un drink a base di papaya. Il giorno seguente i concorrenti hanno visitato alcuni coffee shop della metropoli e si sono reincontrati alla conferenza stampa finale per la proclamazione del vincitore. Applausi e tanti complimenti a tutti per un’edizione che rimarrà nella memoria dei partecipanti per molto tempo.
I partecipanti (nella foto)
Da sinistra, in piedi:
Olga Kaplina (Russia)
Rosey Hill (Australia)
Miguel Vera Fernandez (Spagna)
Agnieszka Rojewska (Polonia)
Edgar Bressani (ceo O’Coffee)
Nikos Kanakaris (Grecia)
Raphael Ferraz de Souza (Brasile)
Evani Jesslyn (Indonesia).
Da sinistra, seduti:
Francesco Sanapo (ideatore di Barista & Farmer)
Guido Garavello (Italia)
Daniel Rivera (Puerto Rico)
Amy-Nare Manukyan (Armenia)
Nadia Rossi (Bargiornale).