Bar di strada stile Londra

Tendenze –

Si chiamano street bar e hanno preso il posto dei classici pub. Aperti sulla strada, sono rivolti a clienti 25-35enni di buona famiglia Tra i casi di successo il Westbourne House, a due passi da Notting Hill

Due anni fa la contrazione del credito, il famoso credit crunch, fece precipitare la sterlina e l'umore degli inglesi. Interi uffici e le strade della City si svuotavano di colletti bianchi. Mentre da una parte si combatteva una guerra al risparmio, dall'altra si cercavano momenti di svago. “Il credit crunch non mette a dieta la City”, titolava l'articolo di Enrica Roddolo sul Corriere della Sera dell'1 agosto 2008, dove sottolineava che la stretta del credito, nonostante provocasse tagli di personale nella City, non sembrava scoraggiare le visite nei locali di lusso di Londra. A Londra nel frattempo avveniva un'altra rivoluzione, quella dei bar. I pub chiudevano, le campane smettevano di annunciare la chiusura e i bevitori di birra andavano a spasso. Da allora molti locali hanno cambiato faccia. Al posto delle public house, meglio note come pub, è nata una miriade di lounge bar. Che di solito si dividono in due categorie: quelli per un pubblico vip e quelli destinati a tutti. I primi inaccessibili, gli altri più abbordabili. Fanno parte di quest'ultima categoria i cosiddetti “street bar”. Per intenderci, non chioschi di strada dove si vendono salamelle, birre a prezzi da Champagne, e cotolette al gusto di compensato.

Ambienti che incantano

Si tratta al contrario di locali, di solito cocktail bar, cresciuti sul marciapiede, con ampie vetrine, look raffinato, personale dai modi eleganti, ma non distaccati. Al numero 65 di Westbourne Grove, non lontano da Notting Hill, un bar dall'ambiente raffinato, aperto da 150 anni e conosciuto come Shakespeare, ha barattato le sue pareti color nicotina e le sue pinte per qualcosa di più sfarzoso. “Nell'arredo del Westbourne House ci sono superfici talmente brillanti da attirare uno stormo di gazze ladre” ha scritto la guida britannica Time Out.
Nella sala principale trovate specchi con cornici dorate, sedie in stile barocco, parquet lucidissimi, una profusione di candele e un caminetto, che fa tanto salotto domestico. Sempre nella main room un palo, proprio al centro della sala, che non serve per la lap dance, ma per reggere il soffitto. A questa zona si affiancano tre sale per feste private: Opera Box, la sala dei fiori (Lily Room) e la sala della luce che prende il nome dallo scenografico tavolo retroilluminato. «Ancora oggi - spiega Claudio Bedini, bar manager del Westbourne House - entrano a curiosare delle persone anziane, chiedendo del vecchio pub, dove andavano da ragazzi al seguito dei genitori. Abbiamo dovuto scoraggiare questo tipo di clientela, alzando notevolmente i prezzi della birra e costruendo una carta dei cocktail tagliata su misura per un pubblico misto dai 25 ai 35 anni». Duecentocinquanta i cocktail nelle serate migliori, per un incasso medio serale di 5.000-7.000 sterline (circa 5.500-7.500 euro).

Martinis a go-go
Nella drink list una decina di “Martinis” originali, tra cui il Pink Martini (Martini Rosato e un goccio di gin) al posto del Cosmopolitan. «Ci siamo impegnati a educare West London a un consumo di cocktail diverso dai soliti standard. Avevamo bisogno di spingere un whisky di grande qualità, ma con le sole degustazioni si combinava poco. Così abbiamo iniziato a riproporre l'Old Fashioned (whisky, zucchero, Angostura, soda), uno di quei classici dati per dispersi. In certe serate siamo riusciti a servirne una ventina. Un vero record per un drink di questo genere».

Little Tomato e i prodotti dimenticati
Il bar manager del Westbourne House, per gli intimi Little Tomato, ha un talento particolare per far fuori i prodotti stoccati e dimenticati in magazzino o le novità del mercato. Per lanciare una vodka “difficile”, per esempio, ha creato un cobbler (long drink composto da uno o più spirit, con vari strati di frutta fresca e ghiaccio tritato) su misura. Si tratta del Fly on my nose, preparato con fragole, mirtilli, lampone, una bella decorazione composta da menta e fragola e pochi centilitri di vodka. Leggero, è stato uno dei bestseller e ha contribuito a terminare le riserve di vodka.

Perché funziona la proposta
«Cerchiamo di spingere la vendita dei drink attraverso la lavagna, confezioniamo cocktail a prezzi accessibili (7 sterline, circa 8 euro), drink che nel 90% dei casi corrispondono alle aspettative. Infine c'è la selezione dei barman. Qui prevalgono le caratteristiche caratteriali. Prima viene la persona poi i cocktail».
Bedini ci parla del barman Marc Foynes che, al colloquio, gli aveva confessato candidamente di non essere super preparato, ma che stava studiando sui migliori cocktail book.
Gli ha dato fiducia ed è stato ripagato. Che paradiso Londra!

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