Aria nuova nella ristorazione milanese

Riaperture –

Il settore, che conta oltre 7.700 esercizi, è vitale: Chef e grandi magazzini fanno a gara per il restyling

La ristorazione milanese è una forte calamita per il turista. All'ombra della Madonnina, dove diporto e affari si legano strettamente, la buona cucina offerta dai locali cittadini è un elemento importante di appeal nei confronti del consumatore e “motore” economico di tutto rispetto.
Lo confermano i dati della Camera di Commercio: i pubblici esercizi vantano una domanda elevata e lo scorso anno sono state inoltrate 874 richieste per aperture di nuovi bar. Un universo che, fra città e provincia, ha raggiunto le 7.711 unità, mentre la ristorazione conta la bellezza di 3.434 esercizi (dati settembre 2007).
Un segnale di vitalità su cui nomi noti della moda hanno scommesso da tempo, puntando al settore come un investimento utile a rinforzare la propria immagine.

Dall'esempio degli stilisti
Ad aprire la strada, Armani con Nobu, Cavalli col Just Cavalli Café, seguito da Trussardi (Trussardi alla Scala) e da Dolce & Gabbana, titolari del Gold. Una cassa di risonanza che contribuisce a portare aria di novità nella ristorazione con nuove aperture, inediti concept e formule pensate per il businessman gourmet.
I casi sono vari. La Rinascente, per cominciare, che ha ripensato la sua area ristorazione. Dopo un radicale lavoro di ristrutturazione, in ottobre è stata inaugurata la Food Hall (nella foto): un'area di 1600 mq, dove si trovano il “mozzarella bar” Obikà, il ristorante Maio, la paninoteca De Santis, il sushi bar My Sushi e un louge bar con terrazza e vista mozzafiato sul Duomo. E ci sono pure un'enoteca (Yn vineria), il Chocolate bar, il Juice Bar e uno shop di Esperya (noto per la vendita on line di prodotti gourmet).

I locali «stellati»
Anche fra i ristoranti top c'è aria di novità. Claudio Sadler, bistellato Michelin, ha inaugurato ai primi di ottobre la nuova sede del suo ristorante (in via Ascanio Sforza). In questa location si è puntato molto sulla privacy: il locale è suddiviso in 4 piccole sale, ciascuna con una capienza massima di 12 persone. Anche qui, come in altri locali gourmet, si punta sulla show kitchen: una delle sale infatti gode della vista sulla cucina, dove 6 cuochi (oltre a Sadler stesso) lavorano con piastre e fuochi di una cucina Molteni ridisegnata dallo chef in base alle proprie esigenze.
Un altro cambiamento, nell'aria da tempo, ha visto protagonista un altro chef a due stelle. Dopo voci di corridoio che davano lo chef in partenza da Milano ha fatto notizia, a luglio, la “separazione consensuale” di Carlo Cracco dai fratelli Stoppani, proprietari di Peck. Lo chef ha rilevato la licenza (ad un prezzo che le parti si sono impegnate a non rivelare) e oggi il locale è diventato “Cracco, ristorante in Milano”.
Prove generali di riapertura, invece, al Savini. Lo storico ristorante è stato riscattato da un poco glorioso passato dalla famiglia Gallo, che ne ha affidato la gestione della cucina allo chef Cristian Magri, uno che si è formato da Aimo e Nadia e si è fatto notare come chef-patron nel suo ristorante Il vicolo (Corsico, Mi). Il locale sarà dotato di un bar-pasticceria al piano terra, mentre il ristorante si troverà al piano superiore.
Aria di novità anche nella ristorazione di Fieramilano a Rho. Fiera Food System (società del gruppo Fiera Milano), dopo l'apertura del ristorante“Sadler cheap & chic” - la cui cucina è diretta dal già citato Sadler - ha rilanciato e in occasione di Mipel (fiera della pelletteria, a settembre) ha aperto 2 nuovi punti di ristoro.
Uno era gestito da “Claudio, la pescheria dei milanesi”, con una proposta di specialità ittiche. Al visitatore che preferiva la carne era invece dedicato il ristorante Controvapore, dove la protagonista era la carne chianina di Dario Cecchini.

L'appuntamento fieristico
A celebrare Milano come capitale della cucina sarà poi anche il congresso Identità golose (27-30 gennaio, www.identitagolose.it). Quattro giorni che vedranno riunito il gotha della cucina italiana e internazionale e attireranno nel capoluogo lombardo un gran numero di professionisti, giornalisti e appassionati gourmet. Un palcoscenico di novità, tendenze, volti noti e nuovi della cucina d'autore, che traccerà le linee guida per il futuro della ristorazione.

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