Si dice: “Il tempo è denaro”. All’AntiCafé di Roma hanno preso il proverbio alla lettera: qui la merce di scambio è il tempo, si paga a seconda di quanto si rimane e tutto il resto, a partire dalle consumazioni al bar, è compreso nel prezzo. AntiCafé è un marchio creato in Francia nel 2014 da Leonid Gonciarov, un giovane ucraino. Oggi la rete comprende altri tre Anticafé a Parigi, uno ciascuno a Lione, Bordeaux e in Provenza. Quello di Roma è il primo AntiCafé all’estero, oltre che l’unico in Italia.
La formula, infatti, è quella di uno spazio condiviso di lavoro, studio e tempo libero dove il cliente ha a disposizione servizi e attrezzature in cambio di una tariffa oraria. Si parte da 4 euro per la prima ora, con scatti di 50 centesimi ogni 10 minuti dalla seconda ora in poi, fino a 4 ore e 10 minuti, quando scatta la tariffa giornaliera di 14 euro. Ci sono anche diversi abbonamenti: settimanale a 65 euro, mensile a 200 euro, 10 giornate in un mese a 100 euro.
Lo spazio è concepito come un bar, con un bancone, tavoli, una cinquantina di posti a sedere tra sedie e divani, e poi libri, riviste, giornali e giochi da tavolo sparsi per il locale. Tanto simile a un bar qualsiasi che all’AntiCafé non si nega un caffè al banco (questo, sì, a pagamento) al cliente che entra solo per una piccola pausa. Per chi vuole sedersi, invece - la stragrande maggioranza - scatta la tariffa a tempo.
Spazio per lavorare
Come dicevamo, a disposizione illimitata ci sono snack e bevande. Queste ultime spaziano da espresso, cappuccino e cioccolate calde, ad acqua e bevande analcoliche sia confezionate, sia fatte in casa. Gli snack sono sia dolci (biscotti, fette biscottate, marmellate e creme da spalmare, ma anche ciambelloni e crostate del forno accanto), sia salati (patatine, tacos e salse). «Non vogliamo sostituirci a un locale dove si consuma un pasto completo - racconta Omar Osman, responsabile della comunicazione dell’Anticafé - ma offrire piccoli snack per merende o spuntini». Il cliente può, però, portarsi cibi e bevande, anche alcoliche, dall’esterno, per esempio della birreria artigiale poco lontano. E anche organizzare una festa. «I nostri clienti sono molti diversi - continua Osman - proprio perché lo spazio è studiato per accogliere diverse attività». I più numerosi sono coloro che vengono per lavorare. Si tratta di professionisti freelance o imprenditori in trasferta che qui trovano uno spazio informale dove organizzare incontri o riunioni. Le attrezzature a disposizione vanno dal wi-fi allo scanner, dal videoproiettore alla lavagna a fogli mobili. Unica eccezione, la stampante: le prime copie sono offerte, altrimenti c’è un piccolo contributo.
Fasce di clientela
La seconda fascia di clientela più numerosa sono gli studenti universitari, spesso fuorisede, che qui trovano uno spazio accogliente dove studiare o socializzare, tutta la settimana, fine settimana compreso. Questi gli orari: 9-22 dal lunedì al venerdì, 10-22 il sabato e la domenica. Un terzo target è formato da coloro che vogliono socializzare.
Lo spazio permette di suddividere i vari tipi di clientela a seconda del tipo di attività: c’è una saletta più piccola dove si può lavorare o studiare in silenzio, mentre la sala principale è più adatta a chi vuole chiacchierare e telefonare.
Insomma, uno spazio ibrido, versatile e molto informale, un incrocio tra il classico bar, il moderno spazio di co-working e il salotto di casa.