Quando si dice “gli ultimi saranno i primi”. Nell’elegante cornice del Chorus Cafè di via della Conciliazione a Roma è andata in scena la semifinale italiana del Martini Grand Prix. Dieci bartender (nove in verità, per via di una defezione last minute), si sono sfidati per conquistare uno dei tre posti per rappresentare l’Italia nella finale di Milano.
Regole del gioco: 2 minuti per preparare il bancone, 7 per il drink, descrizione in inglese che ha causato qualche inciampo e, ça va sans dire, utilizzo dei prodotti dello storico brand torinese (Martini bianco e rosso, ma anche China, Bitter, Riserva speciale ambrato e Riserva speciale rubino).
Curiosamente, gli ultimi tre in pedana sono stati i vincitori finali, quasi i giudici stessero aspettando che si cominciasse a giocare davvero.
Ecco i vincitori della tappa romana: Francesco Cione, dell’Octavius at the Stage di Milano, che ha reso “raffinato” un Mi-To, con l’aggiunta di Barolo Chinato; Luca Angeli del Four Season di Firenze che si è ispirato a un hotel cinematografico per il suo Marigold, a base di Bombay gin, Martini Ambrato e Martini Prosecco Sigillo Blu; last but not least, il concorrente più anziano della gara, Roberto Pellegrini, del Tacco11 American Bar di Spinea (VE), che non ha trascurato di scherzare sui suoi anni, che evidentemente gli hanno dato un tocco di saggezza in più nel preparare il suo 23&59 a base di Martini Ambrato, Bitter Martini, China Martini, profumo di cannella.