I succhi bio Valfrutta: frutta italiana certificata a tutta natura

Conserve iTalia firma con il marchio valfrutta una nuova linea di succhi bio formata da 6 gusti che valorizzano la frutta made in italy. L’obiettivo? intercettare la crescente domanda di naturalità

L’offerta Valfrutta per il canale horeca si arricchisce di una nuova linea di succhi bio, prodotti con sola frutta coltivata secondo il metodo biologico e rigorosamente controllata e certificata, senza impiego di conservanti, additivi, ogm e coloranti. Anche lo zucchero di canna impiegato è certificato bio.

La nuova linea, in bottiglia da 200 ml con tappo a corona, comprende al momento sei gusti: Arancia carota e limone, Albicocca italiana, 100% Arancia italiana, Mirtilli selvatici, Pera italiana, e Pesca italiana. Come si può notare leggendo le etichette, oltre che sul logo bio, l’accento è sull’italianità della materia prima. Del resto, Conserve Italia, cui fa capo il marchio Valfrutta, è un consorzio che raggruppa 14 mila agricoltori italiani in 50 cooperative ed è nato proprio per valorizzare la frutta e la verdura italiana. Solo i mirtilli selvatici, impossibili da trovare in Italia in versione bio, provengono da Paesi dell’Unione Europea. «La linea Valfrutta Bio - racconta Gabriele Angeli, direttore marketing divisione horeca di Conserve Italia - intercetta la richiesta sempre più importante da parte del consumatore di prodotti biologici e naturali, un segmento che ha continuato a crescere a doppia cifra anche in piena crisi economica». Una tendenza che ormai appartiene anche al fuori casa e, in particolare, al bar è sempre più attuale la domanda di naturalità. «Valfrutta Bio risponde alle esigenze sia dell’operatore che vuole differenziare la propria offerta con prodotti bio e naturali, sia di chi vuole ampliare e diversificare la propria offerta aggiungendo referenze bio», sottolinea Angeli. Per aiutare il barista a comunicare ai suoi clienti che il proprio locale ha un’offerta che lo qualifica rispetto al passato e alla concorrenza, Valfrutta ha messo a punto dei supporti, come menu ed espositori dedicati. I prodotti biologici, di norma, sono percepiti dal consumatore come più costosi di quelli normali. Per la linea di succhi Bio, Valfrutta è riuscita a contenere al minimo la differenza di prezzo lavorando su elementi accessori, per esempio limando i costi del packaging, senza scendere a compromessi con la qualità del contenuto. La bottiglia è semplice, in vetro trasparente, l’etichetta è in carta riciclata. Il risultato è un packaging sobrio ed elegante, che rimanda alla semplicità della natura e che, nella sua essenzialità, vuole sottolineare la qualità del prodotto.

Attenzione all’ambiente

Per concludere, non solo il contenuto è bio, ma anche la bottiglia è rispettosa dell’ambiente: il 100% della carta dell’etichetta in carta e parte del vetro della bottiglia sono riciclati. Del resto, Valfrutta è un marchio che da tempo opera secondo criteri di sostenibilità e attenzione all’ambiente. Per esempio, per i suoi stabilimenti l’azienda usa solo energia eolica e adotta misure che riducono ulteriormente l’impatto ambientale.

 

Intervista a Gabriele Angeli, direttore marketing divisione horeca di Conserve Italia
«Aumentare visibilità e consumi»

Conserve Italia è presente nel bar con quattro marchi. Qual è il loro posizionamento?
Yoga è da sempre leader di mercato in Italia, rappresenta la massima espressione del succo di frutta di alta qualità. Derby Blu si rivolge a un pubblico giovane, è più beverino e dissetante e ha un’immagine fashion, grazie all’iconica bottiglietta e alle edizioni limitate dedicate alle città. Poi c’è Valfrutta che sia nel canale domestico, sia nell’horeca si sta posizionando come marchio biologico di qualità a prezzo sostenibile. Infine, Cirio è il marchio del pomodoro per eccellenza, che oggi torniamo a proporre anche al bar.

Quali sono i principali momenti di consumo dei succhi al bar?
Per i succhi da mescita, sono la prima colazione e la pausa alternativa al caffè. L’abbinamento al pasto è molto marginale. C’è poi l’area importante della mixability, dove il succo è ingrediente indispensabile di cocktail alcolici e analcolici.

Che cosa fate per allargare i momenti di consumo e conquistare nuovi clienti?
Stiamo lavorando per aumentare la visibilità dei prodotti all’interno dei punti vendita. Generalmente, i succhi sono conservati nel frigo sottobanco e manipolati dai baristi. Raramente si vedono nelle vetrine refrigerate. La visibilità, però, crea domanda. Forti dei risultati delle macchine distributrici, dove le vendite vanno molto bene, stiamo cercando di comunicare al barista che i consumi d’impulso e per l’asporto sono molto redditizi. Anche le bottiglie limited edition hanno la funzione di guadagnare visibilità all’interno del bar. Stiamo poi lavorando per favorire l’abbinamento dei succhi a momenti di consumo diversi, per esempio un succo d’agrumi o di frutti rossi è perfetto in accompagnamento a un panino. Infine, per l’estate stiamo testando altri concetti innovativi.

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