Barawards, i protagonisti: Brent Jopson di Orsonero Coffe a Milano

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Intervista al contitolare del locale vincitore del Premio cameo Professional Bar caffetteria dell’anno a Barawards 2021: «Mi sono sempre sentito un po' un outsider in Italia e vincere mi ha fatto capire che le persone prestano attenzione a quello che facciamo e apprezzano i nostri sforzi»

Originario di Vancouver, in Canada, Brent Jopson è a Milano dal 2015. Un anno dopo ha aperto la caffetteria Orsonero Coffee insieme a sua moglie: «Pensavamo di aprire in Canada, ma siamo rimasti dopo aver notato una lacuna nel mercato per gli specialty coffee». Come lui stesso descrive, Orsonero è una caffetteria nella sua forma più pura, che nel 2021 è stata premiata ai Barawards come Bar Caffetteria dell'anno. Serve soltanto caffè, niente alcolici e un comparto food limitato, così che la torrefazione sia il punto focale dell'esperienza: «In Italia, i bar fanno così tante cose diverse per aumentare i guadagni, che spesso il caffè viene trascurato e la qualità ne risente. Crediamo che il caffè meriti il ​​suo spazio e vogliamo che sia il motivo principale per cui gli ospiti passano di qui».

Certo è che l'universo del caffè sta sperimentando un'evoluzione costante: se si guarda già solo a pochi anni fa, a regnare era l'espresso e null'altro. «Iniziamo a vedere i consumatori interessarsi ai diversi modi di preparare e servire il caffè, i cosiddetti metodi di estrazione alternativi, e un po' più di consapevolezza della qualità, o meglio ancora, della non qualità del prodotto».

Il moltiplicarsi di insegne che propongono specialty coffee, la progressiva visibilità del tema e un sempre maggiore interesse potrebbero però portare a un grande classico del consumo italiano: trasformare un buon prodotto in una moda. «Non sono così preoccupato. Il caffè filtro è piuttosto in voga da circa un anno, e il consumo continuerà sicuramente a evolversi, ma senza stravolgimenti eccessivi». Piuttosto, il futuro parlerebbe di una maggiore presenza degli specialty anche in luoghi non dedicati esclusivamente alla caffetteria: «Penso, e spero, che assisteremo a una continuazione dell'attuale tendenza del caffè speciale, con più bar e ristoranti che introducono caffè di qualità superiore e maggiore interesse per metodi di estrazione alternativi anche per la preparazione casalinga».

Nulla, però, batte la sensazione di routinario comfort che può regalare un caffè ben fatto al bar: come fa un indirizzo a raggiungere livelli importanti, in questo settore? «Qualità del caffè costantemente eccellente e ciò richiede soprattutto un grande barista, che conosca bene il prodotto. Altrettanto importante è l'ospitalità: potresti avere il miglior caffè della città, ma se non lo servi con un sorriso, buona fortuna per far tornare le persone. Naturalmente, se vuoi fare caffè speciali o rendere il caffè il fulcro dell'esperienza, avere diverse opzioni per l'espresso e fornire estrazioni alternative come il caffè filtro aiuta. È una buona idea acquistare caffè da diversi torrefattori e ruotare frequentemente le offerte in modo che i clienti possano provare qualcosa di nuovo ogni volta». Il trionfo agli ultimi Barawards è orgoglio, stimolo e soddisfazione: «Uno dei grandi onori della mia carriera professionale. Mi sono sempre sentito un po' un outsider in Italia e vincere mi ha fatto capire che le persone prestano attenzione a quello che facciamo e apprezzano i nostri sforzi. Ricevere questo tipo di riconoscimento dai miei colleghi è stata una bellissima emozione e mi ha aiutato a riattivare la mia passione per il lavoro».

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