Si allunga la catena dei locali di Teo Musso dove la birra artigianale né pastorizzata né filtrata è sovrana. Due i livelli caratterizzati da atmosfere bohème con influssi orientali.
Dopo il primo brewpub a Piozzo (Cuneo) nel 1986, le birrerie Open Baladin a Santa Vittoria d’Alba (Cn) e a Roma nel 2009, e quella a New York nel 2011, Teo Musso ha recentemente inaugurato il nuovo locale a Milano, nel cuore del quartiere di Brera (via Solferino 56), posto su due livelli, piano strada e “cantina”. Location quanto mai indovinata visto le atmosfere bohème care a Musso, con notevoli influssi orientali, messe a punto grazie anche alla complicità di Marina Obradovic.
Artefice del rilancio delle birre artigianali italiane, né pastorizzate né filtrate, Teo Musso propone sette specialità alla spina (spinte solo a carboazoto) più due pump a pressione. Caratteristica comune di tutti i locali Baladin (in dialetto significa cantastorie) è la messa a disposizione (a rotazione) di specialità birrarie di altri produttori artigianali italiani che hanno lo stesso obiettivo di Teo Musso: qualità a tutto tondo. La gamma Baladin dispone di oltre 30 specialità di vario tipo, suddivise in speziate (3), puromalto (3), luppolate (3), speciali (6), cantina (5), Progetto Open (4). Tre tipologie sono servite esclusivamente alla spina: la bionda Nelson (5° alc), la bitter ale Niña (5,9° alc), la stout Brune (4,5° alc). Le birre in bottiglia finora erano proposte solo nel formato 75 cl (“le mie birre vanno bevute in compagnia”), regola alla quale ha derogato con Nazionale (6° alc) e Open Rolling Stone (7,5° alc) distribuite anche in bottiglia 33 cl. E probabilmente a breve saranno seguite da Isaac e Super Bitter.
Anche il mondo food ha ricevuto le dovute attenzioni targate Teo Musso. La cucina è aperta dalle h.12 alle 2 di notte, non-stop. In abbinamento alle sue specialità propone infatti piatti atipici come hambuger di pura razza bovina Piemontese (presidio Slow Food) e le chips di patate “Fatate” preparate al momento e aromatizzate ai più diversi gusti (liquirizia, aglio, pecorino, paprika eccetera). E non mancheranno sorprese con la rivisitazione di tipici piatti milanesi. Nella foto, Teo Musso all’opera con le spine.