Messenger o WhatsApp, ordinare all’Antico Caffè Torinese è facile

L'Antico Caffè Torinese, locale storico di Trieste, ha messo a punto un delivery che si fonda su un'intensa attività promozionale sui principali social network. In abbinamento, taglieri di salumi e formaggi ricercati

L'Antico Caffè Torinese ha festeggiato i 100 anni di attività nel 2019, e da poche settimane è stato posto sotto la tutela delle Belle Arti. Trieste è ricca di caffè storici, ma tutti conoscono questo locale di Corso Italia, il cui bancone in stile liberty è un punto d'approdo per il bere miscelato di qualità. Ma storicità non fa rima con immobilismo, anzi. Matteo Pizzolini, titolare, e il suo staff già dopo pochi giorni dall'avvio primo lockdown nella scorsa primavera si sono attivati con il delivery.

  • Altro…

    «Soltanto una decina di giorni per trovare il giusto packaging e siamo partiti con le consegne a domicilio, per essere vicini ai nostri clienti più fedeli». Due i canali di prenotazione (la piattaforma Just Eat e il canale diretto) e tanta attività sui social a supporto dell'iniziativa. «Da una parte abbiamo pubblicato foto e tutorial, dall'altra interagito molto grazie alle chat di Messenger e di WhatsApp». La formula scelta è quella del drink pronto all'uso (diluizione compresa), preparato ad ordinazione ricevuta, e consegnato in comode bottigliette di plastica (da 100 cl e 250 cl) a chiusura ermetica. Simpatiche le etichette, che richiamano i medicinali. Il servizio include ghiaccio sottovuoto ed eventuali garnish (i cocktail più richiesti sono Gin Tonic, Negroni e Americano). «Durante il primo lockdown, nei limiti di un bar senza cucina, abbiamo pensato a una proposta food allettante e poco presente sulla piazza triestina come tacos, ramen, tortillas. Nel prosieguo dell'anno abbiamo ridotto la parte gastronomica conservando però taglieri di affettati e formaggi ricercati». I risultati sono stati positivi: non solo clienti storici, ma anche nuovi appassionati. «Certamente - conclude Pizzolini - non lo abbiamo fatto per il cassetto, ma per mantenere un contatto diretto con i frequentatori abituali. A livello di numeri, meglio il primo lockdown del secondo. Ma come ritorno d'immagine è andata molto bene soprattutto durante il secondo, dove il nostro servizio è stato ripreso da giornali e tv». A.R.

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome