Molson Coors Italia rinnova e rilancia le birre premium

Coors, Miller Genuine Draft e 'na birretta sono alcune delle specialità birrarie premium che Molson Coors ha scelto di promuovere in Italia.

gamma Molson Coors

Con l’acquisizione nel 2017 del birrificio Birradamare di Fiumicino (Roma), la multinazionale nordamericana Molson Coors Beverage Company è entrata da protagonista nel mercato italiano con la sua ricca gamma di 23 specialità, frutto di 200 anni di storia produttiva, e di recente ha selezionato e rilanciato le più interessanti specialità premium. Dagli Usa arriveranno le bevande "leggere" hard seltzer.

Ad attirare l’attenzione del colosso nordamericano (terzo per valore aziendale, quinto per volumi di produzione), è stata la vivacità dell’azienda romana nata nel 2004 che ha saputo varcare i confini regionali grazie alle sue numerose referenze premium differenti per gusto, stile e gradazione alcolica, dalle originali otto ‘na birretta alle più sofisticate tre Birra Roma. Compresi tre distillati di birra come Weisse, Raaf e Rossa ricavati da altrettante specialità birrarie.

Gamma 8 'na biretta e 3 Birra Roma

Gamma ‘na birretta
Chiara 4,9% alc, 33 Ibu (amaro), 7 Ebc (colore)
Rossa 6,3% alc, 15 Ibu, 4 Ebc
Ipa/ale 5% alc, 48 Ibu, 10 Ebc
Bio/lager 4,5% alc, 18 Ibu, 7 Ebc
Forte/lager 7% alc, 24 Ibu, 24 Ebc
Nera/lager 5,5% alc, 20 Ibu, 75 Ebc
La Zia/ale 9% alc, 12 Ibu, 37 Ebc
Fortissima/belgian ale 9% alc, 12 Ibu, 37 Ebc.

Gamma Birra Roma
Bionda/pilsner 4,9% alc, 33 Ibu, 7 Ebc
Rossa/bock 6,3% alc, 37 Ibu, 4 Ebc
Ipa/ale 5% alc, 48 Ibu, 10 Ebc.

Il Senior Country Manager italiano di Molson Coors Brewing Company, Carlo Maria Vitali, ha a disposizione i seguenti grandi marchi premium, scelti tra la ricca gamma di specialità internazionali in portafoglio Molson Coors Brewing Co.
In bottiglia 33 cl
Lager Coors (Usa) 4,2% alc, Miller Genuine Draft (Usa) 4,7% alc e Staropramen (Rep. Ceca) 5% alc;
la birra di frumento Blue Moon Belgian White (Usa) 5,4% alc;
le italiane Birradamare come le otto ‘na birretta e le tre Birra Roma.
In lattina 33 cl
Lager Coors (Usa) 4,2% alc, Carling (Gran Bretagna) 4% alc e Bergenbier (Romania) 5% alc.
In fusto 24 litri Polykeg a perdere
Tutti i marchi sopracitati (tranne Bergenbier e Miller Genuine Draft).

Coors e Miller, protagoniste superpremium
Le protagoniste di gamma sono indubitabilmente Coors e Mille Genuine Draft.
Per birra Coors, birra chiara di gusto pulito e leggero, nella versione 4,2% alc, viene utilizzato un particolare metodo di produzione a freddo in tre fasi, ed è diventata iconica anche per l’utilizzo di un particolare inchiostro termocromico a due stadi che cambia colore alle montagne innevate in etichetta che diventano blu quando la birra è alla giusta temperatura (4 °C).
Nata a Milwaukee (Wisconsin, Usa) a metà Ottocento, patria di un altro grande marchio come Harley-Davidson a cui è sempre stata accostata, Miller Genuine Draft è una birra lager chiara, leggera (4,7% alc) ottenuta con quattro filtrazioni a freddo a 1,6 °C con filtri di ceramica per meglio conservarne l’aroma, senza additivi e conservanti, non ha bisogno di pastorizzazione.

Molson & Coors, una lunga e travagliata storia di intrecci societari
Fondato a Golden (Colorado, Usa) nel 1873 dagli immigrati tedeshi Adolph Coors e Jacob Schueler, il birrificio Golden Brewery passa nel 1880 in mano alla famiglia Coors che la ridenomina in The Adolph Coors Brewing & Manufactory Co.  Dopo il difficile momento del Proibizionismo degli anni Venti, l’aziende si distingue per una serie di innovazioni: nel 1959 lancia la prima lattina di birra in alluminio; negli anni Settanta introduce la linguetta da sollevare per aprire le lattine (push tab can). Per scelta aziendale, fino agli anni Settanta le birre Coors erano distribuite praticamente solo negli stati occidentali degli Usa (West Coast come Arizona, Colorado, Texas, California).

Nel 2001 viene firmato un accordo di fusione tra il birrificio statunitense Coors e quello canadese Molson, allargando così le relative espansioni in entrambi i mercati, assumendo nel 2005 l’insegna Molson Coors Brewing Company Plc.

Fondata a Montréal (Canada) nel 1786 dall’emigrato inglese John Molson, l’omonima società ha vissuto lunghi anni di varie diversificazioni industriali (distilleria, legname, trasporti, banca, costruzioni) assumendo solo nel 1911 la denominazione Molson Brewery Ltd.  Dopo il lancio di Crown e Anchor (1955), il birrificio canadese lancia nel 1959 birra Molson Canadian che ne diventa il prodotto di punta.

Negli anni Settanta rileva altri aziende di bevande (Beaver Lumber Co e Formosa Spring); nel 1989 si fonde con Elder (ribattezzata Foster’s Brewing), conglomerata australiana con marchi affermati come Foster’s e Carling, ottenendo l’ingresso in ben 80 Paesi. Nel 1993 Molson Breweries viene ceduta alla statunitense Miller di Milwaukee (Wisconsin). Dopo un vorticoso giro di scambi azionari, nel 2001 la fusione di Molson con Coors cui segue nel 2005 l’insegna Molson Coors Brewing Company Plc. Ma la sarabanda di incroci societari non finisce qui. Nel 2007 Molson Coors raggiunge un accordo di joint venture con la società di bevande alcoliche sudafricana-brasiliana-americana Saab-Miller. Ma nel 2015 Sab-Miller viene rilevata in borsa dal colosso Anheuser-Busch-Inbev (proprietaria dell’iconico brand Bud, leader di mercato Usa). Non basta. Obbedendo agli ordini dell’Antitrust Usa, Molson Coors riprende l’autonomia perduta, tornando a chiamarsi Molson Coors Brewing Company Plc.

Nel 2019 l’azienda cambia ancora nome in Molson Coors Beverage Company, contestualmente al trasferimento dalla storica sede Coors da Denver (Colorado) a Chicago (Illinois), con un fatturato 2020 di 7.867 milioni di dollari, realizzato con 31 birrifici di vari Paesi e 17.000 mila dipendenti. Un fatturato che ha dovuto registrare importanti perdite in Europa (Gran Bretagna in particolare) Molson Coors Beverage Company opera attraverso le società Molson Coors America e Molson Coors Europa in oltre 80 Paesi.

Come ha avuto modo di spiegare anche in un recente convegno a Pottsville (Pennsylvania, Usa) sede di una delle più antiche fabbriche di birra come Yuengling (1829) con cui è stata stretta una partnership, Gavin Hattersley, president and ceo di Molson Coors Beverage Company dal 2015, ha confermato che l’azienda, oltre che su prodotti top come Coors Light e Miller Lite, continuerà a investire su nuovi prodotti, visto il successo delle ultime proposte come birra Blue Moon Light Sky, le bevande Coors Seltzer e Vizzy Hard Seltzer e il wine spritzers Movo (tre gusti: Peach White, Rasperry Rosé e Blood Orange Sangria). A conferma che il mercato internazionale è sempre più alla ricerca di prodotti analcolici o poco alcolici, come le beer light, hard seltzer e spritzer, a base di birra o vino, soda e succhi di frutta.

Infine, ricordiamo che i marchi Molson Coors (a cominciare da Coors Light) sono presenti in qualità di sponsor nei più diversi eventi sportivi, dalle maglie di squadre di calcio (Chelsea, GB) alle gare di auto (Indycar e Nasca, Usa), al supporto della Nfl (National Football League, Usa).

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