KBirr, a Napoli un hub per lager e prodotti tipici

Kbirr
Kbirr non è solo un microbirrificio, ma un vulcano di iniziative dove le etichette di casa sposano cucina e ospitalità partenopea. Obiettivo: offrire una beer experience fuori dal comune

A Napoli, che pure in passato aveva visto nascere e crescere realtà brassicole poi affermatesi nel mondo, mancava un vero punto di riferimento per la birra artigianale. A colmare il vuoto è intervenuto Fabio Ditto, già general manager dell’azienda di servizi Drink Up (attiva dal 1999, oggi con 300 clienti in tutta la Campania, 15 impiegati e 6 agenti): con l’obiettivo di generare valore nella sua terra d’origine. «Da importatore ho visto per decenni un importante flusso di beni e patrimoni, ma mai una realtà che davvero scommettesse qui». Così, Ditto ha lanciato nel 2016 KBirr, microbirrificio con sede a Giugliano (Na).

Sala cotte fino a 13mila litri al giorno 

Prima di tutto, il lato tecnico-tecnologico: in soli 150 mq si concentra un’altissima capacità produttiva (6500 l a ciclo). L’intera struttura si sviluppa in verticale, comprendendo la cantina, le sale operative, il sistema di scambiatori di calore. La produzione gioca poi su due tini di ammostamento e due di bollitura, che confluiscono nella sala cotte: un’impostazione che permette ampia flessibilità, con risultati che vanno da 500 a 13mila litri al giorno, garantendo quindi freschezza e genuinità a tutti i sei tipi di birra in gamma. Alla dimensione squisitamente produttiva del birrificio, Ditto ha poi affiancato nel tempo quella dell’ospitalità. Nel 2018 ha aperto Casa Kbirr a Torre del Greco (Na), tap room e ristorante che si concentra sulle specialità tipiche del territorio in un menu curato dallo chef Antonio Aliberti (Ciro Scognamiglio è il responsabile di sala): dagli antipasti, come la Parmigiana di melanzane o la Frittatina di pasta ai primi popolari come Ziti alla genovese e l’eterno ragù.

Valorizzare il territorio e i suoi artisti

La carta beverage propone bollicine prima di tutto, oltre ovviamente all’intera selezione di birre del brand, ciascuna peraltro suggerita in abbinamento ai piatti. Il locale si propone anche di valorizzare gli artisti del territorio: KBirr collabora, infatti, con grafici, pittori, scultori campani, che a turno realizzano elementi ispirati ai colori dell’azienda. All’apertura di Casa KBirr era stata, ad esempio, coinvolta l’artista napoletana Roxy in the Box (al momento ospite al PAN di Napoli con una personale), che aveva curato le etichette e alcuni pezzi affissi alle pareti del ristorante. È invece dello scorso anno l’apertura della KBirr Charming House, 5 camere a tema birra nel salotto di Chiaia, in pieno centro a Napoli, “per permettere all’ospite un’esperienza totale con i prodotti KBirr”.

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