A pochi mesi dall'inaugurazione del Museo Virtuale, è stata lanciata la versione digitale dell'Archivio Storico Birra Peroni
Il sito dell’Archivio Storico consente la fruizione online di oltre 12.000 schede, “oggetti” che descrivono il nucleo documentale dell’Archivio, composto da 500 metri lineari di documentazione cartacea prodotta dall’azienda tra fine Ottocento e i nostri giorni. L'operazione è stata realizzata da Promemoria, società specializzata nella valorizzazione digitale degli archivi aziendali.
175 anni di documentazione disponibile a tutti
Oltre al materiale cartaceo, la digitalizzazione ha riguardato 1.400 pellicole (già depositate presso l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea) oltre a 250 video di comunicazione istituzionale e pubblicitaria e a oltre 12.000 tra scatti fotografici e fotoriproduzioni di oggetti, macchinari e attrezzi.
Allocato nello storico stabilimento di via Renato Birolli, l’Archivio Storico di Birra Peroni è uno dei primi archivi d’impresa ad essere stato valorizzato in Italia. Tutelato dal Ministero della Cultura sin dal 1996, è stato aperto al pubblico alla fine degli anni Novanta solo per ragioni di studio e di divulgazione culturale, mentre il suo inventario è stato pubblicato nelle Collane delle pubblicazioni degli Archivi di Stato. Ora è disposizione di qualsiasi cittadino, studioso o semplice curioso.
Il lancio dell’Archivio Storico Digitale è avvenuto in occasione della XX Settimana della Cultura d’Impresa. Birra Peroni, socio fondatore di Museimpresa, l’associazione che riunisce 100 musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane, ha presentato il progetto nell’ambito dell’incontro “Tra analogico e digitale. Comunicazione e cultura d’impresa oltre la crisi” che si è tenuto all’Università Sapienza di Roma il 7 dicembre scorso, organizzato insieme al BiblHuB Sapienza – Biblioteca di Ricerca Sociale, Informatica, Comunicazione.
Un'iniziativa fortemente voluta dai vertici aziendali, dall'amministratore delegato Enrico Galasso al direttore delle relazioni esterne Federico Sannella.
Viaggio interattivo nel Museo Virtuale
Nel Museo Virtuale sono rappresentate la storia e l’attualità dell’azienda e dei suoi marchi, attraverso oggetti, immagini, documenti originali e filmati d’epoca, che ne illustrano il legame con la storia del costume e della società.
Suddiviso in tre sezioni, è un viaggio interattivo che ripercorre le tappe più significative della storia del birrificio italiano, consentendo agli utenti, guidati dalla voce narrante della curatrice del Museo, Daniela Brignone, di scoprire le molte meraviglie custodite nel Museo tra bottiglie uniche, pezzi storici, caroselli, locandine promozionali e testimonianze orali di quanti hanno animato la lunga storia dello storico produttore di birra italiano.
Le tre sezioni di cui si compone il Museo corrispondono ai tre punti chiave del successo dell'azienda nel tempo:
- storia industriale nella sua dimensione interna e nei rapporti con le comunità locali;
- storia del prodotto e del suo consumo nel mercato italiano;
- comunicazione pubblicitaria d'effetto, dai primi del ‘900 all’invenzione del personaggio della Bionda Peroni che ha visto nel tempo alternarsi alcune delle più affascinanti top model e attrici, un personaggio diventato negli anni una vera e propria icona della birra italiana nel mondo.
Chiamami Peroni, sarò la Tua Birra
Il debutto avviene nel 1965 nel Carosello di Rai Uno con la belga Claudie Lange (regia Luciano Salce); nel 1967 è la volta della tedesca Solvi Stübing in una serie di inseguimenti firmati dall'agenzia Armando Testa; dal 1968 al 1976 segue una serie di spot, sempre firmati da Armando Testa. Mitico quello con Francesco Mulè e Ignazio Leone, vestiti da soldati della Legione Straniera, assetati e persi nel caldo deserto africano, che incontrano come un miraggio la Bionda Peroni Solvi Stübing che li invita con lo slogan "Chiamami Peroni, sarò la tua birra!".
Birra Peroni, azienda simbolo del Made in Italy
Di recente, oltre alla nuova grafica per le etichette, è stato presentato il nuovo logo che, mantenendo gli storici colori aziendali rosso e oro, sottolinea l'anno di fondazione: 1846.