Un grande ritorno per i 200 anni di Luxardo: il Maraschino Perla Dry

L'azienda celebra lo storico traguardo riproponendo uno dei suoi prodotti di prestigio: una riserva speciale dell'iconico Maraschino in edizione limitata

Luxardo Maraschino Perla Dry con astuccio

Sono 200 le candeline che Luxardo spegne quest’anno. Un importante traguardo che collocano questa eccellenza italiana nel novero delle più antiche distillerie al mondo. Per celebrare l’anniversario l’azienda padovana, tra l’altro tra le poche realtà liquoristiche europee interamente in mano alla famiglia del fondatore, ha scelto di riproporre, in edizione limitata, uno dei prodotti più prestigiosi della sua gamma: il Maraschino Perla Dry. Una riserva speciale dell’iconico Maraschino Luxardo, ma in versione assai invecchiata. È infatti ottenuto da una base di distillato di marasche fatta invecchiare per oltre 50 anni, alla quale dopo la distillazione viene aggiunto una quantità minore di zucchero di quella utilizzata per il Maraschino originale, in modo da dargli un carattere più dry, dal quale si differenzia anche per la maggiore gradazione alcolica (40% alc in vol a fronte del 32% del Maraschino).

Un grande ritorno per un prodotto introdotto sul mercato oltre un secolo fa, quindi quasi 100 anni più giovane rispetto al “fratello maggiore”, e poi riproposto con cadenza di circa 30-40 anni, l’ultima volta negli anni Settanta del Novecento. Un ritorno in edizione estremamente limitata: sono solo 4.999 le bottiglie disponibili, tutte numerate, delle quali 1.500 riservate al mercato nazionale e la parte restante da suddividere tra gli 84 Paesi del mondo dove Luxardo esporta i suoi prodotti. A custodirlo un’originale bottiglia in vetro verde-azzurro antico, con impresso sul collo il fregio dei 200 anni, con la caratteristica impagliatura a mano,accorgimento che serviva a prevenire le rotture durante le spedizioni, la capsula rossa e l’etichetta originaria in stile liberty, solo leggermente ritoccata. A sua volta contenuta in un lussuoso cofanetto singolo ispirato ai riti mondani dell’alta società di fine Ottocento, con libretto esplicativo e spilla celebrativa.

Ma nell’anno del suo bicentenario Luxardo ha annunciato un altro importante progetto: l’apertura nella primavera del prossimo anno del museo aziendale, a Torreglia, a pochi chilometri da Padova, all’interno dello stesso stabilimento Luxardo. Uno spazio, aperto alle visite, dove tra antiche collezioni, pezzi unici e video installazioni sarà possibile fare un viaggio immersivo nella storia dell’azienda.

Due secoli di storia

Una storia che prende il via nel 1821 a Zara, cittadina della costa dalmata, quando Girolamo Luxardo, genovese dedito al commercio marittimo, arrivatovi qualche anno prima in veste di rappresentante consolare del Regno di Sardegna, decise di aprire la sua fabbrica per produrre su scala industriale il Maraschino, un distillato ispirato al Rosolio Maraschino. Una specialità, questa, che la moglie, la marchesa Maria Canevari, realizzava in casa mettendo in infusione in alcol le marasche, ovvero le ciliegie asprigne coltivate localmente, zuccherando e unendo essenza di rose per profumare. Una lavorazione nella quale Girolamo introdusse una importante innovazione, la distillazione a vapore.

Il successo del prodotto, forte della sua qualità superiore, fu subito riconosciuta, tanto che nel 1829 Girolamo ottenne dall’Imperatore d’Austria il “privilegio”, ovvero un brevetto per la produzione esclusiva, tanto che ancora oggi la denominazione di Privilegiata Fabbrica di Maraschino “Excelsior” Girolamo Luxardo è presente nella ragione sociale dell’azienda. Nel corso dell’Ottocento il prodotto si impose sui maggiori mercati mondiali dell’epoca e, nel 1913, per supportare l’espansione dell’azienda, sotto la guida di Michelangelo Luxardo, della terza generazione della famiglia, venne costruito un nuovo stabilimento all’avanguardia e tra i più grandi dell’Impero Austro-Ungarico. Espansione interrotta con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, anni durante i quali la distilleria venne distrutta dai bombardamenti anglo-americani e ben tre componenti della famiglia caddero vittima della ferocia dei partigiani di Tito nei confronti degli italiani d’Istria e Dalmazia.

Un nuovo capitolo

L’unico sopravvissuto, Giorgio Luxardo, con l’aiuto del giovane nipote Nicolò, riuscì però a riprendere l’attività nel 1947 ripartendo da zero, a Torreglia, ai piedi dei colli Euganei, aprendo così un nuovo capitolo della storia. L’azienda ritornò ben presto ai livelli di un tempo, sviluppando una completa gamma liquoristica, incrementando la presenza sul mercato nazionale e dedicandosi alla penetrazione commerciale delle diverse piazze mondiali. Un’espansione proseguita nei decenni successivi, fino ad arrivare ai giorni nostri che vedono Luxardo come una rinomata realtà del made in Italy, che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo, forte di una gamma che, insieme agli iconici Maraschino, prodotto con la ricetta originaledel 1821, e Cherry Sangue Morlacco, è stata arricchita nel tempo con altri liquori tipici della nostra tradizione, quali Sambuca dei Cesari, Amaretto di Saschira, Limoncello, Aperitivo. Ai liquori si è poi aggiunta un’ampia selezione di specialità aromatiche per la pasticceria artigianale e una linea di confetture di alta gamma, sempre per la pasticceria.

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