È Sebastiano Caffo (nella foto in apertura), amministratore delegato di Gruppo Caffo, il nuovo presidente dell’Istituto Nazionale Grappa. Caffo subentra nella carica a Elvio Bonollo di Distillerie Bonollo, che ha terminato i due mandati concessi dallo statuto dell’associazione, nata nel 1996 per tutelare il distillato italiano per eccellenza, che continuerà ad affiancarlo nel ruolo di vicepresidente. Completa il trio al vertice dell’associazione Luigi Odello (Centro studi assaggiatori), nominato segretario generale.
Al nuovo vertice toccherà condurre l’Istituto verso la nuova forma giuridica di Consorzio di Tutela della Grappa.
«È ora importante dare all’Istituto la veste giuridica di consorzio di tutela, affinché possa essere incaricato dal ministero competente alla tutela della grappa nella sua dignità di acquavite a indicazione geografica – ha infatti commentato il neompresidente -. La grappa rappresenta un patrimonio importante per l’Italia essendo di fatto un’ambasciatrice efficace del made in Italy. La sua importanza non si limita agli aspetti produttivi, ma coinvolge in modo sostanziale il turismo, essendo le grapperie mete intriganti per i turisti di tutto il mondo».
Le nuove nomine sono giunte nell’anno che l’Istituto, che riunisce gli organismi regionali nati per la tutela e la promozione della grappa (Istituto Grappa della Valle d’Aosta, Istituto Grappa Lombarda, Istituto Grappa Veneta) e singoli produttori, rappresentando nel complesso il 70% del settore, compie i suoi primi 25 anni di attività.
Negli scorsi mesi l’Istituto aveva proceduto al rinnovo degli organi di governo, nominando nel consiglio, oltre a Caffo, Bonollo e Odello: Francesco Montalbano (Distilleria Deta), Alessandro Maschio (Beniamino Maschio), Giovanni Brunello (Distilleria F.lli Brunello), Andreas Roner (Distilleria Roner), Stephan Unterthurner (Distilleria Privata Unterthurner), Arturo Rossi (Distilleria Rossi d’Angera), Paolo Covi (La Valdotaine), Cesare Mazzetti (Assodistill), Sergio Moser (Fondazione Edmund Mach).
Nel collegio sindacale siedono invece Armando Colliva, Luca Sartori e Sandro Cobror, mentre il collegio dei probiviri è formato da Laura Formichella, Enrico Toti e Bruno Pilzer.