Prosegue il boom di vendite per Gruppo Campari

Gruppo Campari
Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari Group
Continuano a volare le vendite di Campari Group: nel primo trimestre hanno raggiunto i 667,9 milioni, in crescita di quasi il 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Trainate da aperitivi, tequila e bourbon

Continuano a viaggiare con il vento in poppa le vendite di Gruppo Campari in questi primi mesi dell’anno. E si tratta di un vento piuttosto sostenuto a guardare i risultati relativi al primo trimestre con le vendite nette che hanno raggiunto quota 667,9 milioni, in crescita a doppia cifra, +24,9% a valore, rispetto ai mesi di gennaio, febbraio e marzo dello scorso anno. Una crescita in linea con le performance del 2022, chiuso dal Gruppo con vendite per 2,7 miliardi, in incremento del 24,2% sul 2021 (leggi Crescita a doppia cifra per le vendite di Gruppo Campari nel 2022). Numeri che si riflettono anche sull’andamento dell’utile, anche questo cresciuto a doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: l’utile prima delle imposte è pari a 133,6 milioni (+24,8%) e l’utile prima delle imposte rettificato a 139,2 milioni (+24,6%).

A sostenere tale percorso di crescita l’andamento positivo che ha interessato, solo con qualche piccola eccezione, tutti i marchi Gruppo, in particolare gli aperitivi, tequila e bourbon, in un contesto di consumo rimasto su buoni livelli, soprattutto, e questa è un’altra notizia positiva per tutto il settore, nel canale fuoricasa. Una situazione che permette di guardare con grande ottimismo anche ai prosieguo dell’anno. «Guardando al resto del 2023, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva dello slancio del business nelle combinazioni chiave di brand e mercato, grazie alla forza dei nostri marchi, e al buon andamento del canale on-premise», ha commentato Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer di Gruppo Campari.

Grandi numeri per i marchi globali

Andando a guardare più nel dettaglio l’andamento dei diversi marchi, quelli a priorità globale (pari al 58% del totale) hanno registrato una crescita organica del 22,0%. Come accennato, uno dei motori di crescita è stato rappresentato dagli aperitivi, con Aperol che ha registrato un incremento di vendite estremamente sostenuto, +43,6%, grazie alle ottime performance nel fuoricasa, con una crescita a doppia cifra nei suoi mercati principali, ovvero Italia, Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, e a tripla cifra nel mercato chiave degli Stati Uniti e nel Global Travel Retail. Forte, +23,9%, l’incremento delle vendite anche di Campari, trainato soprattutto da Italia (+18,6%), mercato principale del brand, Stati Uniti (+72,6%), Brasile e Argentina.

Ancora migliore, +26,9%, l’inizio anno del portafoglio Wild Turkey, soprattutto per l’ottimo andamento del suo primo mercato, quello Usa, ma anche della Corea del Sud e al Global Travel Retail, con l’espressione di alta gamma Russell’s Reserve, in fortissima crescita, ma anche dell’American Honey. Bene anche i rum giamaicani, +15,7%, principalmente grazie a Giamaica, Regno Unito, Messico e Global Travel Retail, e Skyy, +20,8%, in forte ripresa sulla piazza chiave americana, ma che ha ricomnciato a correre anche sugli altri mercati internazionali come Argentina, Sud Africa, Cina, oltre all’Italia, e nel Global Travel Retail. Unico brand di questa fascia in controtendenza è stato Grand Marnier, crollato del 30,7%, dato sul quale ha impattato il destoccaggio in un mercato importante come quello Usa.

Volano anche i brand regionali

Risultati eccellenti anche per i brand a priorità regionale (al 25% del totale), cresciuti del 27,3%. Tra questi si conferma, con numeri significativi, la progressione di Espolòn, le cui vendite sono aumentate del 62,4%, dopo la crescita del 33,5% dello scorso anno, grazie soprattutto agli Stati Uniti e alla crescita in mercati in generale ancora piccoli per il tequila. Italia, sua piazza principale, insieme ai mercati dove è entrato più di recente, Belgio, Austria, Svizzera, Germania e Regno Unito, hanno tirato la volata a Crodino, cresciuto a doppia cifra. A doppia cifra anche la crescita di The GlenGrant, favorita dalla premiumizzazione del portafoglio, in particolare in Corea del Sud e nel Global Travel Retail. Sostenuto anche l’incremento delle vendite degli altri marchi, che includono le specialità italiane, gli spumanti Cinzano e vermouth (+11,8%) e Aperol Spritz ready-to-enjoy.

Crescita più contenuta per i marchi locali

Decisamente più contenuto, 3,8%, è stato l’aumento per i brand a priorità locale (9% del totale), dove si segnalano le performance molto positive di Campari Soda, X-Rated e Skyy ready-to-drink, a fronte di un lieve di Wild Turkey ready-to-drink nel mercato chiave australiano.

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