Nuovo menu e guest da tutto il mondo: i tre anni di Cinquanta Spirito Italiano

Cinquanta COPERTINA Baropoli
La copertina di Baropoli, il nuovo menu di Cinquanta - Spirito Italiano
“Baropoli” raccoglie l’evoluzione del bar di Pagani, per concetto e per tecnica. Novità in cucina e festeggiamenti internazionali

Negli anni Ottanta, il mercato ortofrutticolo di Pagani, in provincia di Salerno, era tra i cinque più grandi e importanti d’Italia. Sono trascorsi quattro decenni e si sono alternate più ombre che luci: i fasti della Madonna delle Galline, l’evento dell’anno per la comunità locale, combattono il coinvolgimento oscuro della malavita, che è la spina nel fianco di questo angoletto di agro acerino-sarnese. Da tre anni, si può dire con certezza, la musica è cambiata. Da quando cioè la musica è quella dal vivo, quattro giorni a settimana, del Cinquanta – Spirito Italiano, la creatura di Alfonso Califano e Natale Palmieri aperta nel 2021 (leggi Cinquanta, un bar dallo spirito italiano, per ripartire), scintilla della rivoluzione della provincia di cui entrambi sono orgogliosi alfieri, e che quest’anno ha addirittura raggiunto gli echi internazionali della candidatura a Best International Bar Team per gli Spirited Awards di Tales of the Cocktail. Un bel regalo da scartare per il terzo compleanno, e contestualmente per celebrare il lancio del nuovo menu.

16 storie di mercanti

È proprio alle abitudini del circondario che Cinquanta si rifà per la nuova lista: sedici cocktail che sono un inno al mercato, ai mercanti e alla mercanzia, come tra le barracche dell’Arena Pignataro, che ancora apre alla folla del paese ogni venerdì e ha ospitato la presentazione in anteprima dei drink. Magliari, nocellari e bartender condividono l’asfalto e il volume della contrattazione, almeno per una mattina.

Lo «sviluppo di storie di mercanti tradotte in liquido» racconta Alfonso Califano, cervello di rientro dopo i fasti del Dandelyan di Londra (miglior bar del mondo nel 2018). È lui a fare da chioccia a un team di circa trenta professionisti, tutti under 35, categoria nella quale rientra anche Emanuele Primavera, che miscela e spiega e serve i cocktail in degustazione e difenderà i colori (arancioni) del Cinquanta nelle prossime semifinali della Diageo World Class.

Baropoli, questo il nome del menu, riconnette bancone del bar e banco del mercato, come in quella che Califano definisce “una nuova polis”: si celebra l’anima dello scambio e della convivialità, fatta di intuizioni, commercio, ricchezze più o meno materiali, e più in definitiva cultura. Il Banana Underground racconta dell’antiquariato, raffinata tradizione campana, e nello specifico dell’arrivo della serigrafia divenuta poi icona con Andy Warhol, che firma una copertina dei Velvet Underground divenuta leggenda: è un morbido twist sul whiskey&soda (alla banana, appunto) con un goccio di Vermouth al caffè Mancino Kopi).

Si vola in Usa con il Gocciole e Negroni, che riporta all’avventura di Ruth Winkel e del suo mitico cookie poi acquistato dal colosso Nestlé (Savoia Orancio, Mancino Dry, sciroppo di biscotti, Tanqueray Ten); si ritorna in Marocco, sulle rotte mercantili tessili che profumano di spezie e juta, l’elemento di preservazione della frutta secca (Schiacciaonci, con orzata di noci homemade, Rump@blic Rum, Disaronno, lime, rosmarino). Si può atterrare addirittura in Nuova Zelanda, tra le vetrine di carne di coniglio cresciuto grazie alle verdissime erbe dell’isola (Agave e Primizie, con Italicus, tequila alla rucola, piselli, misticanza), in Olanda per le cassette di tulipani (Tulipomania con Santa Teresa 1796 Rum, St Germain, miele di frutta) o sul Canale di Suez per il tracciato del grano (DOP Martini, twist a base di pane).

Tre serate di guest internazionali

Il commercio che poi riporta a casa, sul pavimento di graniglia tipico degli anni Cinquanta che il Cinquanta, appunto, slancia verso l'attualità con un bancone che si fa teatro, gestito dal bar manager Matteo Pocai. Da qui, e praticamente da oggi, finalmente una connessione gastronomica con un menù realizzato in collaborazione con Alessandro Tipaldi (noto sui social come Ingordo), che propone tapas e lievitati (impressionante il sando).

Più che abbastanza per lasciarsi andare, come l’arcinoto slogan del bar ricorda di fare su una parete al neon, ma c’è ben di più: nei giorni 9-11 maggio Pagani si farà ombelico del mondo miscelato: tre sere di guest internazionali (Amaro Bar e Twice Shy da Londra, Candelaria da Parigi, Bar Lupo da Zurigo, Quanto Basta da Lecce, 1930 da Milano) per spegnere le candeline una volta di più.

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