Grappa Libarna, il mito della vite nobilita la tradizione distillatoria del Piemonte

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Gruppo Montenegro punta sul legame tra il brand premium di grappa da vinacce piemontesi e territorio, con un focus sul pairing dolce

Quante volte abbiamo sottolineato l'importanza di una storia da raccontare dietro a un cocktail o a un prodotto alcolico? Ecco, questa volta c'è addirittura un mito. La ninfa Ambrosia, nutrice di Dioniso, viene inseguita e afferrata dal re trace Licurgo, respinto e intenzionato a ucciderla. Lei invoca la Terra che la accoglie e la salva trasformandola in una vite, le cui trecce avvolgono il collo del re malvagio, soffocandolo. La nascita del mito della vite, dentro a un messaggio che si rivela potente e molto attuale se letto con gli occhi di oggi. Rimarca la differenza tra possesso e amore e, insieme, segna un passaggio chiave nella storia di un marchio, Grappa Libarna, e del suo legame con il territorio.

Un territorio ricco di tradizione e di storia

Cosa c'è in comune tra un mito rappresentato su un mosaico del II secolo d.C. e un pilastro della tradizione distillatoria italiana e piemontese? Il mosaico in questione è un manufatto che impreziosisce il pavimento del triclinio di una delle domus di Libarna: i resti dell'antica città romana (fondata nel I secolo a.C., che dà il nome alla grappa, marchio di proprietà del Gruppo Montenegro dal 1999) affiorano tra Arquata Scrivia a Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria. Proprio dalle caratteristiche di questo insediamento prende ispirazione la Distilleria Gambarotta quando, nel 1906, viene presentata Grappa Libarna in una bottiglia che ricorda la forma di capitelli delle colonne romane. Oggi il distillato, iscritto nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, è in cima ai pensieri di Gruppo Montenegro, che punta proprio sull'heritage della grappa per valorizzare una tradizione tutta italiana.

Quattro dessert semplici e popolari per raccontare la grappa

Per rimarcare la forza della grappa come fine pasto, da apprezzzare e degustare assieme a un dolce, le quattro referenze di Grappa Libarna sono state presentate in abbinamento con altrettanti dessert legati alla tradizione piemontese, dei "grandi classici" raccontati dagli esperti critici gastronomici e saggisti Clara e Gigi Padovani e interpretati da Sara Tosto, pastry chef del ristorante di Villa La Bollina (Serravalle Scrivia). Grappa Bianca Cristallo, morbida, nata da un blend di purissime acquaviti di vinaccia, giovane e aromatica, sprigiona profumi di fiori freschi ed è stata presentata con un elegantissimo giandujotto. Grappa di Moscato Barricata, dal gusto dolce e aromatico, invecchiato per 12 mesi in barrique di rovere francese, con una coppia di bigné, allo zabaione e alla crema chantilly. Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva, strutturata e complessa, ottenuta da uve Barbera e Dolcetto invecchiate in barrique di rovere francese per almeno 18 mesi, con dei baci di damaGrappa di Barolo Riserva, prodotta da sole vinacce di uve Nebbiolo provenienti dalle Langhe del Barolo, frutto di un lungo invecchiamento di almeno 18 mesi, 12 dei quali in tonneaux e gli altri 6 in barrique di rovere francese, con un bunet, dolce tradizionale tipico del Piemonte a base di uova, zucchero, latte, cacao, amaretti secchi e liquore.

«Rafforzare la distribuzione, sapendo di poter contare su un prodotto artigianale di alta qualità»

Matteo Bonoli, R&D Manager di Gruppo Montenegro, ha accompagnato la degustazione e sottolineato il grande valore del distillato "di bandiera" italiano (la sua denominazione è riservata esclusivamente al nostro Paese). La grappa, oggi, è la quarta categoria sul mercato spirit domestico e ha fatto segnare un +8,7% in valore e +4% in volume (fonte: IRI, 30/10/2022). «Grappa Libarna - dichiara in una nota stampa Gianluca Monaco, Marketing & New Business Director di Gruppo Montenegro - esprime al meglio la forte vocazione distillatoria del Piemonte, esaltandone l’alta qualità e il metodo artigianale. Partendo da questi capisaldi, abbiamo valorizzato la tradizione puntando su quattro grappe premium dalla personalità ben definita e adatte a diversi tipi di palato, che si contraddistinguono per un’immagine unica, in grado di esprimere l’inconfondibile “stile italiano”. Per i prossimi anni l’obiettivo sarà rafforzare la nostra presenza sul mercato, lavorando sull’allargamento della distribuzione, soprattutto nel canale Moderno».

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